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Grottaperfetta 610: il Casale fa ancora discutere

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Un sit-in di alcune realtà associative chiede trasparenza e velocità nella stesura di un bando per l’affidamento

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IL SIT-IN – Ieri mattina i ragazzi dell’Associazione Nessun Dorma, assieme ad altri attivisti del quadrante di Roma 70 si sono riuniti in presidio davanti il Casale di via Grottaperfetta 610, già protagonista della campagna #ilcasalechevogliamo. “Ci siamo riuniti per chiedere alle Istituzioni un segno di discontinuità rispetto al passato e la restituzione di questo bene comune al quartiere”.

 

IL CASALE – onere delle edificazioni di via della Fotografia, ha avuto negli ultimi anni una storia piuttosto travagliata: “La destinazione originaria del Casale di Roma 70 era infatti quella di ospitare le attività ricreative e culturali delle associazioni del territorio – spiegano gli attivisti in una nota – La precedente Giunta comunale ha invece assegnato l’immobile all’Agenzia Capitolina per le Tossicodipendenze che, a sua volta, ha affidato la sua gestione alle associazioni Asi Ciao, legata al centro destra capitolino, e Acli Romane, il cui ex presidente De Palo era anche Assessore alle Politiche Sociali di Alemanno”. Da circa un mese il bando sulla struttura è scaduto, nonostante le rassicurazioni su un bando pubblico e la difficile votazione di un atto in Consiglio Municipale, i tempi sul nuovo affidamento non sono ancora certi: “Questa gestione clientelare e privatistica di un bene pubblico sta provocando, purtroppo, ancora danni – seguita la nota – Il periodo di assegnazione del Casale è terminato da oltre un mese ma le associazioni affidatarie non hanno alcuna intenzione di riconsegnare le chiavi dell’immobile al Comune. Al di là dei proclami, infatti, Asi Ciao e Acli Romane continuano ad utilizzare gli spazi del Casale e le amministrazioni locali non hanno ancora fatto nulla per restituire lo stabile ai cittadini”. Le richieste emergono chiare, anche dai discorsi dei ragazzi in presidio: “Chiediamo quindi alle Istituzioni competenti di dare un segnale concreto alla comunità di quartiere e riprendere immediatamente la disponibilità del Casale. E che si apra al più presto un percorso partecipato con le realtà e le associazioni di Roma 70 al fine di rispettare l’originaria destinazione d’uso dell’immobile”.

DALLE ISTITUZIONI – la replica alle parole degli attivisti è arrivata immediata, anche grazie all’intervento sul posto dell’Assessore a Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità, Alessandra Cattoi, presente sul territorio municipale per una differente iniziativa. “Il segnale di discontinuità – ha affermato l’Assessore davanti ai ragazzi del presidio – è che verrà fatto un bando per il Casale e per gli spazi esterni”. In attesa del bando, quando il casale sarà libero, verrà affidato ad una Associazione che si occupa di violenza sulle donne, “Ma ci sarà spazio per far vivere altre iniziative – spiega l’Assessore – Bisogna mantenere tranquilla la situazione, anche perchè è stata data disponibilità a liberare il casale in una decina di giorni”. Intanto si starebbe già lavorando al bando per la nuova assegnazione: “Siamo disponibili – seguita – ad una assemblea anche per la presentazione del nuovo bando, al quale potranno partecipare tutte le realtà”. Questo bando, secondo il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, farà finalmente nascere il Casale: “Darà il segno di una nuova stagione. La struttura è sempre stata sottoutilizzata, attraverso dinamiche esterne a quelle del quartiere. Il Casale – seguita – finalmente potrà nascere, il quartiere deve comprendere che qui ha un patrimonio di socialità per tutte le età”.

ANCHE IL PD INTERVIENE AL SIT-IN – con il vice Presidente del Municipio VIII, Anna Rita Marocchi, il Capogruppo, Federico Raccio e la Consigliera Antonella Melito. Il primo a prendere parola, in relazione all’impegno del Municipio sul futuro del Casale è il Capogruppo Raccio, che rimarca come: “L’attenzione sul non si è mai abbassata. Anche da parte dell’Assessorato, presente oggi per tranquillizzare i ragazzi sulla velocità delle procedure”. Il Capogruppo rimarca anche l’importanza del documento sul Casale votato in Consiglio Municipale sulla possibilità di destinare gli spazi ad un centro anti violenza: “Restiamo convinti della validità dell’atto che prevede una parte del Casale per associazioni che siano complementari a tale azione”. L’idea è quella di prevedere spazi anche per la cittadinanza, dato che originariamente la struttura doveva essere destinata a servizi per il quartiere: “Il quadrante dovrà usufruire del Casale, ma penso sia un grande privilegio ospitare in questo territorio un centro anti violenza come quello che si prospetta, ci sarà spazio per tutti, ovviamente in maniera compatibile alle esigenze del centro”. La Consigliera Melito ha voluto invece rimarcare ed appoggiare l’inziativa del processo partecipativo portato avanti dalle realtà associative con la campagna #ilcasalechevogliamo: “Dopo la votazione in Consiglio ci sono stati altri incontri cercando l’interlocuzione con l’Assessorato. Non avendo ottenuto risposta hanno organizzato questo momento davanti al Casale che mi sento di appoggiare – seguita Melito – la Presenza dell’Assessore Cattoi indica che si sta cercando di arrivare ad una linea comune sulla gestione della struttura, con la volontà di ascoltare chi rappresenta un territorio come Roma 70. Il Casale può divenire una sorta di ‘casa delle associazioni’, un punto di ritrovo”. Anche in questo caso bisognerà capire come accostare le varie realtà: “Credo bisognerà costruire delle linee guida – seguita la Consigliera Melito – visto che con un centro anti violenza la situazione sarà molto delicata. Associazioni ed eventi, magari con dei limiti di orari, possono tranquillamente trovare il modo di convivere”.

DALLA COMUNITÀ GIOVANILE – l’ultima assegnataria del Casale arriva una semplice domanda: “A quando il bando?”. La critica nei confronti dell’iniziativa del presidio è chiara e si palesa in una nota del Comitato Comunità Giovanile diffusa attraverso Facebook: “Abbiamo appreso che questa mattina si è svolta ‘un’assemblea’ davanti alla sede della Comunità Giovanile del Casale di Via di Grotta Perfetta, 610 di cui la Comunità Giovanile non sapeva nulla, così come tutto il quartiere”. Le critiche arrivano anche nei confronti delle Istituzioni, accusate dalla Comunità Giovanile di fare ‘due pesi e due misure’: “A tale incontro ha inspiegabilmente partecipato anche l’Assessore alla famiglia di Roma Capitale Alessandra Cattoi. Perchè – si chiedono – l’Assessore invece di preoccuparsi e dedicare energie alla preparazione del bando per l’assegnazione e gestione del centro vista la delicatezza della situazione, partecipa ad un’adunata non ufficiale di 10 persone, che tra parentesi contestano anche le idee che l’assessorato sta lasciando timidamente trapelare sul futuro del casale, dopo aver ignorato l’istanza di oltre 400 cittadini del quartiere che hanno firmato la petizione, (affinché le attività della struttura proseguissero gratuitamente fino all’assegnazione tramite nuovo bando), ed i precedenti gestori del Servizio, al punto che si è reso necessario pretendere un incontro, avvenuto dopo oltre 2 mesi dalla richiesta?”. La nota prosegue portando avanti la richiesta di velocizzare la messa a bando dell’immobile: “Riteniamo sia estremamente preoccupante questa modalità di gestione “personalistica” che vede interlocutori privilegiati (associazioni amiche) ed interlocutori scomodi (cittadini e volontari del quartiere) – concludono – Continuiamo a chiedere la massima trasparenza e ri-sollecitiamo in maniera forte e chiara la messa a bando delle attività e della gestione della struttura, come votato dal Municipio VIII e come proposto dall’Assessorato, evitando giochetti per far subentrare ‘amici’ a danni dei residenti”.

Leonardo Mancini