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I-60: il Coordinamento contro l’edificazione plaude al sequestro

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I cittadini: “Da Catarci un atto di coraggio”

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DOPO IL SEQUESTRO – annunciato nella giornata di ieri dal Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci e dall’Assessore all’Urbanistica, Massimo Miglio, è arrivato anche il commento dei cittadini del Coordinamento Stop I-60 che definiscono l’azione ‘un atto di coraggio’.

I SIGILLI – non sono scattati per l’intero cantiere dell’i60, ma, come si legge nei cartelli in via Berto, il sequestro è limitato alla porzione del Fosso delle Tre Fontane prospiciente viale Ballarin e al riporto di terreno vicino al muro di recinzione della scuola di via Berto. Proprio quella valletta la cui modifica orografica era stata negata dal Municipio VIII.

PER L’AREA – di 22 ettari (questa l’estensione complessiva dell’edificazione), il sequestro, seppur parziale, per violazione dei vincoli idrogeologici sul Fosso delle Tre Fontane potrebbe trasformarsi in un duro colpo: “In quella zona sono previsti 34 palazzi di cui 19 ad otto piani, 120mila metri cubi a vocazione commerciale e turistica (alberghi), 5000 nuovi residenti – spiegano dal Coordinamento – Il tutto, ignorando importanti ritrovamenti archeologici”. Il campanello d’allarme è però scattato per il Fosso che si trova sull’area: “Tutelato per legge, si voleva far passare come interrato, come riportato in alcuni documenti comunali, quando in effetti non è così – seguita il portavoce – Il presidente del municipio, coadiuvato dall’Assessore al Territorio e Urbanistica Massimo Miglio, ha chiesto il cosiddetto “sequestro probatorio”, basandosi anche su una rigorosa documentazione esibita dai comitati dei cittadini, che dimostrerebbe procedure poco chiare nelle opere di urbanizzazione. Il Coordinamento cittadino Stop I-60 si augura che questo sia solo il primo atto di un’opera di controllo e difesa del territorio da probabili dissesti idrogeologici”.

Leonardo Mancini