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Il Municipio VIII chiede il PRIP e il decentramento, ma è polemica sulle affissioni elettorali

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Il Movimento 5 Stelle attacca il Presidente Catarci sulle affissioni elettorali, mentre il minisindaco chiede il decentramento contro l’abusivismo

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IL PIANO – Da tempo si parla del PRIP (Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari), che nelle sue varie versioni avrebbe dovuto mettere fine all’affissione selvaggia sulle nostre strade. Purtroppo le varie ‘bozze’ del Piano, non rispondendo completamente alle necessità della capitale, hanno rallentato ulteriormente il processo di approvazione del Piano Regolatore.

 

DALL’ASSESSORATO – al Commercio di Roma Capitale, sembra si stia riprendendo in mano il progetto: “Il PRIP, il Piano Regolatore Impianti e mezzi Pubblicitari – osserva in una nota il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci – è uno strumento di cui Roma ha urgenza assoluta, data l’invasione massiva di cartelloni pubblicitari di ampie dimensioni in ogni luogo, compresi quelli di pregio e sotto tutela. Le linee di lavoro su cui l’Assessora capitolina al Commercio Leonori ha reimpostato la direzione di marcia, per arrivare ad avere uno strumento efficace, sono ampiamente condivisibili: la lotta all’abusivismo, i piani di localizzazione territoriali e generale, i bandi europei per affidare la gestione dei lotti sono effettive priorità”.

IL DECENTRAMENTO – Anche sul tema delle affissioni pubblicitarie, il minisindaco del Municipio VIII, torna a richiamare le necessità di decentramento amministrativo, proponendo ancora una volta l’affidamento dei piani di locazioni agli uffici municipali: “Si faccia un passo in più – prosegue Catarci – già in quest’inizio di percorso: si affidi ai Municipi la definizione dei Piani, il rapporto con i soggetti gestori e con i Gruppi di Polizia Locale, già investiti della vigilanza, la completa riorganizzazione dell’impiantistica, puntando a ridurre lo spropositato numero attuale, introdurre messaggi variabili ad alto contenuto tecnologico. Infine, si istituisca un apposito capitolo di bilancio, reinvestendo nei quartieri i proventi dell’attività. I cartelloni oggi portano sfregi e disagi e scarse risorse; al contrario si devono incrementare cospicuamente l’entrate e limitare i danni paesaggistici e ambientali”.

LA POLEMICA – in materia di cartellonistica, soprattutto in periodo elettorale, era stata portata avanti dagli esponenti municipali del Movimento 5 Stelle: “Desta particolare curiosità quanto appreso circa le dichiarazioni di Catarci sui manifesti abusivi. Come segnalato dal nostro gruppo municipale, SEL ha invaso i quartieri del Municipio VIII con manifesti abusivi”. L’attacco è rivolto ad alcuni esponenti di SeL che, durante il periodo elettorale, non si sono risparmiati nel fenomeno di ‘attacchinaggio’ abusivo: “Ci domandiamo dunque se Catarci sul tema abbia più o meno credibilità di Berlusconi quando parla di lotta all’evasione fiscale – ironizza il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Carlo Cafarotti – Per inciso, SEL in campagna elettorale ha imbrattato tutti i possibili muri del quartiere, degradando il quadro urbano come la peggiore periferia, privo di senso civico e di pudore per il decoro.Pertanto, e per coerenza tra il dire ed il fare, Andrea Catarci, in quanto esponente di SEL, potrebbe astenersi dal proferire parola in materia di manifesti abusivi, ovvero far precedere alle sue parole le sue più sentite scuse alla comunità con la promessa di mettere riparo a quanto fatto e con l’obbligo tassativo di non farlo mai più – concludono i portavoce pentastellati -Per ulteriore dettaglio, alcuni manifesti abusivi di SEL giacciono ancora li dove furono allora appiccicati”.

Leonardo Mancini