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I Ponti del Laurentino si tingono di rosa e di cultura

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Si pensa ai nomi delle vincitrici del premio Strega per rinnovare la Toponomastica

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RINNOVARE PER CEMENTARE L’APPARTENENZA – Una nuova identità porta anche ad un cambio di nome. I ‘Ponti’ di Ignazio Silone, da sempre identificati con numeri progressivi, potrebbero finalmente assumere una denominazione più ‘umana’, con una connotazione che evoca cultura. L’idea è quella di intitolarli alle vincitrici del Premio Strega, e proviene da tre studenti di architettura dell’Università la Sapienza che fino al 7 settembre esporranno il loro lavoro progettuale presso il Centro Culturale Elsa Morante: “Il nostro progetto ricalca un tema ben radicato sul territorio e sottolineato dalla forte presenza in sito del centro culturale Elsa Morante – spiegano Noemi Niro, Silvia Profili e Matteo Staltari – Dare un’identità, un nome a semplici numeri vuol dire conferire nuova importanza al luogo ed ai suoi abitanti, cementando un ritrovato senso di appartenenza”.

NON SOLO NUMERI – L’idea è stata immediatamente ripresa dal Presidente del Municipio IX, Andrea Santoro, che oggi assieme all’assessore regionale alle Infrastrutture e Ambiente, Fabio Refrigeri, al commissario straordinario dell’Ater di Roma, Daniel Modigliani e al direttore generale dell’Ater di Roma, Claudio Rosi, presenterà il progetto nel Centro Morante: “La proposta di dare il nome ad ogni edificio ponte del Laurentino è un modo per far crescere, ancora di più, una cultura identitaria del quartiere – spiega Santoro – Negli ultimi anni, dalla demolizione degli ultimi tre ponti, il quartiere ha vissuto una sua rinascita con nuove funzioni e luoghi aggregativi. Così come abbiamo voluto togliere il “38” dal nome Laurentino, allo stesso tempo vogliamo che i ponti non siano solo dei numeri ma abbiano un nome e cognome. Per questo, dopo il percorso di condivisione del progetto con i comitati e le associazioni di quartiere, avvieremo tutti gli adempimenti burocratici per assegnare i nomi ai volumi aerei progettati dall’architetto Barucci”. Sull’iniziativa l’Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, ha aggiunto:  “I quartieri di Roma, così come i piccoli centri di provincia, accrescono il proprio senso di comune convivenza, ritrovandosi intorno a progetti identitari, dalla progettualità infrastrutturale a quella culturale. In questo caso, per i ponti del Laurentino auspico la denominazione di voci della storia italiana, con particolare attenzione alle tante personalità femminili che hanno dato spessore e anima al pensiero della capitale e del Paese”.

I NUOVI NOMI DEI PONTI – Nella proposta degli studenti il primo ponte si chiamerà Anna Banti, finalista dello Strega nel 1948 con “Artemisia”; il secondo ponte prenderà il nome di Natalía Ginzburg che vinse il premio nel 1963 con “Lessico Famigliare”; il terzo ponte sarà dedicato ad Anna Maria Ortese, vincitrice dello Strega nel 1967 con “Poveri e Semplici”; il quarto ponte sarà intitolato Goliarda Sapienza che con “Lettera Aperta” partecipa al premio nel 1967, poi battuta dalla Ortese; il quinto ponte avrà il nome di Lalla Romano, vincitrice nel 1969 con “Le parole tra noi leggère”; il sesto ponte si chiamerà come Fausta Cialente che, con “Le quattro ragazze Wieselberger”, ottenne il premio nel 1976; il settimo ponte avrà il nome dell’ideatrice del Premio Strega, Maria Bellonci, vincitrice con il suo “Rinascimento Privato” nel 1986, anno in cui la scrittrice morì; l’ottavo ponte si chiamerà Maria Teresa Di Lascia che, a un anno dalla sua morte, nel 1995 vinse lo Strega con “Passaggio in Ombra”.

VERRANNO ASCOLTATI I RESIDENTI – Questo cambio di toponomastica vedrà comunque la partecipazione dei residenti e dei cittadini del quadranti, che saranno chiamati ad esprimersi: “L’assegnazione dei nomi sarà dunque condivisa con i cittadini – conclude Santoro – ma di questa proposta apprezziamo particolarmente la connotazione al femminile pensata per identificare i nostri Ponti, in un contesto toponomastico prevalentemente maschile”. 

Leonardo Mancini