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EMERGENZA ABITATIVA: LA CASA PRIMA DI TUTTO

Dismissioni improvvise e occupazioni stabili: casi di emergenza abitativa nel Municipio XI
L’amara realtà di ritrovarsi improvvisamente senza un tetto sulla testa è un problema grave e attuale. Se pensiamo che potrebbe colpire ognuno di noi poi ci accorgiamo che non è davvero il caso di dormire sonni tranquilli.

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I ?nuovi poveri? infatti sono diventati coloro che hanno redditi medi ma che vengono letteralmente strozzati da mutui troppo alti o dall?impossibilità di acquistare un immobile che sembra ormai l?unica strada per rimanere dove si è vissuti per tanti anni. Ne sanno qualcosa gli abitanti di via Pincherle che negli ultimi tempi hanno dovuto affrontare il rischio concreto di trovarsi in mezzo alla strada da un giorno all?altro. La Fata Assicurazioni Danni S.p.A., del gruppo Assicurazioni Generali, ha infatti deciso di vendere i suoi immobili locati in quella zona all?Area Mestre del gruppo Giacomazzi. Quindi per gli inquilini c?era una duplice scelta: acquistare l?immobile o andarsene. Fatti i conti con i propri risparmi, chi non era in grado economicamente di acquistare l?appartamento dove viveva si è organizzato in un attivissimo comitato e, coordinando l?agire con il Presidente del Municipio XI Andrea Catarci, ha iniziato una serie di incontri e manifestazioni che hanno portato al riconoscimento di importanti garanzie volte a sventare il problema di emergenza abitativa che poteva andarsi a creare.

?Siamo soddisfatti di molti risultati ottenuti. Innanzitutto la proroga di 15 giorni per esprimere la possibilità dell?acquisto degli immobili, e poi l?ottenimento di tutta una serie di garanzie importanti di tutela degli inquilini che non riusciranno a comprare gli appartamenti ? dice Andrea Catarci ?, abbiamo inoltre avuto un?interlocuzione positiva con Area Mestre che sarà la nuova proprietaria e che si è vincolata a convocare un tavolo interistituzionale quando entrerà in possesso dei locali per prendere delle decisioni volte ad evitare un rischioso problema sociale?.

Una nuova speranza per gli inquilini è stata data anche da Mario Di Carlo, Assessore alla Casa della Regione Lazio, che si è reso disponibile, attraverso l?Ater, ad acquistare da Area Mestre gli appartamenti invenduti. In quel caso gli inquilini delle fasce più deboli potranno continuare a pagare l?affitto di sempre, ma all?Ater. 

Ed è proprio alle fasce deboli che viene rivolta maggiore attenzione. ?Area Mestre vuole garantire il diritto di abitazione o usufrutto alle persone con più di 65 anni rinnovando i contratti di locazione a canone concordato 3 + 2 anni e vendendo eventualmente le sole nude proprietà. ? continua Andrea Catarci ? Ha accettato inoltre di estendere la possibilità di acquisto anche a parenti di secondo livello. Questo di certo è un vantaggio per la Fata Assicurazioni, che vende agli affittuari ad un prezzo più alto di quanto vende in blocco ad Area Mestre. Con qualche calcolo sembra evidente che agli inquilini, alcuni dei quali sono tali da cinquant?anni, è richiesta una cifra variabile dai 2700 ai 3200 euro al metro quadro. Troppo per case che hanno avuto scarsa manutenzione ordinaria e inesistente manutenzione straordinaria?.

Il caso di via Pincherle non è che l?ultimo di una lunga serie. Questo ci fa rendere conto di quanto il rischio di ritrovarsi senza casa è concreto persino per chi ce l?ha da anni. Da qui deriva il vero nucleo dell?emergenza abitativa, piaga presente nel territorio cittadino e consistente nel Municipio XI, che ha visto la sua massima esplicitazione nelle occupazioni stabili di alcune aree disseminate nel territorio. Ricordiamo quindi le occupazioni storiche della Caserma Aeronautica militare di via del Porto Fluviale, quella degli stabili del San Michele a via Casal De Merode e quella in via delle Sette Chiese delle ?casette?, ex stalle adattate ad abitazioni. L?ultima, di cui abbiamo parlato nello scorso numero, quella di via Erminio Spalla, dove ci sono delle novità. Dopo il censimento effettuato dal Municipio XI che ha rilevato la presenza di 130 famiglie (la maggioranza italiane e per il resto immigrati regolari, con buona percentuale di minori e casi di invalidità), per loro ora c?è l?emergenza inverno. Infatti gli stabili occupati non hanno corrente elettrica e le temperature rigide sono ormai alle porte. Con la proprietà e l?assessorato si sta cercando una soluzione celere perché ?prevenire incidenti è un dovere delle istituzioni?, come afferma Catarci. Infine non dimentichiamo che le percentuali di sfratti per insolvenza aumentano ogni giorno di più, a dimostrazione del fatto che le persone non riescono a pagare le proprie abitazioni. Ma esiste una soluzione? ?Incrementare l?housing sociale, come si impegnerà a fare la nuova amministrazione ? afferma Andrea De Priamo, consigliere comunale del PDL ? e nel combattere le occupazioni ripristinando la legalità. Non è possibile che ci siano situazioni in cui il non rispetto della legge possa portare alla soluzione dei problemi. Inoltre negli ultimi venti anni non è mai stato fatto nulla per poter risolvere la questione dell?emergenza abitativa. Non si è ad esempio incrementata l?edilizia sociale ma solo quella speculativa. Bisogna partire proprio da questo?. Il Municipio XI crede che la forza non serva sempre e che l?ideale sarebbe trovare delle soluzioni alternative. ?Lo sgombero forzato è fumo negli occhi del cittadino. In realtà quelle persone rimarrebbero comunque senza casa in mezzo alla strada?, conclude Catarci.

Alla luce di tutto ciò con preoccupazione ci domandiamo: è davvero possibile ridimensionare questo drammatico fenomeno?

 

Serena Savelli