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Spostare la scuola Gramsci per farne la nuova sede del Municipio IX?

scuola gramsci

La Giunta Santoro pensa a come efficientare la macchina amministrativa, ma non tutti sono d’accordo sulla soluzione paventata

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La realizzazione di una nuova sede per il Municipio IX continua ad essere un tema complesso e dibattuto. L’aver rinunciato agli oneri concessori previsti per la costruzione del nuovo centro commerciale di Tor Pagnotta non mette al riparo il Municipio dalla necessità di affrontare la questione. Infatti non è ancora chiaro come potranno essere utilizzati quei circa 13 mln di euro, con cui si sarebbe costruita la nuova sede. E non essendoci la dovuta chiarezza, entrano in gioco tante ipotesi, come quella dello spostamento dell’IC Gramsci dalla sede storica di via Laurentina 710. Un tema che ha tenuto banco per tutto il mese di dicembre. Spostare la Gramsci, magari costruendo ex novo una scuola, avrebbe consentito di allocare la sede del Municipio IX in un’unica struttura. Obiettivo tante volte palesato dal Presidente Santoro, che vorrebbe efficientare la sua macchina amministrativa riducendone i costi. Un’operazione che sembrava fattibile, ma che invece ha incontrato le resistenze dei cittadini, dell’opposizione ed anche di una parte della maggioranza municipale.

Vediamo cos’è successo. “In occasione del Consiglio Straordinario sulla nuova sede del Municipio – ricorda il Consigliere Pdl Gino Alleori, già Presidente della Commissione Scuola – il Presidente Santoro lasciò trapelare l’ipotesi d’uno spostamento della Gramsci dalla sua attuale sede. Io ne fui subito contrario e pochi giorni dopo presentai una mozione per chiedere l’impegno del Municipio a non trasferirla. Da quanto ne so io, alcuni giorni dopo il Presidente Santoro incontrò il dirigente scolastico al quale rappresentò la possibilità di trasferire la Gramsci, ipotizzando la possibilità di realizzare una nuova scuola, con i soldi dell’articolo 11. In quell’occasione avrebbe chiesto di deliberare con il Consiglio d’Istituto se questa decisione potesse andare bene”.
Secondo Alleori quindi il Municipio era intenzionato a spostare la scuola, liberando le sue aule per trasferirvi la sua nuova sede. Ma in questi termini però, anche se la ricostruzione è credibile, la questione non è mai stata affrontata in aula. Facciamo ancora un passo indietro, e torniamo alla votazione sulla nuova sede del Municipio IX. “Quando c’è stato il consiglio tematico dedicato agli artt.11 e quindi all’edificazione della nuova sede del Municipio nel nuovo immobile che sta costruendo Parsitalia – ricorda il Capogruppo del M5S Giuseppe Mannarà – abbiamo molto riflettuto su come votare, perché vedevamo che c’erano interessi diversi tra l’attuale e l’ex maggioranza e non volevamo essere strumentalizzati. Abbiamo quindi fatto un ragionamento di buon senso: siamo per l’efficientamento. Di conseguenza abbiamo deciso di dare alla Giunta la possibilità di verificare se ci fossero i margini per mantenere la sede all’interno del Laurentino. Noi credevamo che potesse essere interessante utilizzare gli spazi della Gramsci per ospitarvi gli uffici municipali. Poi però – ammette Mannarà – abbiamo constatato che c’era una certa resistenza da parte dei genitori che sono molto legati alla presenza della scuola nel territorio. Quindi abbiamo deciso che l’accorpamento per noi andava bene, ma la scuola doveva restare dov’era, per rispetto della volontà dei residenti”.

Una brutta gatta da pelare per la maggioranza. La rinuncia degli oneri a scomputo per la realizzazione della nuova sede municipale non prevede la loro traslazione su qualsivoglia opera si intenda ora realizzare. I vincoli sono stringenti e probabilmente non si possono utilizzare per creare una scuola ex novo, ammesso che questa fosse l’intenzione. E la scuola Gramsci, è davvero molto apprezzata da genitori ed insegnanti, anche in funzione della sua attuale sede che, come vedremo, è considerata d’importanza strategica. Rimane però il tema dell’accorpamento in un solo edificio dei tanti uffici municipali.

“Ufficialmente la Gramsci non è stata messa in discussione ed è stata cassata la possibilità di spostarvi la sede del Municipio – premette Agostino Pergili, portavoce del Consiglio di Quartiere Laurentino Fonte Ostiense – A noi interessa che quest’ultima resti all’interno del Laurentino. Per quanto riguarda la Gramsci, che è una scuola d’élite, pensiamo che debba continuare a svolgere bene la sua funzione, restando dov’è”. “La Gramsci deve restare lì – gli fa eco Simona D’Aquilio, rappresentate dei genitori della III B – perché nasce come scuola di frontiera tra il Laurentino d’una ventina di anni fa, all’interno del quale droga e delinquenza la facevano da padrone, ed il quartiere Giuliano Dalmata. La Gramsci, da subito, ha aperto le porte non solo ai bambini del Laurentino ma alle loro famiglie. I progetti sviluppati in quella scuola servivano, e servono, ad uno scopo preciso: appassionare i bambini allo studio, all’apprendimento, alla conoscenza del mondo e di se stessi. Tutto ciò, esteso ai bambini disabili, da sempre seguiti con eccellenti risultati nella nostra scuola. L’integrazione quindi – conclude la signora D’Aquilio – è la parola d’ordine alla Gramsci e spostare questa scuola in altro contesto urbano, magari solo perché esteticamente perfetto, le toglierebbe il valore che ha sul territorio. Senza parlare del fatto che le scuole materne di zona perderebbero la continuità didattica prevista dalla legge”. Ma cos’ha di tanto speciale la Gramsci? Ce lo spiega Franscesca Noto, che in quella scuola fa l’insegnante. “La scelta educativa e didattica dell’Istituto ha radici antiche: risponde ai bisogni di educazione dell’utenza attraverso percorsi trasversali che scaturiscono dai bisogni dei bambini”. In questo modo la Gramsci “è la scuola dell’accoglienza, che educa all’ascolto e al rispetto, che riconosce la diversità come un valore aggiunto. È una scuola dove la contaminazione tra provenienze territoriali diverse realizza nelle classi le pari opportunità e il successo formativo per tutti – spiega la maestra Noto – È la scuola in cui i bambini incontrano i testimoni per parlare di Shoah, suonano il violino durante la lezione di musica ed eleggono i rappresentanti di classe per discutere proposte e farne di loro. Sono gli stessi bambini che con pennelli e pittura hanno cancellato le scritte offensive dai muri del Laurentino qualche anno fa”.

Insomma, il valore aggiunto di questa scuola, sembra assodato. Ma è assodata anche la necessità di reperire uno stabile dove trasferire la sede del Municipio. Un problema di non poco conto. “Io sono contrario alla chiusura della Gramsci – premette Maurizio Filipponi, già Capogruppo della Lista Marino, ora nel Gruppo Misto – Anche io sono convinto che sia una scuola di elevato profilo, di eccellenza. Il problema è che secondo me, una scuola non si può legare ad un numero civico. Chiaro che se viene spostata fuori dal Laurentino si creano dei problemi. Ma per ora c’è dell’allarmismo perché il problema del suo spostamento è legato al discorso del nuovo Municipio che non si sa se verrà spostato o meno. Se il nuovo Municipio si fa – precisa Filipponi – decade il progetto di spostare la Gramsci. Qualora invece la nuova sede del Municipio non venga realizzata, ed io mi sto battendo per questo, parte dei soldi potrebbero essere usati per fare un polo scolastico nel quartiere Laurentino. Potrebbe essere fatta la sede del Municipio a via Gadda o in alternativa la Gramsci potrebbe essere spostata in via Gadda, dove adesso c’è una scuola dell’infanzia ed una scuola media a grave rischio di chiusura. E sarebbe un problema: perdere una scuola media al Laurentino incrementerebbe la dispersione scolastica. Comunque, a scanso di equivoci, la Gramsci non deve chiudere e deve restare al Laurentino”. Rimane quindi in piedi l’ipotesi del trasferimento? “Continuare a minacciare un possibile spostamento della Gramsci – chiarisce il Gruppo consiliare Pd con una nota – danneggia solo la continuità didattica della struttura scolastica e rischia di ridurre drasticamente le iscrizioni alla scuola per l’anno scolastico entrante”. Scripta manent.

Fabio Grill
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