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Ex Fiera di Roma: nuova proposta in Giunta Capitolina

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Si delinea il progetto sull’area mentre il Municipio aspettava la condivisione dell’intervento

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LA NUOVA PROPOSTA IN GIUNTA CAPITOLINA – “Dopo i fallimenti delle iniziative prospettate dalle ex Giunte Veltroni ed Alemanno, in data odierna – il 3 luglio scorso – l’Assessorato alla Trasformazione Urbana ha presentato in Giunta Capitolina una nuova proposta, che il Municipio non ha potuto visionare preventivamente”. In questo modo il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci si esprime sulla Delibera presentata dall’Assessore Capitolino, Giovanni Caudo, per risolvere l’annosa vicenda della ex Fiera di Roma. “Di anno in anno Investimenti Spa si ricorda di avere una drammatica situazione finanziaria e sollecita la riqualificazione dell’area dell’ex Fiera – seguita il Presidente Catarci – più di sette ettari preziosi in prossimità del centro lasciati al degrado dal 2006, utilizzati alternativamente per emergenze sociali e cassonetti dell’immondizia. Quel che si omette è che l’ostacolo principale alla realizzazione di un progetto sostenibile è stato proprio l’atteggiamento della società che ha come principali azionisti la Camera di Commercio, la Regione Lazio e Roma Capitale, da sempre intenzionata a massimizzare i profitti con cubature spropositate”.

IL PROGETTO NEI VERBALI DELLA COMMISSIONE URBANISTICA MUNICIPALE – La Commissione Urbanistica Municipale in due occasioni nei mesi scorsi ha incontrato l’Assessore Caudo proprio in relazione alla nuova proposta sull’area della ex Fiera di Roma. Durante le due riunioni (24 aprile e 16 giugno 2014), sono state presentate ai commissari municipali le principali linee guida del progetto: “La volontà di operare in un’ottica di riqualificazione dell’area puntando soprattutto su servizi pubblici e attività che qualifichino il territorio – si legge nel verbale della riunione del 24 aprile scorso, da noi reperito a seguito di un accesso agli atti – sottolineando la riduzione delle cubature, l’Assessore Caudo comunica la possibilità di prevedere alloggi sociali”. La parola passa quindi ai tecnici che spiegano “una riduzione della SUL complessiva di circa un terzo rispetto alla proposta del 2011 – ribadendo – una parte destinata alla residenza sociale e spazi pubblici, anch’essi non previsti nella proposta del 2011”. Sulla restante area i tecnici sottolineano la destinazione “all’edilizia privata in parte convenzionata”. È invece nel verbale della Commissione del 16 giugno che troviamo nota della Delibera presentata ieri in Giunta Comunale, annunciata e spiegata dall’Assessore Caudo ai Consiglieri municipali. 

LA TRAMVIA – Nella stessa riunione di Commissione, quella del 24 aprile, viene anche presentato il piano di accesso all’area attraverso il trasporto pubblico, la parola ancora una volta spetta ai tecnici, per spiegare la possibilità “di realizzare una nuova rete tramviaria o prevedere l’allungamento di una già esistente”. Su questa possibilità il Consigliere di Fi al Municipio VIII, Maurizio Buonincontro, nel verbale del 16 giugno dichiara che “sarebbe opportuno approfondire le ipotesi della tramvia prevista dagli allegati alla delibera”. Su questo l’Assessore Caudo avrebbe riferito che “il percorso sarà definito in seguito alla rivisitazione delle attuali linee pubbliche che sta effettuando l’Agenzia per la Mobilità”. 

LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI – In entrambe le commissioni non mancano cenni alla partecipazione dei cittadini, anche se, con la proposta passata in Giunta Capitolina, bisognerà capire quali siano gli spazi di dialogo: “Su proposta dell’Assessore Caudo – si legge nel verbale di commissione del 24 aprile – la presidente – la Consigliera democratica, Antonella Melito – comunica di attivare un processo partecipativo con comitati o rappresentanti dei cittadini all’interno di una prossima riunione di commissione compatibilmente alla disponibilità dell’Assessore”. Di partecipazione e di ulteriori incontri si parla anche nel verbale della riunione del 16 giugno, durante la quale l’Assessore Caudo ha riferito sulla stesura della Delibera: “I Consiglieri concordano sulla necessità di incontrare l’Assessore Miglio – Assessore municipale all’Urbanistica – sulla tematica in discussione ed eventualmente organizzare un incontro pubblico per presentare la delibera ai Comitati in presenza dell’Assessore Caudo”. Nella stessa occasione è il Consigliere Sel al Municipio VIII, Massimo Cartella, ad esprimere “apprezzamento per il modo di operare rispetto invece al mancato coinvolgimento sulla questione dell’I-60”, esprimendosi anche favorevole al processo partecipativo, concludendo augurandosi “che la Giunta Comunale si esprimerà sulla futura Proposta di Delibera tenendo conto delle considerazioni del Municipio”. Per quanto a noi noto nessuno di questi incontri, ad oggi, è stato svolto o previsto. 

LE PREOCCUPAZIONI DEL MUNICIPIO SUL PROGETTO – Il Presidente Catarci non manca di esprimere le sue critiche alle modalità che l’Assessorato sta seguendo in questa vicenda: “Quando dai giornali veniamo a sapere di un intervento per 75.000mq, che tradotto sono 245.000mc, non possiamo parlare di riduzione sensibile. Giusto 30.000mc in meno rispetto all’ultimo progetto”. La discussione su questa proposta per Catarci sarebbe dovuta passare prima dal Municipio: “Caudo prima di andare in Giunta Capitolina avrebbe dovuto rispondere alla lettera con cui la Giunta del Municipio ha chiesto i materiali di cui ha parlato in Commissione e che non ha fornito nemmeno ai commissari. L’Assessore – seguita Catarci – non ha ritenuto di dover informare la Giunta del Municipio stabilendo che il dialogo tra Comune e Municipio rimarrà nei tempi canonici, una scelta pericolosa della quale si assume la responsabilità”.

DIFFICILE FARE PEGGIO CHE NEL PASSATO – Questa la posizione di Catarci, che ironizza: “Spero che il progetto di Caudo sia così buono che non avremo nulla da ridire, sarà sicuramente migliorativo rispetto a quelli passati, sarebbe impossibile fare peggio”. Quella sulla ex Fiera di Roma è infatti una partita sulla quale è difficile fare un pronostico: “Abbiamo chiesto di visionare la nuova ipotesi coscienti della partita che si gioca sull’ex Fiera e del lungo processo che, parte da Veltroni, passa per Alemanno, terminando con l’ultimo tentativo dello scorso agosto da parte di Investimenti SPA che voleva avviare la manifestazione di interesse per la costruzione di 275.000mc”. 

PERPLESSITÀ SU METRI CUBI E DESTINAZIONI – Da via Benedetto Croce arrivano anche richieste di chiarimento sull’idea di sviluppo che c’è dietro questo intervento: “L’Assessore – afferma il minisindaco riferendosi a Caudo – non mi ha dato l’idea in passato di avere le idee chiare sulla vicenda. Inizialmente si è parlato di ‘Asse del turismo congressuale’, successivamente di ‘abitare temporaneo’, termine su cui non mancano le perplessità. Non abbiamo capito cosa si vuole fare, per questo volevamo avere una discussione più franca e tranquilla, ma non abbiamo avuto risposta”. Intanto il Presidente si dice fermamente contrario ad accettare una riduzione di cubature che non sia sensibile: “Se davvero si parla di 245.000mc si tratta di una cubatura eccessiva. Anni fa proponemmo un massimo di 120.000mc, limite rivedibile, una proposta, ma superare i 216.000mc, che vengono espressi dal regolamento sulle aree verdi della Colombo, mi sembra improponibile”.

ANCHE SUI COLLEGAMENTI IL MUNICIPIO VUOLE VEDERCI CHIARO – “Quando facemmo obiezione al primo progetto di Veltroni – ci spiega il Presidente – il Municipio propose un tram che dalla metro di san Paolo, attraverso via Giustiniano Imperatore e la Cristoforo Colombo, arrivasse alla Fiera. Se l’Assessore Caudo si riferisce a questo è un’idea che condividiamo, ma della quale vogliamo vedere la fattibilità e i costi”. In conclusione la speranza del Municipio è che il progetto presentato rispecchi le richieste e le attese del quadrante: “Speriamo che il progetto sia buono, conosciamo il pregresso, abbiamo anche portato un corteo sul territorio con diverse migliaia di persone. Se l’Assessore pensa di procedere militarizzando le maggioranze per tutelare un interesse si scontrerà anche con un pezzo di resistenza sociale. Spero che il progetto sia condivisibile – conclude – ma il fatto che si siano voluti ridurre i tempi del dialogo mi preoccupa”

Leonardo Mancini