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Ex Fiera di Roma: se ne riparla dopo lo Stadio

Da FI la denuncia sullo stato in cui versano i padiglioni: “Basta ambiguità, il quartiere non può più aspettare”

ex fiera di roma marzo 2016

Nei prossimi mesi, dopo aver delineato il futuro dello Stadio della Roma e aver fatto i conti con il progetto degli ex Mercati Generali, l’Amministrazione Raggi dovrà sciogliere un nuovo nodo: quello della ex Fiera di Roma.

L’EX FIERA DI ROMA – Il 9 agosto scorso l’Assemblea Capitolina ha approvato la delibera sulla riqualificazione dell’area dell’ex Fiera di Roma. Un provvedimento attesissimo dalla Partecipata Investimenti Spa, proprietaria dell’area, tanto da averne già richiesto nei mesi precedenti rapida esecuzione al Commissario Tronca e da ricorrere al TAR per ottenere il commissariamento. Ma l’atto che è stato licenziato dal Campidoglio è in controtendenza con quanto atteso dalla società: con l’inaspettato accoglimento del ridimensionamento richiesto (nella proposta n. 29890/2015, con i calcoli sulla consistenza edilizia attuale, presentata dalla passata amministrazione del Municipio VIII) si passa dai 67.500 metri quadrati del documento di Giovanni Caudo, ai 44.360 metri quadrati ricalcati sull’esistente.

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L’AREA NEL DEGRADO – Intanto un lungo reportage pubblicato dal Corriere nella giornata del 20 febbraio mostra lo stato in cui versano i padiglioni di via Colombo. Controsoffitti crollati, materiale elettrico divelto o rimosso, il tutto contornato dal cimitero dei mezzi Ama fuori uso. Nulla di nuovo, una vicenda documentata in molte occasioni anche dai cittadini della zona e dalle forze politiche locali. “La vecchia Fiera di Roma sulla via Colombo vive ormai da anni una situazione di totale degrado – scrive in una nota il Capogruppo di FI in Campidoglio Davide Bordoni – Impietoso l’articolo pubblicato oggi – ieri ndr – sul Corriere della Sera in cui viene riportato minuziosamente quanto denunciamo da tempo al Municipio VIII e in Assemblea Capitolina. Alla macabra lista di spazi fatiscenti, campo nomadi e relativi roghi tossici, mezzi comunali abbandonati, impianti elettrici obsoleti e pericolosi, aggiungiamo per l’ennesima volta la denuncia e richiesta di verifica immediata avanzata dai comitati di quartiere, circa la presenza di amianto ed eternit a pochi metri dalle civili abitazioni su viale Tormarancia e via dell’arcadia”. Anche l’ex consigliere municipale ed esponente di Fi, Simone Foglio è tornato sulla vicenda: “Basta ambiguità, il quartiere di Tormarancia non può più aspettare – scrive – Si esca immediatamente dal pantano della burocrazia e si metta la parola fine al degrado nella ex Fiera”.

L’AUMENTO DI CAPITALE – Intanto il 13 febbraio scorso la Regione Lazio ha deliberato la proposta di aumento di capitale per la Fiera di Roma, subordinandolo ad alcune condizioni. La Regione non partecipa direttamente al capitale di Fiera di Roma, ma bensì a quello della società controllante Investimenti Spa (Regione 19,63% – Camera di Commercio 58,54% – Comune di Roma 21,76%). La proposta di aumento di capitale arriva dopo l’ultima assemblea dei Soci di Investimenti (Novembre 2016) nella quale si è deliberato l’aumento di 3 milioni di euro. Ma per ottenere i fondi da parte della Regione servirà un piano di risanamento verificato da un soggetto terzo che porti alla chiusura delle pendenze ancora aperte con i creditori. Inoltre dovrà essere approvato un piano industriale anch’esso verificato da un ente indipendente. La vendita della ex Fiera è necessaria ad Investimenti Spa per rientrare dei 180 milioni di euro utili ad estinguere il debito contratto con Unicredit per la realizzazione della nuova struttura fieristica di via Portuense. Un conto che potrebbe non tornare con la nuova delibera approvata dal Comune di Roma nell’agosto scorso che limita le cubature sviluppabili sostituendo i padiglioni di via Colombo.

Leonardo Mancini