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Ex Fiera: nessun risarcimento per Investimenti Spa

Dopo il taglio delle cubature la società dovrà anche pagare 120mila euro di spese legali

Ex fiera 138

EX FIERA DI ROMA – La richiesta di risarcimento avanzata dalla società Investimenti Spa del valore di 150milioni di euro nei confronti del Comune, è stata rigettata dal Collegio Arbitrale. La società, socia della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma, non avrà quindi nulla in cambio del taglio delle cubature edificabili nell’area dell’ex Fiera di Roma approvata dal Campidoglio il 4 settembre del 2017. Anzi, la decisione del Collegio arbitrale costerà ad Investimenti Spa ben 120mila euro di spese legali.

LE CUBATURE – Il taglio delle cubature è arrivato nel settembre del 2017 con la delibera n. 55/2017 che richiama le riduzioni di cubature volute dall’allora assessore all’Urbanistica Berdini il 9 agosto del 2016. Una riduzione non accettata da Investimenti Spa (proprietaria dell’area), che puntava sulla valorizzazione di quest’area per risanare il suo bilancio, in difficoltà dopo la realizzazione della Nuova Fiera di Roma. Con questa delibera si è passati dai 67.500 metri quadrati del piano di Caudo, ai 44.360 metri quadrati ricalcati sull’esistente. Si è mantenuta la quota edificabile dedicata l’80% a edilizia residenziale, il resto a servizi, il 20% dei quali da destinare a edilizia sociale.

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LE REPLICHE – Immediata la reazione della Sindaca Raggi, che ha plaudito alla decisione del Collegio: “È una vittoria importantissima per i cittadini di Roma perchè in questo atto viene riaffermato un principio fondamentale, ovvero che l’interesse pubblico è al di sopra di qualsiasi cosa. Da sindaca e cittadina non posso che esserne felice”. Secondo l’Assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, quella di ricorrere contro la decisione del Campidoglio è stata una decisione infondata: “Evidenzia un concetto che stiamo da tempo sottolineando e cioè che i poteri di Roma Capitale in materia di pianificazione, di programmazione degli interventi sul territorio, volti al soddisfacimento di interessi generali e a tutela dell’interesse pubblico, devono essere ritenuti insindacabili”.

IL DEGRADO DELL’AREA – Intanto in questi giorni l’area dell’ex Fiera si prepara, come di consueto, ad ospitare le operazioni per il conteggio dei voti delle elezioni del 4 marzo. Sullo stato in cui versa l’area e sulle necessità di un intervento rapido, sono infatti intervenuti il consigliere comunale di Fi, Davide Bordoni, e il vice coordinatore romano, Simone Foglio: “Sono dieci anni che si dibatte sulle cubature mentre le strutture all’interno sono in uno stato totale di abbandono, sono presenti insediamenti di nomadi e dai comitati di quartiere è stata denunciata la presenza di eternit e amianto – spiegano – Il problema è che il Comune si ricorda dell’ex Fiera di Roma unicamente in campagna elettorale, visto che verrà allestita all’interno la postazione per il conteggio dei voti e infatti, casualmente, sono due giorni che il perimetro è controllato da pattuglie di vigili, che naturalmente finito il voto scompariranno”.

Leonardo Mancini