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Diritto all’abitare: Mattinata di occupazioni in Municipio VIII

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Da Navigatori a Costantino, occupati i palazzi di Caltagirone e gli uffici del San Michele

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I MOVIMENTI – Una serie di azioni coordinate sono state messe in campo questa mattina dai movimenti per il diritto all’abitare in Municipio VIII nei pressi della Regione Lazio. Tra le richieste, oltre all’applicazione della delibera regionale, lo stop a sfratti e sgomberi, assieme all’apertura di un tavolo di confronto tra Regione, Comune e Prefettura. 

LE OCCUPAZIONI – Contemporaneamente gli attivisti dei movimenti hanno occupato il palazzo di Piazza dei Navigatori del costruttore Caltagirone, sul cui tetto sono presenti alcune decine di persone, poi l’area antistante il palazzo della Regione Lazio, dove sono state montate alcune tende, infine gli uffici dell’ex IPAB San Michele. Inoltre dal tetto dell’Hotel di via Costantino, il cosiddetto ‘Bidet’, hanno srotolato alcuni striscioni. “Potremmo fare un lungo elenco di edifici in questo stato. Veri e propri relitti urbani abbandonati spesso al degrado e alla devastazione. Per non parlare dell’enorme invenduto, degli scheletri pubblici e privati che riempiono la città – scrivono i movimenti in un volantino – Eppure si continua con la gestione dell’emergenza. Con i centri abitativi temporanei, con i residence (si chiudono vecchi rapporti e se ne aprono di nuovi), con i centri di accoglienza/lager. Senza nessun progetto strutturato si va avanti con sgomberi di occupazioni antiche di oltre dieci anni e di alloggi popolari, in nome di una legalità spicciola si calpestano diritti primari come quello ad un tetto, alla residenza, all’acqua e all’energia”.

SULLA DELIBERA REGIONALE – Dai movimenti arriva il monito all’applicazione della delibera regionale sull’emergenza abitativa, approvata da un anno e mezzo: “Strappata –scrivono – con le lotte dei movimenti, che ha disponibilità economiche per duecento milioni e che ha definito chiaramente i soggetti destinatari dell’intervento, nonché le strutture soprattutto pubbliche da utilizzare per realizzare oltre 1200 alloggi popolari di edilizia sovvenzionata. Recuperando edifici e senza consumare nuovo suolo”. Il punto, seguitano, “è che questa delibera c’è ma non si muove! Come non si muove il progetto di recupero dell’ex IPAB San Michele a Tormarancia anch’esso finanziato e tutt’ora chiuso in un cassetto”.

LE RICHIESTE – Gli attivisti puntano ad una mobilitazione permanente, fin quando non otterranno delle risposte concrete: “Chiediamo al Prefetto di Roma, al governatore della Regione Lazio e al sindaco di assumersi questa responsabilità. Roma ha bisogno di risposte concrete e di uscire dalle logiche emergenziali, costose e a rischio corruzione, come di farla finita con una politica urbana gestita dagli interessi dei signori del mattone. Caltagirone, Parnasi, Salini, Caporlingua, Scarpellini, Mezzaroma, tanti per citarne alcuni hanno già guadagnato abbastanza, requisiamo il loro invenduto e destiniamolo alla città che soffre per la mancanza di un alloggio”.

Le Ma