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Ex Fiera di Roma: si guarda alla discussione in Campidoglio

Fieraromafoto

In attesa del voto dell’Assemblea, i cittadini e il Municipio tornano a chiedere la riduzione delle cubature

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Tratto da Urlo n.125 maggio 2015

EX FIERA DI ROMA – Al momento in cui scriviamo l’intervento di riqualificazione dell’area dell’ex Fiera di Roma nel Municipio VIII è all’attenzione dell’Assemblea Capitolina. Dopo la conclusione del processo partecipativo promosso dall’Assessorato capitolino all’Urbanistica, e il voto in Aula previsto per le prossime settimane, il passo successivo sarà il concorso di progettazione per l’area. Ma la situazione a livello territoriale non sembra essere delle più rosee. L’occasione per parlare della vicenda è stata una riunione pubblica organizzata il 22 aprile scorso, cui hanno partecipato esponenti del Municipio VIII, attivisti di Italia Nostra e rappresentanti dei comitati di zona. Un modo, questo, per fare il punto sulla vicenda e ragguagliare la cittadinanza sul futuro dell’area. “La posizione del Municipio è contraria alla proposta dal Campidoglio – ha dichiarato l’Assessore municipale all’Urbanistica, Massimo Miglio – Non è concepibile che i debiti contratti per la nuova Fiera di Roma – dalla società Investimenti Spa, proprietaria delle aree dell’ex e nuova Fiera – ricadano su di un quadrante già compromesso dalla mancanza di opere pubbliche”. La partita si gioca su una proposta di 75.000 mq di SUL (Superficie Utile Lorda) che delineerebbero un peso urbanistico notevole per l’area, e quindi sulla possibilità di ottenere delle riduzioni considerevoli. In molti infatti affermano che questi calcoli andrebbero rivisti diminuendo sensibilmente le cubature previste: “Considerando i servizi, il verde e i parcheggi, non rimane molto spazio per costruire gli edifici – ha spiegato durante l’assemblea l’urbanista e Professore, Pietro Samperi – inoltre per ripristinare le aree verdi lungo la Colombo si diminuirà notevolmente la superficie disponibile per le edificazioni”.

Ulteriori riduzioni potrebbero configurarsi a causa dello strumento urbanistico scelto per procedere con l’edificazione. Alcune considerazioni di carattere legale sono state portate avanti dall’Avvocato Montini in rappresentanza dell’Associazione Italia Nostra: “La procedura utilizzata è errata perchè non è stata prevista una variante urbanistica”, procedimento molto più complesso di quello intrapreso che avrebbe dovuto vedere anche la partecipazione della Regione. Nella Delibera comunale infatti “si presuppone che quella zona sia già edificata – ha seguitato Montini – Invece le cubature esistenti sono state condonate per l’80%, non sanando la destinazione urbanistica, ma solo l’edificio ai fini penali”. Operazione che si sarebbe dovuta svolgere prevedendo invece una variante urbanistica. Considerando la volontà espressa dall’Amministrazione di non edificare più cubature delle esistenti, questa situazione, se accertata, potrebbe far diminuire notevolmente l’entità dell’intervento.

Ultima riduzione potrebbe prendere le mosse da alcuni conteggi sui mc esistenti che il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, ha definito sbagliati: “Abbiamo accertato che la cubatura esistente non è quella espressa nella Delibera comunale, non si arriva a 50.000 mq. Se quello che si vuole fare è un’operazione che non aggiunga nemmeno un mc, la Delibera va rivista, vanno rifatti i calcoli”. Il Presidente è poi tornato sulle condizioni poste dal Municipio nel parere, comunque favorevole, espresso nel luglio scorso sulla Delibera: “Tra queste c’è la realizzazione di un tram da viale Marconi a Caracalla, perché le infrastrutture devono precedere le edificazioni private, anche per compensare le opere pubbliche non fatte, come quelle previste per piazza dei Navigatori. Inoltre il reperimento di tutti gli standard all’interno dell’area – come il verde, i parcheggi e i servizi essenziali – ma anche la richiesta di predisporre il 50% delle abitazioni a servizio dell’emergenza abitativa. Abbiamo l’onere di fare una battaglia seria per evitare che l’area divenga preda di una operazione urbanistica banale”.

Tutte posizioni che sembrano essere fortemente condivise dal comitato “Roma Fieramente”, nato nel 2007 in relazione al processo partecipativo sul progetto dell’allora Città dei Bambini: “Da allora il nostro scopo principale è quello di chiedere una riduzione di questa cubatura – racconta Paolo Cagnoli in rappresentanza dei cittadini del comitato – Con la nuova proposta nel mese di dicembre abbiamo partecipato al processo di partecipazione, ma alla fine degli incontri non abbiamo sottoscritto il documento finale perché in quella sede non si è potuto parlare di superficie edificabile. Adesso i tempi sono stretti ma rimaniamo fermi sulla nostra posizione”. Sulla mancata sottoscrizione del documento della partecipazione da parte dei cittadini abbiamo interpellato l’Assessore all’Urbanistica, Giovanni Caudo: “Come fatto altrove abbiamo avuto uno stretto rapporto con gli abitanti. Il principio che abbiamo mantenuto nella trasformazione, che talaltro viene dal territorio, è che i servizi vengano individuati dentro l’area, questo abbiamo accolto e mantenuto”. Il processo partecipativo per il Municipio VIII è stato coordinato dalla Consigliera Pd e Presidente della commissione Urbanistica, Antonella Melito: “Apprezziamo che ci sia stato questo processo: chi ha firmato il documento partecipativo, tante associazioni e singoli cittadini, ha capito che non è più tempo di lamentarsi senza proporre soluzioni, ma è tempo di mostrarsi propositivi e fiduciosi nel lavoro che l’amministrazione porterà avanti”. Sulla quantità di cubature la Consigliera Melito è chiara: “Ricordiamoci a quanto ammontavano le cubature anni fa: oggi continuano ad essere tante ma il fatto di averle comunque diminuite, e speriamo in un’ulteriore riduzione, è un segnale che dà fiducia verso la restituzione di uno spazio fondamentale per i cittadini romani”.

Sulla vicenda non sono mancate le voci dissonanti, soprattutto in merito all’impegno del Municipio nei confronti della battaglia sulla riduzione di cubature. È infatti il M5S municipale a parlare di “cubature intollerabili” permesse “dal Comune con l’avallo del Municipio VIII”. Il riferimento è alla votazione in aula municipale della delibera sulla Fiera del luglio scorso: “Il Documento ebbe parere favorevole – seguitano dal M5S – Sel in particolare chiese di porre alcune condizioni, ma sappiamo che il parere del Municipio non è vincolante, figuriamoci le condizioni. Se con Alemanno il Municipio fece la voce grossa, oggi miagola”. Una situazione, questa, sottolineata anche dal capogruppo di Fi, Simone Foglio, che ricorda come soltanto le opposizioni votarono contro la Delibera ad oggi in Assemblea Capitolina: “Quello che va dicendo in giro adesso il Presidente Catarci e qualche suo compagno sono solo prese in giro, smascherate tra l’altro fin troppo facilmente dagli stessi cittadini del quartiere nell’assemblea pubblica – seguita Foglio – Catarci dice che adesso si batterà fino alla morte e che non farà sconti a nessuno, peccato si sia svegliato fuori tempo massimo dopo aver lui stesso votato a favore la delibera incriminata”. Per il Capogruppo Foglio rimane immediata la necessità di intervenire su alcune criticità dell’area, prima ancora che si delinei il futuro dell’ex Fiera: “A questa sinistra incapace di programmare un futuro dignitoso per l’area chiediamo almeno di porre fine al più presto all’utilizzo della struttura per il ricovero di nomadi ed emergenze sociali – conclude – La gente del quartiere è stanca e la situazione sta diventando esplosiva”.

Leonardo Mancini