IL SET CINEMATOGRAFICO ABUSIVO
La notizia è di quelle che farebbero sorridere, se la conta dei danni non fosse così alta. Il ritrovamento del grosso scheletro di plastica, probabilmente rappresentate i resti di un dinosauro, è stato effettuato questa mattina dall’assessore all’Ambiente del Municipio XI, Marco Antonini, impegnato sull’area per alcuni rilevamenti: “Ci siamo resi immediatamente conto della gravità di questo abuso all’interno dell’area a tutela integrale della riserva chiamata macchia di Capocotta”. Una zona di particolare interesse e pregio naturalistico contenente un altissimo livello di biodiversità, sulla quale nessuno avrebbe potuto autorizzare l’allestimento di un set cinematografico.
I DANNI ALL’AREA A TUTELA INTEGRALE
Il posizionamento di questo scheletro di plastica non sarebbe però l’unico abuso perpetrato all’interno dell’area (affittata da Roma Natura dai proprietari privati per evitare il taglio del bosco). “Sono stati allargati dei sentieri fino a renderli carrabili, e in alcuni punti il terreno è stato livellato con una ruspa – racconta l’assessore Antonini – Inoltre nel bosco ci sono tre aree umide dette piscine, la più grande ha subito molti danni”. In questo punto infatti è stato scavato il terreno argilloso per posizionare il set cinematografico abusivo, devastando la vegetazione e l’habitat di molte specie anfibie.
LE VERIFICHE DA PARTE DEL MUNICIPIO IX
Al momento il Municipio IX sta portando avanti tutta una serie di verifiche per capire cosa sia successo all’interno dell’area a tutela integrale. “A quanto appreso sarebbero in corso alcune riprese cinematografiche autorizzate nella riserva di Decima-Malafede – conclude Antonini – ma non in questa porzione che deve essere assolutamente protetta”. L’assessore ha già chiesto delucidazioni all’ente Roma Natura, assieme al ripristino immediato dei luoghi.
Leonardo Mancini