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Incuria e degrado nel rudere di via Girolamo Benzoni

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Uno stabile abbandonato che da trent’anni rimane dimenticato

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L’EDIFICIO IN ROVINA – Negli ultimi mesi sempre più spesso si parla di fermento in zona Circonvallazione Ostiense per le riqualificazioni avvenute, come Eataly oppure il Ponte Spizzichino, e per i grandi progetti futuri come Campidoglio2. Purtroppo in questa ‘rivoluzione’ c’è un piccolo edificio diroccato sul quale l’attenzione dell’Amministrazione e degli Archistar di turno non sembra essersi ancora soffermata. Stiamo parlando dell’edificio diroccato in via Benzoni che si affaccia sull’ultimo tratto della Circonvallazione in direzione del nuovissimo Ponte Spizzichino.

UNA RIQUALIFICAZIONE MANCATA – Un edificio di tre piani che, a quanto ci è dato sapere, sarebbe rimasto inutilizzato già dagli anni Sessanta. Il solaio dell’ultimo piano osservando dalla strada sembra essere parzialmente ceduto, mentre tutt’attorno alla struttura cresce selvaggia e rigogliosa la vegetazione. Dimenticare questo stabile è anche ‘comprensibile’, dato che rami non curati e l’edera lo nascondono alla vista dei passanti. Sulla storia dell’edificio viene in nostro aiuto il Consigliere di Sel in Municipio VIII, Massimo Cartella, che ci racconta come alcuni anni fa il Municipio si interessò a questa proprietà che, ad oggi, sembra essere ancora privata: “Purtroppo è una delle tante questioni rimaste irrisolte. È una proprietà privata per la quale si era pensato di intervenire con la riqualificazione e la costruzione di 24 mini appartamenti”. Un progetto questo che, come ci spiega Cartella, era stato inserito nel Programma Urbano Ostiense Marconi: “Purtroppo poi non si è più proceduto, mentre il resto del piano, anche se lentamente, procede”.

LE LAMENTELE DEI RESIDENTI – Questo ‘rudere’ non è di certo ben visto nemmeno dai residenti, che in più occasioni hanno protestato con il Municipio per lo stato in cui versa l’area. “In passato ci sono state molte storie di cronaca che hanno avuto questo stabile come teatro – seguita Cartella – Ci sono state proteste, soprattutto da parte dei condomini del palazzo adiacente, ma purtroppo il Municipio ha le mani legate”. Il problema, come sempre più spesso accade, è legato alla proprietà dello stabile: “L’Amministrazione dopo tanti anni dovrebbe spingere il proprietario a demolire oppure procedere con una demolizione in danno” aggiunge il Consigliere Cartella. Sulle lamentele e le segnalazioni dei residenti è intervenuto anche il Consigliere di Cittadini per Roma al Municipio VIII, Franco Federici: “Quello stabile è anche stato occupato – spiega – creando non pochi problemi alla zona. Nel tempo ci sono state tante segnalazioni e interventi di Polizia e Carabinieri. Ad oggi se nella parte inferiore si è intervenuto con dei bandoni in lamiera – probabilmente installati di recente – sul tratto della Circonvallazione Ostiense che affaccia sull’edificio l’accesso è ancora possibile”. Ma è il degrado e l’accumulo di rifiuti che più preoccupano il Consigliere: “C’è da rilevare il totale stato di abbandono, praticamente assistiamo ad una discarica di calcinacci, mobili, materassi e ultimamente anche un bidet. Una situazione che va avanti da trent’anni, che progressivamente peggiora. Adesso – conclude – un degrado di questo genere non è più tollerabile, vanno contattati i proprietari e trovata una soluzione”.

L’INTERESSE DELLA COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI – Nelle ultime settimane l’edificio, fino ad oggi citato solo per odiosi fatti di cronaca, è tornato all’attenzione dell’Amministrazione municipale. Dopo un sopralluogo della Commissione Lavori pubblici è in lavorazione un atto per chiedere una riqualificazione della zona. “Una ferita come questa nel tessuto urbano della Garbatela non può essere più tollerata – conclude Cartella – la Commissione ha giustamente chiesto l’intervento dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Paola Angelucci e dell’Assessore all’Urbanistica municipale Massimiliano Miglio. In questo modo si potrà capire quali atti possono essere messi in piedi e produrre un documento forte ed incisivo da far votare il Consiglio Municipale”.

Leonardo Mancini