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Rugby al Tre Fontane: ribaltato il risultato del bando di gara

Tre fontane Ok

TAR e Consiglio di Stato rovesciano il risultato del bando di assegnazione dell’impianto per illegittimità del punteggio attribuito alla Rugby Roma Club di Riccardo Mancini

Tratto da Urlo n.113 marzo 2014

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EUR – La vicenda legata alla gestione dell’impianto sportivo del Tre Fontane è ad un passo dalla conclusione. Nel corso degli ultimi mesi, prima una sentenza della Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo di Roma, poi un’ordinanza emessa dalla Quinta Sezione del Consiglio di Stato, hanno sgomberato il campo da alcuni equivoci. In entrambi i casi è stata infatti rilevata “l’illegittimità del punteggio attribuito alla controinteressata (Rugby Roma Club) per il criterio di precedente esperienza”. Si parte dal presupposto che tra le due realtà che hanno partecipato al bando “per il ripristino funzionale, ampliamento e gestione dell’impianto sportivo denominato Tre Fontane Esedra Destra area Rugby” ci sia stata una differenza di soli 5 punti. Centrale, pertanto, è risultato l’aspetto relativo a questa “precedente esperienza” ed al punteggio attribuitole. Negli atti protocollati presso il TAR si legge infatti che la controinteressata (la società che all’epoca del bando era presieduta da Riccardo Mancini) “è stata costituita nel 2011 e risulta da visura camerale ‘inattiva’. Non è ad essa attribuibile la vasta e significativa esperienza rugbistica della Rugby Roma Olimpic in assenza di qualsivoglia continuità tra le due società in questione”. Risultato: in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, che per ora ha emesso solo un’ordinanza, è stato ribaltato il risultato e quindi ora vincitore del bando risulta la Profit NG srl, un raggruppamento temporaneo d’imprese di cui fa parte anche la Nuova Rugby Roma. Nel frattempo, all’Assemblea di Roma Capitale, il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione con la quale si chiede d’impegnare il Sindaco e la sua Giunta “ad applicare la sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio”. Con tale verdetto infatti “si respinge il ricorso incidentale proposto da Rugby Roma Club Sportiva Dilettantesca e si accoglie il ricorso principale proposto da A.S.D. Nuova Rugby Roma che come da dispositivo, annulla – tra le altre cose – la Determinazione Dirigenziale di approvazione degli atti di gara contenente il provvedimento di aggiudicazione in favore della Rugby Roma Club Srl della gara per il ripristino funzionale, ampliamento e gestione dell’impianto sportivo denominato Tre Fontane Esedra Destra – area Rugby”.
Ma l’interessamento del gruppo Capitolino del Movimento 5 Stelle arriva soltanto dopo quello del Gruppo Consiliare in Municipio. “Da circa un anno seguiamo approfonditamente la controversia per l’assegnazione definitiva dell’impianto sportivo – ci spiega il Capogruppo pentastellato Giuseppe Mannarà – e dagli atti esaminati abbiamo convenuto che venisse eseguita la sentenza di primo grado. Così abbiamo chiesto con un’interrogazione al Presidente del IX Municipio, Andrea Santoro, di interessarsi nei confronti del Sindaco e la sua Giunta per l’immediata e definitiva assegnazione dell’impianto sportivo. In risposta abbiamo appreso l’intenzione dell’Assessore di Roma Capitale, alla qualità della vita, sport e benessere, Luca Pancalli, che evidentemente non padroneggia in Diritto ma neanche si avvale della professionalità dei tanti consulenti assunti, di attendere il pronunciamento del Giudice, sebbene le sentenze del Giudice Amministrativo siano provvisoriamente esecutive (art. 282 c.p.c) – osserva Mannarà – Profeticamente a una settimana dalla risposta del presidente Santoro esce il pronunciamento del Consiglio di Stato che respinge l’istanza, in assenza di elementi tali da indurre il Collegio a discostarsi da quanto ritenuto dal Giudice di primo grado e ritenendo – tra l’altro – infondati i motivi del ricorso proposto dalla Rugby Roma Club Srl, la condanna al pagamento delle spese. Insisteremo se necessario – promette il Capogruppo del M5S – verso l’Amministrazione capitolina che dovrà trovare un altro pretesto per ritardare l’assegnazione dell’impianto alla A.S.D. Nuova Rugby Roma e disattendere gli obblighi di legge”.
Un impegno in tal senso è stato preso anche dal Capogruppo Pd al Municipio IX, Giuseppe Contenta. “Mi attiverò presso il Comune di Roma e parlerò con il Capogruppo del Pd, Francesco D’Ausilio, al più presto, affinché venga dato mandato alla società aggiudicatrice di poter rientrare nell’impianto del Tre Fontane. Mi farò promotore, quindi, del fatto che sia data esecuzione alle sentenze del TAR e all’ordinanza del Consiglio di Stato”. Nel frattempo, il Presidente della Nuova Rugby Roma, Roberto Barilari, ricorda che “noi siamo stati danneggiati sia dal punto di vista tecnico che da quello economico. Non abbiamo un campo omologato per le competizioni dei sedicenni. Abbiamo perso tanti tesseramenti ed ora, ad esempio, dobbiamo vendere i posti sul bus anche ai genitori dei nostri ragazzi, per coprire i costi delle trasferte”.
La vicenda del Tre Fontane, come hanno documentato anche diversi organi di stampa, è attualmente al centro delle indagini disposte dalla Procura di Roma, di cui è stata appena ottenuta una proroga. Una situazione che ha creato un certo rammarico tra alcuni degli attori che ne sono stati protagonisti. Ci scrive l’ex Delegato allo Sport, Cochi, indagato insieme all’ex Vicesindaco, Sveva Belviso, all’ex A.d. di Eur Spa, Riccardo Mancini, ed altri due funzionari. “Per quanto riguarda la questione del Tre Fontane, intendo spiegare che si tratta di una querelle tutta interna, fatta di vecchie discussioni e futili personalismi tra associazioni sportive dilettantistiche che, forse, hanno trascurato il lato più bello dei valori del rugby. È opportuno precisare che il bando in discussione ha avuto come unico scopo quello di salvaguardare la disciplina del rugby in un impianto che, storicamente, è stato dedicato proprio alla palla ovale”, ricostruisce Cochi attraverso una dichiarazione in cui riporta un’opinione che ci scrive aver “più volte sostenuto anche nel recente passato”. Al di là dei personalismi “è la prima volta che una situazione del genere viene ad offuscare il professionale e trasparente operato che il Dipartimento Sport ha svolto nell’arco dei cinque anni della propria gestione, sotto la mia delega, e non come oggi un vero e proprio Assessorato con molte più risorse almeno per i soggetti che vi operano – ricorda Cochi – Tuttavia, se ci sono stati esposti alla Procura, da non confondere con quelli amministrativi, è normale che si sia aperto un procedimento legale. È doveroso che vi sia la massima chiarezza a garanzia di tutti, cittadinanza in primis. Meno bello è invece che qualcuno voglia fare dei ‘minestroni mediatico-politici’ tirando in ballo situazioni che nulla hanno a che vedere con questa storia. Mi duole constatare – ripeto – che si cerchi di infangare un impianto destinato alla disciplina del rugby e non lasciato, come molto spesso avviene, al calcio. Ma ribadisco: sono convinto della correttezza del lavoro svolto anche se c’è chi da mesi, anzi ormai da anni, si agita usando tutti i mezzi necessari per strumentalizzare una vicenda sportiva. In molti procedimenti dell’amministrazione forse, per qualcuno può essere quasi normale un’indagine nel corso di un quinquennio, ma ripeto sono tranquillo e fiducioso, soltanto un po’ rammaricato”.

Fabio Grilli