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CasaPound: manifesti affissi in tutto il Municipio VIII

Di Stefano: “Da Garbatela a Roma70: prima gli italiani”. Non mancano le critiche nei confronti del gesto

MUNICIPIO VIII – Nella notte tra venerdì e sabato scorsi su molti muri del Municipio VIII sono apparsi degli striscioni firmati da CasaPound. “Casa, lavoro, stato sociale: prima gli italiani”, questo il testo dei manifesti affissi in tutto il territorio, “da Garbatella a Tor Marancia, passando per San Paolo, Montagnola, Roma 70 e Ardeatina – dichiara Davide Di Stefano, responsabile romano di CPI – abbiamo voluto ribadire uno dei nostri punti fondamentali”.

LA NOTA DI CASAPOUND – CasaPound punta sul Municipio VIII anche in vista delle prossime amministrative: “Un Municipio che vede la totale assenza di istituzioni, viste le dimissioni dell’ex presidente Pace, completamente abbandonato al degrado e all’abusivismo – seguita Di Stefano – Un territorio dove i rom bivaccano tra mercatini illegali ed insediamenti abusivi e gli italiani, strozzati dalle tasse, abbassano le serrande dei propri negozi. Sono ormai sempre più numerosi i residenti che si stanno rivolgendo a CasaPound, delusi dalla sinistra, che ha governato per anni e dal M5S. Sono sempre di più, peraltro, le famiglie di Garbatella coinvolte nella nostra distribuzione alimentare”.

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LE CRITICHE – Una replica a quanto dichiarato dal dirigente romano arriva da Paola Angelucci, ex Assessora alla Scuola e ai Lavori Pubblici nell’ultima giunta Catarci: “Come un vampiro CasaPound esce di notte per succhiare il sangue di una comunità resistente e democratica, insinuandosi subdola nel nostro territorio, imbrattando i muri con striscioni che fomentano l’odio e la rabbia delle tante persone bisognose, solo per il loro interesse di prendere consenso politico e, quindi, acquisire potere”.

IL TESSUTO SOCIALE – L’affissione di questi manifesti non manca di sollevare critiche: “Odio, guerra tra poveri, legge del più forte non troveranno spazio nei nostri quartieri; per quanto non sia esenti da difficoltà economiche e sociali, il Municipio VIII è abitato e vissuto da persone capaci di restare umane, una comunità che non ha perso il senso di aiuto reciproco e di fratellanza – seguita Angelucci – non abbiamo bisogno di chi con slogan aggressivi e fascisti entra a gamba tesa per distruggere la nostra storia,  il nostro presente ed il futuro di una comunità resistente e solidale”.

LeMa