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Globalita’ dei linguaggi: conoscere il mondo dei più piccoli

Il progetto del Municipio XII per entrare in sintonia con l’immaginario dei bambini in difficoltà.


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Il mondo dei bambini è un universo complesso, multiforme e incredibilmente poliedrico. La fantasia dei più piccoli, le loro attitudini comunicative ed espressive, sono uniche nel loro genere. Ancor più particolari, poi, sono quelle dei bambini diversamente abili o con difficoltà, che vanno conosciuti, apprezzati e amati per il grande potenziale che sanno e possono offrire. Nella scuola italiana si è imparato, negli anni, a rapportarsi con essi non più attraverso un semplice inserimento inclusivo nella didattica ordinaria, ma tendendo sempre più a un positivo riconoscimento del disabile in quanto persona, con le sue peculiarità, la sua struttura corporeo-sensoriale, le sue modalità di rapporto con l’ambiente, la sua personalità e affettività, il suo modo di accomodamento della propria esperienza alla realtà che ci circonda.
Il progetto “Globalità dei linguaggi”, ispirato al metodo della Professoressa Stefania Guerra Lisi, è un’iniziativa di incontri-seminari realizzato nelle scuole dell’infanzia comunali nell’anno 2010-2011, il cui incontro conclusivo si è tenuto l’11 gennaio presso la Sala Consiliare del Municipio XII di via Ignazio Silone. “MusicArTerapia nella Globalità dei linguaggi” è inoltre una disciplina della comunicazione e dell’espressione con tutti i linguaggi che la Dott.ssa Guerra Lisi insegna presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Vergata e presso l’Università Popolare di MusicArTerapia.

Questo particolare progetto ha lo scopo di una maggiore conoscenza delle potenzialità dei più piccoli, attraverso la stimolazione delle possibilità espressive sia dei linguaggi verbali che di quelli non verbali. I bambini, attraverso questi incontri, hanno avuto modo di sperimentare nuovi percorsi multisensoriali utilizzando tecniche e materie diverse. Si è così entrati in sintonia con il loro immaginario fatto di fantasia e meraviglia, utilizzando il racconto come strumento predominante, filo conduttore di tutte le attività.
Sono stati moltissimi i temi scelti nelle scuole: dal “Racconto del corpo” dove, attraverso giochi e percorsi polisensomotori i bambini hanno ripercorso le fasi importanti del loro sviluppo, dalla prima cellula alla nascita, a “I cinque sensi”, un viaggio multisensoriale alla scoperta del corpo e dei suoi stimoli, e a “I quattro elementi”, metafora dei comportamenti umani, ovvero la presa di coscienza di sé e degli altri e la condivisione di esperienze comuni.
L’interesse delle scuole e degli insegnanti è stata davvero notevole. Hanno partecipato, infatti: Amico Ulivo, Fonte Meravigliosa, Giardino d’Europa, il Cedro Argentato, il Corniolo Rosso (1 e 2), il Fantabosco, il Giardino dei Ciliegi, il Mandorlo Incantato, il Melo Girotondo, il Melograno dei Desideri, il Pino Birichino, il Risveglio del Biancospino, il Tiglio Incantato, la Betulla Magica, la Fata Camelia, la Grande Quercia, la Maga Melia, la Magnolia Stellata, la Mimosa Birichina, la Valletta Incantata, l’Albero dei Tulipani, l’Allegro Salice, l’Arancio Goloso, la Magica Magnolia, Prato Smeraldo.
“Il percorso di Globalità dei Linguaggi si è concluso registrando molto interesse da parte delle insegnanti che vi hanno partecipato – ha dichiarato Gino Alleori, Presidente della Commissione Scuola al Municipio XII – e ha confermato la grande duttilità ed efficacia della metodologia nei percorsi educativo-didattici che hanno sempre come obiettivo non solo l’evoluzione psico-senso-motoria del bambino, ma anche il suo benessere che non può prescindere da un’autentica integrazione di tutti i bambini, con particolare attenzione ai bambini in difficoltà. Tengo a ringraziare le scuole e gli insegnanti che hanno partecipato, i funzionari educativi del Municipio XII, la Prof.ssa Stefania Guerra Lisi, l’associazione La Bottega Fantastica, la responsabile dei progetti educativi e del servizio pedagogico del Municipio XII Alfonsina Mercone e la segreteria della presidenza del Municipio XII che ha collaborato al progetto”.

Serena Savelli