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Sottile: Malagrotta chiuderà il 30 settembre

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Intanto su Falcognana il PdL municipale parla di polveriera pronta ad esplodere

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NELL’INTERVISTA – radiofonica del 24 agosto il commissario, Goffredo Sottole, ha annunciato che nonostante sia ancora presente una certa disponibilità per il conferimento di rifiuti a Malagrotta, verrà rispettata la data del 30 settembre per la chiusura definitiva. Si allontanerebbe quindi la possibilità, paventata nei giorni scorsi, di una nuova breve proroga per la discarica più grande d’Europa. Sulla destinazione dei rifiuti della Capitale il Prefetto Sottile sembra essere fiducioso: “Dovrebbero finire per una parte fuori dalla regione Lazio e per un’altra parte nella discarica individuata sull’Ardeatina sulla quale sono in corso ulteriori accertamenti richiesti dal Ministero dell’Ambiente”. Durante l’intervista il commissario ha cercato di rassicurare i cittadini di Falcognana, impegnati da settimane nel contrastare la nuova discarica: “Nella cava di Falcogna – assicura Sottile – arriveranno solo rifiuti trattati, i cittadini devono stare tranquilli. C’è un allarme assolutamente infondato intorno a questa vicenda. Si parla di salute degli abitanti, dei bambini, insomma sono tutte preoccupazioni inesistenti”.

LA REPLICA – Queste affermazioni non hanno certo placato gli animi, come si rivela da una nota del Presidio No Discarica Divino Amore: “Goffredo Sottile deve avere una palla di vetro che prevede il futuro. O forse sa qualcosa che noi non sappiamo? Perchè questa sua imposizione su dove e quando si farà la discarica, indipendentemente da tutte le problematiche e i vincoli che ruotano attorno alla vicenda? – seguita la nota – Avere la sicurezza che la discarica non creerà alcun problema alla salute degli abitanti e dei bambini della zona risulta preoccupante e altresì inopportuna considerando che al momento non esiste nessuno studio che possa dimostrare il contrario”. Nessuna rassicurazione nemmeno dalle affermazioni sulle indagini riguardo la proprietà dell’attuale discarica: “Non comprendiamo neppure i motivi che inducono il Commissario ad avere la certezza assoluta che le indagini in corso a Falcognana riguardanti la società Ecofer si concludano prima della chiusura di Malagrotta. E poi, – precisa il Presidio – è alquanto anomalo il silenzio tombale che giunge dal sindaco di Roma Ignazio Marino e dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti . Infine, vorremmo chiedere a Sottile per quale motivo non intende prendere in considerazione i siti proposti dal Ministro della Difesa, visto che essendo suolo pubblico sono più facilmente controllabili e monitorabili dagli organismi preposti. I cittadini stanno ancora aspettando una risposta dal 25 luglio”.

SUL SILENZIO – da parte delle istituzioni è intervenuto anche il Consigliere PdL al Municipio IX, Massimiliano De Juliis, che in più occasioni ha rilevato la difficoltà per i cittadini e per gli esponenti politici municipali di ottenere risposte da Comune e Regione: “Marino e Zingaretti hanno promesso nel corso della loro campagna elettorale massima trasparenza e partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione. Alla prova dei fatti sono crollati miseramente e ora da parte dei cittadini oltre al rifiuto della politica c’è la rabbia”. La nota del consigliere seguita spiegando come, a causa del vincolo Bondi, nella zona non si possano nemmeno installare dei pannelli fotovoltaici: “Poi le istituzioni decidono di metterci una discarica in spregio alle normative e senza consultare nessuno. Questa è una vera e propria violenza nei confronti dei cittadini!”. Non mancano le critiche alle interrogazioni parlamentari del PD in relazione alla notte dei Fori e sulla rimozione dei manifesti affissi dai cittadini di Falcognana: “A questi signori è concesso di decidere del nostro futuro ed ai cittadini neanche il diritto di manifestare o fare manifesti!”. Il pericolo secondo De Juliis è il crescere e il radicalizzarsi della rabbia dei cittadini: “C’è il timore che a forza di subire prima o poi la situazione possa esplodere, Marino e Zingaretti stanno creando una polveriera, basta una scintilla e tante gente che ha costruito la propria vita col sudore della fronte può scendere in strada a difendere il proprio futuro, a questo ci sta pensando qualcuno?”.

Leonardo Mancini