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Municipio VIII: Arriva il Circo e con lui tante polemiche

circo tintoretto

È scontro sullo spostamento del tendone in via del Tintoretto

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IL CIRCO IN VIA DEL TINTORETTO – Il Circo arriva in Municipio VIII, ma si porta dietro alcune polemiche. Il luogo scelto per ospitare la manifestazione è su via del Tintoretto, dove da ieri si stanno montando le strutture. Sono molti i cittadini che, allertati dalla presenza di tir e operai, hanno iniziato a segnalare la cosa attraverso i social network e a chiedere spiegazioni alle istituzioni municipali. Tra le criticità più richiamate c’è la vicinanza alle abitazioni, l’assenza di parcheggi, ed il posizionamento molto vicino alla sede stradale e in prossimità dell’incrocio con via del Serafico. 

LA REPLICA ALLE SEGNALAZIONI – A rispondere a queste segnalazioni è stato il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci che, viste le giornate prefestive, ha deciso di affidare le sue considerazioni direttamente ai social network: “In quella via dove il Municipio ha recentemente tappato un po’ di buche in sostituzione del Campidoglio che non lo ha fatto ma avrebbe dovuto, in quella fascia verde dove non si fa mai una manutenzione sufficiente, in quel quartiere Tintoretto dove spesso ci si lamenta perchè non si fanno iniziative e perchè si fa tutto a Garbatella, succede che una compagnia richieda l’area per uno spettacolo che è stato già ospitato in varie città d’Europa, con ottime recensioni un po’ ovunque, con numeri di acrobazia, coreografie e pupazzi, senza la presenza di animali, chiedendo le autorizzazioni e versando le tasse previste dalla legge per l’utilizzo del suolo pubblico”.

LA VICENDA DELLO SPOSTAMENTO – C’è chi, anche tra le istituzioni municipali, sottolinea però la necessità di un passaggio politico per concedere questo tipo di autorizzazioni. È questa la posizione assunta dal Presidente del Consiglio municipale e consigliere PD, Umberto Sposato: “Ritengo che prima di autorizzare l’occupazione del suolo pubblico dell’area verde in questione, molto vicino alle abitazioni, occorreva coinvolgere con urgenza sia l’Assessore all’Ambiente Emiliano Antonetti, che l’apposita Commissione del Municipio VIII per una più attenta valutazione del caso in esame”. Una posizione con la quale il minisindaco Catarci sembra essere in disaccordo: “Non ci siamo espressi politicamente, è stata solo una pratica amministrativa e gli uffici col Direttore l’hanno affrontata egregiamente, nonostante il periodo e l’emergenza generata”. Inizialmente infatti il Circo sarebbe dovuto essere ospitato nell’area dell’ex campo sportivo in via Perna, un accordo con i privati andato in fumo: “Hanno rischiato di non lavorare e per alcuni giorni si sono distribuiti tra Tor Bella Monaca, Spinaceto, Valmontone e Velletri nell’attesa di poter fruire di un altro luogo. È per questo imprevisto che la ‘comparsa’ delle strutture è stata improvvisa, non per altro”, aggiunge Andrea Catarci. Al presidente risponde il Consigliere PD, Luca Gasperini, che sottolinea l’importanza del coinvolgimento: “In questa come in altre situazioni sarebbe stato molto utile coinvolgere più attivamente la cittadinanza, anche pensando ad un area più consona e senza le molte criticità avanzate dai residenti. Inoltre – aggiunge il Consigliere – non si può pensare che una manifestazione sorta su un territorio, che lamenta la cronica mancanza di iniziative, venga ben accettata qualora si presenti come un ripiego”.

LE AFFISSIONI ILLEGALI – Durante le giornate di incertezza sul luogo in cui montare le strutture del Circo non sono comunque mancate le tensioni con il territorio, che ha visto spuntare come fughi affissioni più o meno abusive: “Ai Vigili ed anche agli organizzatori abbiamo chiesto di fare la loro parte – aggiunge il minisindaco – A questi ultimi, in particolare, abbiamo chiesto, aldilà degli obblighi di legge, di profondere il massimo impegno per ridurre l’impatto sul quartiere e di prendere tutti gli accorgimenti per evitare l’affissione illegale dei loro manifesti, come accaduto qualche giorno fa”.

DALL’OPPOSIZIONE MUNICIPALE – Molto critica la posizione di FI in questa vicenda, che con il suo Capogruppo, Simone Foglio, riflette sull’effettiva utilità dell’istituzione municipale in questa particolare congiuntura politico-amministrativa: “A questo punto viene da chiedersi che senso abbia che il Municipio rimanga in vita, se il Consiglio non viene messo a conoscenza di nulla e non può verificare l’impatto sulla viabilità, la messa in sicurezza degli spazi e il gradimento da parte della cittadinanza residente? A questo punto è meglio che si sciolga e venga commissariato – aggiunge Foglio – Anche perché questa è la diretta conseguenza del governo dei commissari e tecnici voluto dal PD con lo scioglimento del Comune ottenuto dal notaio e non in Aula”. La speranza dei consiglieri forzisti è che perlomeno da questa vicenda si possa ottenere un giovamento per il territorio: “Almeno si cerchi di reinvestire i fondi ottenuti con l’occupazione del suolo pubblico sul quadrante. Essendo questi in capo al comune, vengano utilizzati per il rifacimento di via del Tintoretto, anch’essa di competenza comunale e rimasta senza manutenzione da più di dieci anni – conclude – Credo che almeno questo sia dovuto ai cittadini della zona”.

Leonardo Mancini