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Municipio VIII: Catarci lascia il passo “Non si disperda quanto di buono si è realizzato”

catarci repertorio

L’appello: “Ai due sfidanti l’invito di non disperdere il patrimonio umano, culturale e sociale fin qui sviluppato”

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Andrea Catarci, presidente uscente in Municipio VIII, è fuori dalla corsa per il ballottaggio. Correndo nuovamente per la presidenza ha sfiorato il 16% dei voti, un risulto insperato visto il contesto cittadino in cui Fassina si è fermato al 4,48%. Nonostante questo i voti raccolti non sono bastati ad assicurare al minisindaco di SI-Sel il posto per il ballottaggio. A contendersi il parlamentino di Benedetto Croce saranno invece Paolo Pace, candidato del M5S con il 27,26%, e Anna Rita Marocchi del PD con il 26,90%

L’ex Presidente ha voluto chiudere questo suo ultimo mandato ringraziando per l’ampio consenso ottenuto: “L’impegno profuso nella guida in questi anni del Municipio, pur nella imperiosa avanzata del M5S, è stato riconosciuto nel voto territoriale – spiega Andrea Catarci – Si evidentemente apprezzato quanto fatto sulla sfera dei diritti civili e del lavoro e l’attenzione ai temi del diritto all’abitare e delle emergenze sociali; sulla lotta all’abusivismo e alle speculazioni edilizie; sui progetti di riqualificazione urbana attraverso la street art e la partecipazione dei privati e delle associazioni e comitati per il recupero di spazi abbandonati diventati poi centri di aggregazione come gli orti urbani; sullo sport delle palestre popolari capaci di esprime il campione del mondo di boxe e di dar spazio a tante ragazze a tanti ragazzi del territorio; sulla valorizzazione dei nostri quartieri e della loro memoria storica ricca di tradizione prima tra tutte quella antifascista”.

La nota di Andrea Catarci si conclude con i ringraziamenti alla sua Giunta e alla maggioranza che lo ha sostenuto, quasi sempre aggiungiamo noi, in questi ultimi tre anni, concludendo con un appello ai due contendenti rimasti in gara: “Si augura buon lavoro nell’interesse del territorio ai due sfidanti per la carica di Presidente, insieme all’invito di non disperdere il patrimonio umano, culturale e sociale fin qui sviluppato e quanto di buono realizzato”.

Non è chiaro dove si orienteranno quei 9.851 voti raccolti da Catarci. Potrebbero rispettare la linea che sembra arrivare da Fassina, con l’orientamento per la scheda bianca, oppure decidere di provare ad arginare l’avanzata del M5S su un territorio storicamente orientato a sinistra. La partita è ancora aperta e con uno scarto così piccolo tra i due candidati in gara, anche pochi voti possono fare la differenza.

Leonardo Mancini