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Anche nella Capitale parte la Social Card, si chiama ‘Carta Roma’

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Ma nel Municipio VIII l’opposizione rilancia e la definisce ‘Carta Rom’

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LA SOCIAL CARD – è arrivata anche a Roma ormai da qualche giorno, funziona come una carta di credito prepagata, è finanziata dallo Stato e destinata alle famiglie in difficoltà economica. Prevede un contributo mensile che varia a seconda dei componenti del nucleo familiare. La possono richiedere i cittadini italiani o comunitari, i familiari di un cittadino italiano o comunitario non aventi la cittadinanza di uno Stato membro, che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; i cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, i rifugiati politici o titolari di protezione sussidiaria, residenti a Roma da almeno un anno. Inoltre ci sono alcuni requisiti economici per ottenere l’erogazione della Carta: avere un ISEE, in corso di validità, inferiore o uguale a € 3.000,00; il patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, deve essere inferiore a € 8.000,00; eventuali trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria o assistenziale inferiori a 600 euro mensili; nessun componente il nucleo familiare deve essere in possesso di autoveicoli immatricolati nei 12 mesi antecedenti la richiesta; nessun autoveicolo di cilindrata superiore a 1.300 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. immatricolati nei tre anni antecedenti; il valore ai fini ICI della abitazione di residenza deve essere inferiore a € 30.000,00 (per i nuclei familiari residenti in abitazione di proprietà); il patrimonio mobiliare come definito ai fini ISEE, deve essere inferiore a € 8.000,00.

NEL MUNICIPIO VIII – questo nuovo progetto è stato salutato con favore dal Presidente, Andrea Catarci: “Parte la sperimentazione annuale della Social Card rivolta ai cittadini romani in condizioni di povertà. Uno strumento certamente non risolutivo nelle tragiche condizioni attuali, ma che prevede un contributo economico che varia a seconda della composizione del nucleo familiare, partendo da una base di 281 euro fino ad arrivare ai 404 euro mensili – seguita il Presidente – Inoltre con questo intervento si ‘prevede anche di individuare, nell’ambito dei beneficiari della carta acquisti, un numero pari al 50% dei nuclei familiari per i quali Roma Capitale predispone un progetto personalizzato di presa in carico volto al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale”. Nel Municipio VIII la sperimentazione è partita il 21 gennaio, con l’apertura al pubblico di uno sportello nella sede municipale di via Benedetto Croce 50.

NON MANCANO LE POLEMICHE – da parte dell’opposizione municipale, con il Consigliere del Nuovo Centro Destra, Andrea Baccarelli, che parla di ‘Carta Rom’: “Carta Roma? No semmai ‘Carta Rom’. Nei Municipi di Roma ci sono file interminabili di Rom per presentare la domanda ed ottenere il contributo di circa 500 euro mensili da parte di Roma Capitale. È una vergogna – seguita il Consigliere Baccarelli con Pietro di Paolo, capogruppo di NCD alla Regione Lazio – la giunta capitolina riveda immediatamente i criteri per l’assegnazione del contributo ‘Carta Roma’ e si salvaguardino le migliaia di famiglie romane in difficoltà”. I due esponenti del Nuovo Centro Destra continuano definendo questo esperimento come un nuovo schiaffo ai romani: “Meglio dire l’ennesimo schiaffo di Marino alle migliaia di famiglie di romani in crisi che non sanno come arrivare a fine mese – aggiungono – e la beffa è arrivata pochi giorni fa quando sono stati scoperti a Roma nomadi finti poveri ai quali sono stati confiscati beni per 2 milioni di euro. E Marino cosa fa? La Carta Roma sembra un vestito cucito su misura per i Rom della città, gli stessi che otto mesi fa si sono messi in fila per eleggere nelle primarie del centro-sinistra Ignazio Marino come candidato sindaco di Roma ed oggi raccolgono una lauta ricompensa. Marino aveva promesso in campagna elettorale 700 euro per ogni sfrattato e 500 euro per ogni giovane disoccupato, una volta eletto ha perso la memoria e, come se non bastasse ha cancellato il bando per il buono casa con cui oltre 10.000 famiglie di romani ricevevano negli anni passati un contributo per pagare il canone di affitto – concludono – Le famiglie romane non meritano di essere lo sberleffo dell’inadeguatezza e incapacità di un Sindaco ed una Giunta che odiano la città”.