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Rifiuti: maltempo, indagini e avvicendamenti rendono ancora difficile superare la crisi

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Dopo il ritiro dei cassonetti stradali e più operatori destinati al porta a porta, nel Municipio IX diminuiscono i disagi

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LAZIO – Mentre formalmente si esce dall’emergenza, con la scadenza del mandato del Commissario straordinario, continuano nel Lazio i problemi legati ai rifiuti. Se nei giorni di maltempo, a cavallo tra gennaio e febbraio, il sistema di raccolta ha subito di rallentamenti, si sono dovute anche affrontare le scandalose immagini di rifiuti ospedalieri “galleggianti” dovuti allo straripamento del Rio Galeria in direzione dello stabilimento Ama di via Malnome. Sulla vicenda sono già partiti i primi esposti, mentre gli inquirenti continuano a scavare e ad interrogare gli esponenti di spicco del sistema rifiuti, agli arresti domiciliari dal 9 gennaio scorso. Mentre le istituzioni sono pronte a costituirsi parte civile, dal Ministero dell’Ambiente si pensa alle caratteristiche di un nuovo Commissario, con limiti più netti e poteri contenuti: “La situazione odierna è diversa rispetto a due anni e mezzo fa – spiega il Ministro Orlando – Negli ultimi sei mesi la raccolta differenziata si sta avvicinando al 40%. Dopo più di 30 anni è stata chiusa Malagrotta. Sul piano politico sono state superate le divergenze tra diverse istituzioni, che nel passato hanno penalizzato la gestione del ciclo dei rifiuti”. Nonostante questo rinnovato senso di continuità tra le istituzioni, non è mancata una nota di colore, che ha permesso all’opposizione capitolina di sbizzarrirsi conto il Sindaco Marino. La vicenda riguarda l’ex (nuovo) Ad di Ama, Ivan Strozzi, costretto a lasciare la direzione dell’azienda dopo solo sei giorni perché indagato in provincia di Messina proprio in materia di rifiuti. Strozzi ha però affermato di non aver ritenuto importante informare il Sindaco di tali indagini, e di potersi difendere da tutte le accuse. Così in poco tempo si arriva alla nomina del nuovo Ad, il già Presidente di Federambiente Daniele Fortini. In quell’occasione il Campidoglio ripropone i capisaldi della sua strategia sul ciclo dei rifiuti: “No alla costruzione di termovalorizzatori, innalzamento della raccolta differenziata in città al 65% entro il 2015, realizzazione ed avvio di impianti biodigestori anaerobici – seguita – Con la chiusura di Malagrotta, realizzata dopo oltre 30 anni e nonostante le perplessità di quanti pensavano di continuare a gestire i rifiuti a Roma riempiendo una discarica finita nelle cronache giudiziarie, ora la priorità del Sindaco e di tutta l’amministrazione comunale è esercitare un forte ruolo di indirizzo pubblico nella gestione del ciclo dei rifiuti. Questa amministrazione – conclude la nota – intende tutelare l’interesse collettivo, quindi sottolineiamo come a monopoli privati non se ne potranno sostituire altri della stessa natura nella gestione dei rifiuti”.

Dal Municipio IX, uno dei “piloti” del porta a porta, arrivano gli auguri al nuovo Ad di Ama, con la speranza che vi sia una rinnovata attenzione per i problemi del nuovo sistema sul territorio municipale. “A metà dicembre si è completato l’avvio del piano – spiega il vicepresidente e Assessore all’Ambiente nel Municipio IX, Alessio Stazi – con alcune eccezioni come per Castello della Cecchignola e Santa Palomba”. I ritardi in queste due zone sono stati dovuti principalmente alle difficoltà nel posizionamento dei cassonetti condominiali. Nel primo caso non sono stati presi in consegna buona parte dei cassonetti, impedendo di fatto l’avvio della raccolta. Inoltre, come rilevato nell’ultima riunione con la cittadinanza del 7 febbraio scorso, le criticità sul posizionamento e i costi per l’adeguamento di cortili, piazzole e rampe, potrebbero far slittare ancora una volta il definitivo avvio del processo. Diversa la situazione di Santa Palomba, dove il posizionamento dei cassonetti condominiali, al posto di quelli stradali, non ha fatto altro che riproporre il vecchio schema di ritiro. “In questi quartieri – spiega l’Assessore Stazi – è stato riproposto daccapo il processo di transizione, seguendo due principi: un pacchetto completo di azioni e la certezza dei tempi”. Come ci spiega l’Assessore si è voluta proporre una definita scansione temporale, per non lasciare i cittadini nell’incertezza sul reale inizio del piano. “In particolare abbiamo previsto una nuova campagna di informazione, delle assemblee, la consegna dei materiali, l’inizio della raccolta ed infine la rimozione dei cassonetti stradali, il tutto secondo una tempistica precisa”. L’opposizione municipale è molto critica su quanto avvenuto in queste due zone: “Immagino che dopo il ritardo su alcuni quartieri adesso sia stato tutto organizzato perfettamente – afferma il Vicepresidente del Consiglio del Municipio IX, Massimiliano De Juliis – Purtroppo l’Assessore Stazi ha l’abitudine di indicare l’Ama e la precedente amministrazione quando ci sono delle colpe, mentre si prende il merito della gestione quando qualche cosa va per il verso giusto”. Secondo Stazi è stato proprio l’avvicendamento nella gestione a causare le maggiori difficoltà: “In molti ci hanno riferito che il sistema introdotto su questi due quartieri sarebbe stato necessario fin dall’inizio, purtroppo abbiamo dovuto gestire un progetto ereditato dalla scorsa amministrazione. Lì dove siamo ripartiti da zero, è stato dimostrato il corretto procedimento da seguire”. L’Assessore si affretta però a sottolineare che negli altri quadranti il piano non è ancora a regime: “Abbiamo però percepito una diminuzione delle segnalazioni da parte della cittadinanza, rispetto ad una fase in cui ne ricevevamo da tutto il territorio”. Tra le ragioni di questa diminuzione, secondo Stazi, c’è l’avvio della rimozione dei cassonetti stradali, e il consecutivo aumento degli operatori destinati al porta a porta: “Dovendo dividerli su due differenti sistemi di raccolta, il porta a porta soffriva di una raccolta non puntuale. Indubbiamente – seguita Stazi – per portare avanti questo sistema Ama dovrà premunirsi di altro personale e di nuovi mezzi”. Anche l’opposizione municipale, con il Vicepresidente del Consiglio, Massimiliano De Juliis, ha potuto constatare un miglioramento generale del servizio: “Ma persistono delle criticità cicliche nella raccolta, sia dal punto di vista territoriale che da quello dei materiali”. Ed è un nuovo fenomeno che però preoccupa De Juliis, quello della migrazione dei rifiuti: “Famiglie numerose e poco spazio per i rifiuti, costringono alcuni cittadini a trasportarli al di fuori del nostro Municipio, per conferirli lì dove è ancora presente la raccolta di tipo stradale. Questi – sottolinea De Juliis – sono i nostri concittadini più educati, dato che in molti ancora si ostinano a lasciare i propri rifiuti al posto dei cassonetti stradali rimossi”. Un problema questo, soprattutto in relazione al maltempo delle scorse settimane che, in alcuni angoli del Municipio “ha generato una situazione di estremo degrado – conclude De Juliis – con l’immondizia che galleggiava per le strade”. Inutile tornare sui motivi per cui l’inverno e il maltempo non dovrebbero diventare un’emergenza, nonostante questo, come per le festività natalizie, la raccolta dei rifiuti ha subito un rallentamento: “Con l’emergenza meteo abbiamo ricevuto più segnalazioni del solito per il mancato ritiro – afferma Stazi – Questo perché le esigenze logistiche di Ama hanno portato ad una redistribuzione dei mezzi per far fronte alle emergenze su tutto il territorio capitolino”.

Leonardo Mancini