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Ex Mercati Generali: l’Ostiense aspetta il promesso rilancio

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Conclusi i lavori su alcune porzioni pubbliche, ma all’interno del perimetro tutto tace

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Tratto da Urlo n.131 gennaio 2016

OSTIENSE – Durante l’anno appena concluso ci sono stati molti annunci sul progetto degli ex Mercati Generali. Nel gennaio del 2015 si era svolta la Conferenza di Servizi che aveva dato vita all’ennesima variante, con l’introduzione di uno studentato e la riorganizzazione degli spazi in piazze e aperture verso l’esterno. Prima variazione salutata positivamente, dopo i netti tagli alle componenti culturali degli scorsi anni. Unico elemento criticato dal Pd municipale era stata l’assenza di servizi utili al quartiere come una scuola. Si passa poi al marzo scorso con l’ormai ex Sindaco Marino che annunciava: “Entro l’autunno partiranno i cantieri, sarà una meravigliosa nuova centralità, con una piazza pedonale più grande di piazza del Popolo”. Inoltre veniva svelato il nome del grande immobiliarista che avrebbe affiancato la Lamaro: il finanziere Robert De Balkany. “È un pezzo di città che viene riaperto”, affermava l’allora Assessore Caudo, con “la conclusione dei lavori attesa entro giugno 2017 ed il progetto definitivo che dovrà essere consegnato entro 90 giorni”. I timori che la Convenzione subisse altre modifiche e con esse il rallentamento degli interventi, sono stati dissipati nel maggio 2015, con la sospensione della possibilità di rimodulare i contenuti per 6 anni dalla presentazione del progetto. Ma nel frattempo, ad aprile, trapelava una notizia che accendeva lo scontro soprattutto nella politica municipale: la previsione di un luogo di culto all’interno dell’area. Una piccola cappella, sulla quale lo scontro è stato “tutti contro tutti”, con la presidenza che attaccava l’Assessorato capitolino ed il centrodestra municipale pronto a colpire il fianco di Presidente e Pd.

Questa la cronistoria dell’ultimo periodo. Ma, a parte l’indiscrezione riguardante il luogo di culto, molto poco si è mosso: l’accelerazione sui lavori auspicata dall’ex primo cittadino non c’è stata. Uniche vere aperture riguardano il centro anziani su via Negri e gli uffici di “Città storica” traslocati da qualche settimana sul lato del ponte Spizzichino. “Quando la vicenda iniziò si pensava di risolvere tutto in tre anni, adesso speriamo nel 2018 – ci dice il Presidente Andrea Catarci – Sul progetto ci sono stati elementi di difficoltà e immobilismo, affiancati da una Convenzione che permetteva ai privati di cambiare le carte in tavola. Finalmente si è dato uno stop a questa possibilità, che in passato ci ha fatto già perdere un teatro. L’opera – aggiunge – è stata rimessa in carreggiata. Non sappiamo se si rispetteranno i tempi, ma aver completato prima alcune parti pubbliche fa ben sperare”. Sugli spazi all’interno delle strutture che verranno concessi al Municipio il Presidente aggiunge: “A noi viene affidata una quota che non è sufficiente a spostare la politica dalla sede di Benedetto Croce, quindi si dovrà capire cosa converrà inserire in quell’ambito”. Una decisione che secondo il M5S municipale non potrà essere presa solo dalla presidenza o all’interno della maggioranza, soprattutto vista l’assenza di servizi per il quartiere Ostiense: “Qualsiasi decisione sull’utilizzo degli spazi che saranno affidati al Municipio VIII non può prescindere dal coinvolgimento della cittadinanza, soprattutto quando i servizi che verranno spostati negli ex Mercati andranno ad insistere su un quadrante dove la presenza del Municipio è minima”. 

L’assenza di interventi ad Ostiense viene rilevata anche dalla cittadinanza. È infatti il Comitato di Quartiere, con il suo Presidente Claudio De Santis, a ricordare le mancanze storiche dell’area: “I residenti da anni segnalano la sottrazione di posti auto. La nostra è una zona ad alta densità, dove nessuno ha un garage privato. Inoltre chiediamo di avere una piazza attrezzata, verde e con dei giochi per i bambini. Da gennaio – conclude – torneremo a chiedere chiarimenti per comprendere quale sia la reale situazione, evitando lo scaricabarile politico che non interessa i cittadini”. Posizione che viene appoggiata anche dal Capogruppo di Fi in Municipio VIII, Simone Foglio, che parla di “residenti esausti”, in una condizione “di abbandono alla quale ormai sono abituati. Ma oggi, con il Pd che dimissiona il Sindaco, assieme a quei pochi barlumi di speranza sull’area, la sensazione di essere stati anche presi in giro è palese. Prima si presentano i progetti, le modifiche, poi nulla più. Si rimane in attesa, mentre i muri di cinta ristrutturati vengono imbrattati e il cantiere continua a togliere posti auto. I cittadini sono stanchi – conclude – continuano a chiedere a gran voce una piazza e servizi in un quadrante abbandonato a se stesso e alle prepotenze della movida”.

Leonardo Mancini

(Foto giugno 2014)