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Casale Grottaperfetta: dal Municipio si accusa il centrodestra per l’occupazione

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Scaduta l’assegnazione le associazioni restano nel casale. Catarci: “Una brutta storia, fatta di arroganza e disinteresse per la collettività”

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IL CASALE – Continua la presenza all’interno del Casale di Grottaperfetta degli attivisti della Comunità Giovanile, per la quale la concessione degli spazi, scaduta a febbraio scorso, ha portato l’iter fino alla informativa di sgombero che sarebbe dovuto avvenire l’8 giugno scorso.

DAL MUNICIPIO L’ACCUSA AL CENTRODESTRA – Questa volta è il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci a prendere la parola, spiegando la posizione assunta da parte del centrodestra municipale sulla vicenda: “Una parte del centrodestra territoriale, spalleggiato da consiglieri comunali e regionali, si dimentica della retorica della legalità ostentata ad ogni occasione e si impegna in una occupazione abusiva”. È chiaro il riferimento del Presidente alle tante critiche sorte negli ultimi anni ad ogni episodio di occupazione sul territorio municipale: “Era già di una brutta storia, fatta di arroganza, disinteresse per la collettività, sperpero di denaro pubblico. Ci si aggiunge l’ipocrisia in dosi massicce, quella di un centrodestra per cui le regole valgono sempre per gli altri e mai per sé: l’illegalità va perseguita se si occupa per disperazione sociale, riutilizzando ex uffici, ex scuole ed ex caserme, ma va tollerata e coperta quando una Associazione ‘amica’ fa altrettanto con un Casale nuovo di zecca, per di più dopo aver fruito di fondi pubblici”.

I COSTI DELL’OPERAZIONE – Cerca di fare chiarezza Catarci, spiegando come si sia arrivati a questa situazione e con quale costo per le casse di Roma Capitale: “La struttura doveva ospitare attività ricreative di quartiere, come esplicitamente riportato nella Convenzione tra il Consorzio che l’ha ristrutturato ed il Comune di Roma. Invece l’ex Giunta Alemanno l’ha prima affidata all’Assessorato comunale alla Scuola e all’Agenzia capitolina per le Tossicodipendenze, poi ha commissionato la custodia del bene a due associazioni scelte – spiega Catarci – senza nessuna procedura pubblica e remunerate con 40.000 euro, infine vi ha insediato una Comunità giovanile costata alle casse capitoline 135.000 euro, ignorando l’esistenza di un ‘Centro di Aggregazione Giovanile’ pubblico, aperto da anni, consolidato e molto frequentato a poca distanza”. Il Centro citato dal Presidente è il Tetris, che dista dal casale soltanto qualche numero civico.

SCADUTA L’ASSEGNAZIONE NULLA È CAMBIATO – È solo dopo la scadenza dell’assegnazione che la situazione si è andata veramente complicando: “L’assegnazione è scaduta a febbraio 2014. È allora che l’Asi Ciao, uno degli Enti gestori della Comunità, rifiuta di uscire e chiama a raccolta quella destra capitolina a cui è legata, che sfodera bugie e mistificazioni a difesa di una delle squallide clientele di cui si è resa protagonista negli ultimi anni – continua Catarci – Sono passati oltre quattro mesi e gli esponenti di Asi Ciao non rinunciano a tenere in ostaggio illegalmente la struttura, impedendone fisicamente l’accesso e creando tensioni nel territorio”.

LE ASPETTATIVE SUL CASALE – “Al Casale la Giunta capitolina prevede di trasferire alcuni servizi comunali di contrasto alla violenza sulle donne e di riservare spazi a realtà territoriali da selezionare in forma trasparente, attraverso un bando pubblico – spiega Catarci – L’Assessora Cattoi faccia presto, perché aspettare solo un giorno di più significa cedere al ricatto ed alla tracotanza”. Il futuro del Casale è quindi legato strettamente alle decisioni dell’Assessorato alla Scuola. Rimane da comprendere come servizi tanto delicati come quelli riguardanti la violenza sulle donne, possano felicemente convivere con la tanto richiesta ‘casa delle associazioni’, o con il punto di aggregazione di cui il quartiere ha bisogno. Questo, si spera, lo spiegherà il bando che assegnerà gli spazi, nel quale vedremo quale delle preoccupazioni della cittadinanza verranno placate.

Leonardo Mancini