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Montagnola: per i cittadini è in corso una guerra tra bande

Degrado, auto in fiamme e risse, questa l’escalation degli ultimi mesi

MONTAGNOLA – Nelle ultime settimane i cittadini di Montagnola hanno denunciato una serie di avvenimenti che non sembrano lasciare spazio a dubbi: sul quadrante è in corso uno scontro. Oggetto del contendere sembra essere il controllo del territorio tra gruppi ancora non meglio identificati. Da anni sul quartiere persistono alcune situazioni che sembrano di difficile soluzione. Dagli insediamenti abusivi lungo la C. Colombo, sui quali recentemente è tornato ad interessarsi il Comune, fino ai mercatini abusivi in quello che è stato definito ‘il triangolo dell’abusivismo’. Fenomeni che fanno il paio con la prostituzione su strada, crescente soprattutto lungo la direttrice della Laurentina, e il rovistaggio nei cassonetti capillare su tutto il territorio.

RISSA CON VENDETTA – Sono almeno quattro gli eventi denunciati dai cittadini che lasciano pensare ad un qualche tipo di collegamento. Il primo riguarda la notte del 24 luglio scorso, quando si è consumata una violenta rissa all’angolo tra via Laurentina e via Perna che ha coinvolto una decina di persone armate di mazze e bastoni, probabilmente legate agli insediamenti abusivi della zona. Gli uomini del 118 hanno dovuto soccorrere due persone ferite, mentre gli altri partecipanti alla rissa si sono velocemente dileguati. Quella notte però, nonostante l’intervento della Polizia, e il presidio degli agenti durato qualche ora, è arrivata la ‘vendetta’ di una delle due parti coinvolte nello scontro. Lungo via Perna sono stati infranti i vetri di molte autovetture, tutte con targhe dell’est Europa, da tempo segnalate perché utilizzate per il trasporto dei rifiuti recuperati dei cassonetti.

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I ROGHI – Ci sono altri tre casi che riguardano l’incendio di autovetture con targhe straniere. Nella notte del 22 settembre i cittadini vengono svegliati dal rogo di un’auto all’altezza del civico 185 della Laurentina. Poi l’escalation in pieno giorno: il 23 settembre altra auto in via Nicola Spedalieri e il 28 settembre in piazzale Ardigò. Non sembra così assurdo mettere in relazione questi fatti di cronaca. Sono avvenuti tutti a seguito della grossa rissa del luglio scorso, a distanza di poche centinaia di metri l’uno dall’altro, e coinvolgono autovetture con targhe straniere provenienti dall’est Europa. Più complesso è comprendere quanto stia avvenendo nelle ultime settimane, con l’evidente escalation della fine di settembre.

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DALLA CITTADINANZA – “La guerra tra bande di individui di etnia Rom per il controllo del quartiere Montagnola continua indisturbata sotto gli occhi di chi ha la responsabilità della gestione della cosa pubblica”. In questo modo i cittadini dell’Associazione Terra di Confine Eur-Montagnola commentano i fatti di cronaca degli ultimi mesi. Le auto incendiate sono conosciute in zona per essere utilizzate come magazzino “per stipare la grande quantità di materiali di dubbia provenienza che viene esposta e venduta sui marciapiedi di Via Francesco Acri e nelle altre strade limitrofe del quartiere – seguitano i cittadini – Le carcasse delle auto andate a fuoco alla fine di settembre a Piazzale Ardigò non sono state ancora rimosse, così come quelle distrutte a colpi di spranga successivamente alla rissa avvenuta a luglio”.

LE RICHIESTE DEI CITTADINI –  Dall’associazione in questi mesi sono state rinnovate le richieste già avanzate in passato. Tra queste l’emanazione del così detto Daspo urbano, un procedimento di allontanamento “dei numerosi individui senza fissa dimora che si aggirano per il quartiere Montagnola vivendo di espedienti – spiegano dall’Associazione – Al Questore per il tramite del commissariato di zona è stato richiesto il potenziamento del controllo del territorio attraverso l’aumento del numero delle volanti e la collocazione di impianti di videosorveglianza nei punti più sensibili della zona”.

SICUREZZA E PERCEZIONE – Il tema della sicurezza tornerà con forza nella prossima campagna elettorale sul territorio municipale. Proprio su questo è intervenuto l’ex consigliere di Fi, Simone Foglio, indicando i due aspetti da prendere in considerazione: “In questo momento manca sia la sicurezza reale, in alcune zone fuori controllo, che quella percepita. In questo secondo caso è una rissa in strada, oppure un rogo nella notte a dare ai cittadini l’impressione di non essere sicuri”. Declinando sul territorio del Municipio VIII, l’esponente di Fi ha poi aggiunto: “Qui si sente la mancanza di una guida e di un coordinamento politico da parte dell’ente municipale. Qui manca la politica nell’istituzione più a contatto con il territorio e quindi con i cittadini. Si vive alla giornata, senza alcuna programmazione o opera di coordinamento con le forze dell’ordine”.

RITORNALE ALLA NORMALITÀ – Il ritorno alla normalità per questo territorio dovrebbe necessariamente passare per il ripristino dei luoghi colpiti da questi atti vandalici. Purtroppo, come sottolineato dai cittadini e dal vice segretario municipale del PD, Luca Gasperini, questo non sembra avvenire: “Nel quartiere restano i segni di questi atti, dalle auto con i finestrini infranti, fino a quelle quasi completamente bruciate e con ancora all’interno i resti di vestiti e materiali rovistati nei cassonetti. Questo – spiega Gasperini – è una fonte di degrado non tollerabile. Questi segni devono essere rimossi al più presto, il ritorno alla normalità passa anche per il ripristino del decoro, oltre che nell’impegno al contrasto di questo tipo di fenomeni”.

Leonardo Mancini