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Filobus: per il ponte sul GRA bisognerà aspettare un anno e mezzo

corridoiomobilità giugno2013

Ricostruite le ragioni dei continui ritardi per completare l’unico corridoio della mobilità che è stato iniziato

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I corridoi per la mobilità si stanno rivelando una vera iattura per il Municipio IX. La tratta Eur-Tor de’ Cenci ormai sembra avviata al suo destino da porto delle nebbie. Vorremmo tranquillizzare i residenti che probabilmente non si farà mai ma manca tuttavia l’ufficialità. Qualche notizia invece la si ha relativamente all’altro corridoio, ovvero quello che ad oggi unisce la stazione Eur Laurentina con Tor Pagnotta. E più precisamente le novità riguardano il cavalcavia sul GRA, oggetto di un’interrogazione presentata in Comune dal Consigliere M5S Enrico Stefàno. Stando infatti alle parole dell’Assessore Caudo, “il tempo per l’esecuzione dei lavori, al netto di quelli necessari per l’espletamento della gara e l’aggiudicazione dell’appalto, stimati in circa sei mesi, è stato valutato dal Consorzio in quindici mesi ed appare congruo”.

Quindici mesi a partire dalla fine del prossimo mese. “L’avvio delle procedure della gara d’appalto per la realizzazione del cavalcavia, a cura del Consorzio “Tor Pagnotta Due” – scriveva Caudo appena due settimane fa – è previsto per la fine del aprile”. E fin qui tutto bene. Poi l’Assessore aggiunge “in coordinamento con la consegna delle aree necessarie per i lavori da parte della società Roma Metropolitane e di Atac, che hanno attualmente in corso propri lavori di adeguamento dell’accesso al deposito che dovrà ospitare il filobus”. Sembrerebbe quasi di capire che i ritardi nella realizzazione di questo ponte sul GRA, dove far transitare il corridoio della mobilità, siano da imputarsi a Roma Metropolitane, che infatti replica: “Nell’ambito dell’appalto relativo al corridoio della mobilità Eur Laurentina-Tor Pagnotta, Roma Metropolitane è stata incaricata anche della realizzazione del deposito filobus di Tor Pagnotta, compresi i relativi parcheggi e la portineria. Tale deposito e le opere ad esso connesse, realizzato attraverso l’ampliamento di quello esistente, saranno ultimati entro il prossimo mese di aprile – leggiamo in una nota di Roma Metropolitane – Tra le opere minori è compresa la nuova portineria la cui attivazione, prevista anch’essa entro il mese di aprile, consentirà la demolizione di quella attualmente in esercizio. Tale demolizione libererà l’unica area che interferisce con l’esecuzione di una fondazione del Ponte sul GRA di competenza del Consorzio Tor Pagnotta2. Al riguardo si precisa che, contrariamente a quanto affermato – ed il riferimento è chiaramente alla dichiarazione dell’Assessore Gianni Caudo – l’attuale indisponibilità, non può essere addotta come motivazione per la mancata indizione della gara d’appalto da parte del Consorzio Tor Pagnotta2. Il ritardo dell’avvio della procedura di gara del ponte sul GRA – conclude Roma Metropolitane – non può quindi essere in alcun modo imputato alla consegna delle aree da parte della scrivente”. E a chi va imputato quindi questo ritardo, nell’avvio della realizzazione del cavalcavia che collegherà Tor Pagnotta con Fonte Laurentina? Lo abbiamo chiesto a chi quel processo l’ha seguito da vicino per anni, in qualità di Presidente del Consiglio municipale. “Cercando di ricostruire la vicenda dei ritardi – ci spiega Marco Cacciotti, ora semplice residente del territorio – nella fase iniziale, ci furono senz’altro difficoltà tecniche e burocratiche di progettazione e di approvazione del progetto del cavalcavia. Ricordo infatti che il progetto originario fu oggetto di modifiche tecniche richieste da ANAS nell’ambito delle Conferenze di servizi che si svolsero. Tutta questa fase determinò evidenti ritardi per la stipula della convenzione tra ANAS e Consorzio Tor Pagnotta Due che finanzia l’opera. Una volta intervenuta la stipula della convenzione, siamo a gennaio 2013, non dovevano esserci più ostacoli per l’indizione della gara, eppure la sensazione che ho avuto, ed ebbi modo di dichiararlo pubblicamente, fu che il Consorzio continuasse a temporeggiare”.

La sensazione diventa forse più concreta nel passaggio successivo: “Era evidente che mancasse da parte del Consorzio la necessaria determinazione nell’onorare quell’impegno, accampando motivazioni tese unicamente a prendere ulteriore tempo – ricorda Marco Cacciotti, all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio Municipale – Per questo convocammo alcune riunioni in Municipio con il dipartimento urbanistica di Roma Capitale, Roma Metropolitane ed il Consorzio, per avere chiarezza e sollecitare la realizzazione dell’opera. In quelle occasioni sia il sottoscritto che altri consiglieri esprimemmo, come risulta agli atti, il nostro disappunto per il protrarsi di una situazione inaccettabile caratterizzata da continui annunci e rinvii”. Dunque, se qualcuno aveva capito che i ritardi nell’avvio delle procedure per la gara d’appalto fossero da ricercarsi in responsabilità di Roma Metropolitane, può cominciare a ricredersi. “Da una parte abbiamo assistito ad un quartiere in progressiva edificazione, dall’altra l’impegno assunto dal Consorzio con Roma Capitale non viene onorato nei tempi più volte annunciati – prosegue Cacciotti – Resta di fondo, a mio avviso, il gravissimo errore compiuto nell’approvare nel 2005 quella convenzione urbanistica su cui il sottoscritto, così come i consiglieri dell’allora gruppo di Alleanza Nazionale in Municipio e al Comune, votarono contro. Denunciando la non sostenibilità, da vari punti di vista, di un intervento urbanistico di queste dimensioni e destinato ad aprire una ferita profonda nel territorio. Il fatto che sia passato un altro anno, e malgrado gli annunci che speriamo questa volta siano onorati, – conclude Cacciotti – la dice lunga sulle responsabilità e sull’errore di fondo commesso allora e che oggi il nostro territorio sta pagando”. Magari Cacciotti ricorda male? Abbiamo sentito allora anche un Consigliere in carica, Massimiliano De Juliis (Forza Italia). “La gara doveva espletarsi in data 15 gennaio 2013 poi c’erano 3 mesi per l’aggiudicazione e 15 mesi per la durata dei lavori per cui il termine era previsto per il dicembre 2014 – ricostruisce l’attuale Vicepresidente del Consiglio Municipale – Dopodiché mi risulta che il permesso a costruire sia stato fatto scadere dal Consorzio che poi ha dovuto presentare un nuovo permesso. Questo ha creato notevoli problemi – rimarca De Juliis – Infatti ricordo che l’ingegner Paradisi (Dirigente Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica) in una Commissione disse che la gara poteva essere indetta dal Consorzio anche se era scaduto il permesso a costruire. In attesa che quest’ultimo venisse rinnovato, la gara poteva comunque essere espletata. Disse anche che il permesso scaduto fosse una precisa responsabilità della stazione appaltante inoltre comunicò al Consorzio che non avrebbe tollerato ulteriori ritardi. In caso di inottemperanza, secondo quanto previsto dalla Convenzione, si sarebbe proceduto all’escussione della fideiussione ed al blocco delle opere che non si intendeva terminare. Sono passati molti mesi da allora e ci chiediamo perché il Comune non ha messo in campo azioni forti – come quelle ricordate – per far sì che venissero accelerati i lavori. Mi sembra anzi che le cose siano state ulteriormente rallentate e questo – conclude De Juliis – credo rappresenti una sconfitta per l’amministrazione pubblica che regolarmente viene rallentata da cavilli burocratici che consorzi ed esperti professionisti riescono a portare a loro favore”. Sta di fatto che, se non ci saranno altri impedimenti, i lavori per la realizzazione del cavalcavia dovrebbero essere ultimati tra un anno e mezzo. Una tempistica già ascoltata in altre occasioni. Speriamo che sia la volta buona.

Fabio Grilli