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La stazione ‘Divino Amore’ arriva alla Camera e in Regione

Due interrogazioni di Fdi per chiarire il destino di un progetto fermo da quasi otto anni

Casa cantoniera dove sorgeva la stazione Divino Amore (coyright Rosario Serafino - www.stradeferrate.it)

DIVINO AMORE – Dal quadrante del Divino Amore, considerando anche Falcognana e Castel di Leva, per arrivare al centro di Roma si possono impiegare anche 90 minuti. Ma se questi tempi di percorrenza potessero essere ridotti drasticamente? Se si potesse arrivare a Termini oppure ad Ostiense in 15 minuti? Questa possibilità esiste, anzi, è stata anche messa nero su bianco da un progetto del 2010, ma poi, come spesso accade, tutto è finito nel dimenticatoio.

LA STORIA – Stiamo parlando della fermata Falcognana-Divino Amore della linea ferroviaria FL7, una struttura in funzione dal 1933 fino agli anni ’60 quando venne soppressa. Sono passati gli anni le aree attorno a questo snodo sono cresciute e con esse anche il traffico dei mezzi privati verso la Capitale si è fatto via via sempre più sostenuto. Naturalmente in questa situazione la riapertura della stazione non poteva non essere ripresa in considerazione. Infatti nel 2006 (14 febbraio), all’interno del Protocolla d’Intesa stipulato tra la Regione Lazio e RFI (Rete Ferroviaria Italiana), era stata inserita proprio questa progettualità, poi confermata da una serie di incontri tra il Municipio IX e RFI. Si arriva così al 2010 (23 luglio) quando viene addirittura stilato un progetto di massima: l’intervento sarebbe costato circa 2 milioni di euro per una durata dei lavori di 18 mesi. Visto che da quel momento non si seppe più nulla, nel 2014 il Municipio IX votò un atto che impegnava la Giunta ad attivarsi presso Roma Capitale, Regione Lazio e Ferrovie dello Stato (di cui fa parte RFI, ndr) per sbloccare la situazione.

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LO STOP – Naturalmente anche dopo la votazione del 2014 nulla si è mosso e negli ultimi mesi gli esponenti locali di Fdi si sono attivati per capire per quale motivo questo iter si sia bloccato. “Sembra una battaglia infinita – scrivono il consigliere regionale Fabrizio Santori, quello comunale, Andrea De Priamo e il municipale Massimiliano De Juliis – Avrebbe un potenziale bacino di utenza di circa 20.000 abitanti e sarebbe una soluzione per ridurre il pesante traffico di Via Ardeatina”. Una battaglia, proseguono “iniziata molti anni fa, grazie alle pressanti richiesta dei cittadini, ma che non ha mai visto luce nonostante tutte le forze politiche municipali si siano sempre pronunciate favorevolmente e in modo unanime”.

LE INTERROGAZIONI – Al momento in cui scriviamo ci sono ben due interrogazioni in attesa di risposta per capire quale sia il futuro della fermata ‘Divino Amore’. La prima presentata alla Camera dal capogruppo di Fdi, Fabio Rampelli, mentre la seconda (datata pochi giorni fa) approdata in Regione Lazio ad opera del consigliere Santori. Nelle prossime settimane potrebbero esserci quindi delle novità su questo progetto, sicuramente molto atteso dalla cittadinanza.

Leonardo Mancini