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Municipio VIII: dopo le Ludoteche anche lo Spazio BeBi a rischio chiusura

Il Municipio rimetterà a bando gli spazi, facendo decadere la Convenzione con il Comune e perdendo il servizio

IL SERVIZIO – Dopo la chiusura delle due Ludoteche pomeridiane del Municipio VIII, iniziano tempi duri anche per il servizio Spazio BeBi ‘Ludomagicabù’ che dal 2005 è attivo negli stessi locali di via dei Lincei a costo zero per l’Amministrazione Municipale. Il servizio è gestito dall’Associazione Progetto Laboratorio Onlus in convenzione con il Comune di Roma. Come per le due ludoteche dell’Associazione Arciragazzi, anche lo spazio BeBi potrebbe chiudere a causa della mancanza della certificazione di staticità dell’edificio in cui trovano posto anche gli uffici del Consultorio municipale.

PROBLEMI CON LA DOCUMENTAZIONE – Il servizio ospita 14 tra bambine e bambini di età compresa tra i 18 e i 36 mesi. “I locali – spiega in una lunga nota il presidente dell’Associazione, Marco Conserva – fino ad oggi sono stati concessi nel rispetto delle norme vigenti ad una riconosciuta e apprezzata associazione che ogni mese paga regolarmente il canone di affitto e eroga servizi di interesse pubblico secondo le normative comunali in tema di servizi per l’infanzia 0-6 anni. Ma “pare” – seguita – sia emerso un problema tecnico: lo stabile del Municipio “parrebbe” essere sprovvisto della documentazione formale relativa all’agibilità strutturale. Il “pare” è d’obbligo visto che la Direzione Socio Educativa non si è neanche degnata di fornire una comunicazione o una informazione chiara in merito”.

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LA CONVENZIONE – Questa stessa criticità ha portato nei mesi scorsi all’eliminazione delle strutture di via dei Lincei e di via Pellegrino Matteucci dal bando per le Ludoteche del Municipio VIII, gara andata deserta vista la necessità per i partecipanti di mettere a disposizione del servizio una propria sede. “Il problema tecnico dei locali si conosce da Settembre – seguitano – Il Municipio cosa intende fare? Vuole impegnarsi nella ricerca di soluzioni?”. Tutte domande rimaste inascoltate, dato che l’unica risposta giunta all’Associazione parla della fine della concessione dei locali, che andranno a bando, al termine della Convenzione del 31 luglio prossimo. “La differenza tra il servizio delle Ludoteche e il nostro è proprio questa – ci spiega Marco Conserva – noi abbiamo una Convenzione con il Comune, che prima di rinnovarla chiede se siamo nella disponibilità degli spazi. In questo caso il Dipartimento comunale ci ha già scritto, dicendo che è stata avviata la pratica per la decadenza della Convenzione, visto che il Municipio ha già detto che non li renderà disponibili e li metterà a bando”.

LA FINE DELLO SPAZIO BEBI – Il problema a questo punto è capire per quale servizio verranno messi a bando questi spazi, dato che con la decadenza della Convenzione lo Spazio BeBi non potrà essere riproposto. “La Direzione Socio Educativa del Municipio VIII ha già dato con solerzia comunicazione al Dipartimento per procedere con la pratica di decadenza della convenzione – seguita Conserva – Peccato che la convenzione che l’Associazione Progetto Laboratorio ha con il Comune di Roma è legata a quella sede specifica. Se i locali vanno a bando decade anche l’unica convenzione per uno spazio BeBi in questo territorio”.

MOLTE DOMANDE – Difficile comprendere quale sia la volontà dell’amministrazione municipale. Qualche settimana fa dalla Presidenza del Municipio VIII ci era stato riferito che si sarebbe aspettato un parere dell’Avvocatura Capitolina per procedere con i bandi delle Ludoteche, magari risolvendo le criticità sulla documentazione mancante e reinserendo le vecchie sedi in un nuovo bando. Ma la decadenza della Convenzione dello spazio BeBi sembra essere tutta un’altra storia: “Perché il Municipio applica meccanicamente la delibera 140 e mette tutti i locali a bando non tenendo conto di cosa si perde? – si chiedono dall’Associazione – Se il Municipio ha scelto di chiudere comunque l’unico spazio BeBi presente sul territorio lo dica apertamente. Spieghi ai cittadini perché questa scelta e quale servizio intende avviare al suo posto. Non vogliamo credere che questo sia l’amaro finale voluto realmente dalla nuova Amministrazione che ha sempre affermato di voler ispirare le proprie politiche verso il sostegno alle famiglie, che si dice attenta ad un uso a fini sociali e culturali del proprio patrimonio e che si mostra impegnata a portare avanti un percorso d’inclusione e partecipazione della cittadinanza”.

Leonardo Mancini