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Il Presidio No Discarica Divino Amore denuncia ‘l’assassinio della democrazia’

sitofalcognana

I cittadini promettono battaglia contro i nuovi poteri del Commissario Straordinario all’emergenza rifiuti firmati dal Ministro Orlando

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LA FIRMA – Il Ministro Orlando il 30 settembre scorso ha firmato un decreto in cui vengono ampliati i poteri dell’attuale Commissario all’Emergenza Rifiuti Goffredo Sottile. Il documento, successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 ottobre, salta agli occhi del Presidio No Discarica Divino Amore con la sua apparizione sul Bollettino della Regione Lazio del 29 ottobre: “Apprendiamo sgomenti e gonfi di irritazione la decisione taciuta alla collettività, che chiedeva di partecipare al processo decisionale, Se questa è la trasparenza, se questa è la democrazia – spiega il Presidio – noi ci chiamiamo fuori da questo Stato illegale e bugiardo”.

I POTERI – del Commissario Straordinario vengono ampliati in due articoli del Decreto firmato dal Ministro Orlando: “In soli due articoli dispone l’eutanasia di ogni principio costituzionale – spiega il portavoce del Presidio, Alessandro Lepidini – si spogliano tutti gli istituti rappresentativi di qualsiasi potere di insistenza nei procedimenti decisionali”. È lo stesso Presidio a commentare gli ampliamenti dei poteri concessi al Commissario con il Decreto del 30 settembre: “Se ora il commissario può autorizzare la realizzazione e la gestione di discariche di impianti del trattamento di rifiuti urbani indifferenziato (d.27/6/2013 n.203 nuovo art 2 b-bis), riteniamo che il trattamento indifferenziato sia contrario alla normativa europea”, come più volte riscontrato attraverso le procedure di infrazione avviate nei confronti dell’Italia da parte della Commissione Europea. “Il commissario può anche, ove strettamente necessario, a causa della mancanza di alternative, acquisire discariche pubbliche o private mediante compravendita o espropriazione (d.27/6/2013 n.203 nuovo articolo 2f-bis)’. Sotto quest’altro profilo, invece, – continua il Presidio – denunciamo il fallimento del porta a porta, la gestione inopinata di tutte le giunte regionali e comunali, le responsabilità giuridiche di Ama Spa, il potere assoluto conferito al commissario incompetente e denunciamo l’accordo già stipulato tra Ecofer e Sottile, tra il sindaco del comune di Bracciano e Sottile”. Il Presidio continua spiegando come questo decreto, essendo un atto amministrativo, sia di rango nettamente inferiore rispetto alle normative cui andrebbe in derogo: “Il commissario può infine affidare il servizio di smaltimento e rifiuti urbani a soggetti che gestiscono discariche esistenti idonee anche attraverso procedura negoziata in deroga, ex articolo 4 opcm del settembre 2011 n 3963. (d.27/6/2013 n.203 nuovo articolo 2f-bis iii)’. Già denunziato i precedenti meccanismi attuativi di questo decreto ammazza democrazia, – precisa il Presidio – che la deroga alla Costituzione e alla normativa europea avviene attraverso fonti normative di rango assolutamente inadeguato allo scopo di derogare a fonti inequivocabilmente superiori”.

LE RICHIESTE – dei cittadini del Presidio no Discarica Divino Amore, sono precise ed inequivocabili: “Intervengano su questo le giurisdizioni competenti, il Parlamento, il Presidente della Repubblica, e la Corte Costituzionale e, se del caso, il Tribunale dei Ministri. A questo punto – conclude il Presidio – non ci resta che invocare l’immediato intervento dei custodi della Costituzione, ammesso che ne esistano ancora al di fuori dal Presidio No discarica Divino Amore. Alla guerra dichiarata risponderemo, Costituzione alla mano, con una mobilitazione eccezionale davanti agli organi competenti”.

L’APPUNTAMENTO – lanciato per il 9 novembre in piazza Don Bosco, che vedrà riuniti i rappresentanti di molte istanze territoriali chiamate a raccolta dalla rete organizzata dal Presidio, potrebbe essere affrontato con tutt’altro spirito: “Il 9 novembre a piazza Don Bosco non sarà il Festival della Democrazia che sognavamo, ma sarà una manifestazione per salvare la democrazia perché il pericolo è gravissimo. Tutti sono chiamati a partecipare e unirsi per la difesa della Costituzione e dei diritti fondamentali”. 

Leonardo Mancini