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Nel 2018 le prime inaugurazioni del Parco di Tor Marancia

Una prima porzione della tenuta sarà aperta nei prossimi mesi, mentre si cerca di accelerare sugli altri settori

 

Tratto da Urlo n.152 dicembre 2017

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MUNICIPIO VIII – I duecento ettari del Parco di Tor Marancia non sono affatto pochi. La costruzione di questo polmone verde, il più grande della Capitale, nasce dalla battaglia contro le edificazioni previste nell’area, che negli anni hanno dato vita a molte delle compensazioni urbanistiche della città. Proprio per il costo di questo parco, in termini di consumo di suolo, arrivare a una conclusione e all’apertura alla cittadinanza è un traguardo che si trascina ormai da troppo tempo. È la seduta della Commissione capitolina Ambiente del 28 novembre scorso a riaccendere la speranza sui lavori per l’apertura del Parco.

IL PARCO – Il progetto per la realizzazione del Parco suddivide la tenuta in vari ambiti di attuazione, ognuno con delle caratteristiche peculiari. La prima zona (AFA1) comprende la porzione alle spalle di piazza Lante. Al fianco della cabina primaria di Acea è stata immaginata un’area cani, da utilizzare anche come zona temporanea di cantiere per gli eventuali lavori di incapsulamento che i cittadini della zona attendono da tempo, ma che dalla società non sembrano voler mettere in atto. L’AFA2, in corrispondenza di viale Londra, nel 2013 ha subito uno stop per il ritrovamento di importanti reperti archeologici. È stata chiesta una variante per valorizzarli (tempo dell’iter: 1 anno) e solo nel giugno del 2016 sono arrivati i permessi a costruire. I lavori sono ripartiti ad ottobre 2016. La terza zona (AFA3), con ingresso in via di Grotta Perfetta angolo via Vittore Carpaccio, è quella che ha subito il sequestro e al momento si aspetta l’ok del Comune a una variante presentata prima del 2013. Molto diversa la situazione dei casali all’interno della Tenuta: per queste strutture la Conferenza di Servizi sarebbe ancora aperta e persisterebbero delle difficoltà amministrative.

I TEMPI – Nel sopralluogo effettuato dalla Commissione, nella porzione del Parco nei pressi di viale Londra, sono emerse alcune novità positive. Intanto l’apertura dell’AFA2 (viale Londra) sarebbe prossima. Probabilmente già nei primi mesi del 2018. Al momento in cui scriviamo si stanno completando alcune piantumazioni e la sistemazione degli ultimi arredi, oltre al collegamento idrico da parte di Acea. Non appena conclusi questi interventi si effettuerà il collaudo dell’area e il passaggio in carico al Comune di Roma. Mentre sull’AFA3, dopo il dissequestro avvenuto nel luglio del 2016, non appena arriveranno tutti i permessi si potranno riprendere i lavori, con un tempo stimato di circa sei mesi. Lo stop avuto in quest’area, con il sequestro disposto dalla Forestale, non ha avuto conseguenze, se non quelle di rallentare gli interventi per molto tempo.

LA PARTITA DELLA MANUTENZIONE – Tra le preoccupazioni maggiormente condivise resta la possibilità che il Comune si faccia realmente carico della manutenzione, una volta che le aree gli verranno consegnate. “Dall’Assessorato – ha commentato la Consigliera del Pd, Valeria Baglio – ci hanno detto che se ne occuperà il Servizio Giardini. Ci auguriamo che sarà così, gli impegni presi andranno mantenuti. Attendiamo inoltre che, anche in assenza della guida del Municipio, si faccia un bando per assicurare l’apertura e la chiusura dei cancelli, servizio fondamentale per evitare che le aree vengano vandalizzate”. Sulla possibilità che il Servizio Giardini possa prendersi cura di quest’area, anche se limitata alla zona prospicente viale Londra, il Consigliere di Fdi, Andrea De Priamo, aggiunge: “Da quando abbiamo ottenuto la prima Commissione sul Parco abbiamo posto il problema di un piano di gestione, sia nella consegna complessiva del Parco che sulle varie porzioni che via via verranno consegnate – seguita – Abbiamo appreso che se ne occuperà il Servizio Giardini, per noi è buona notizia sulla quale vigileremo, dato che tante aree ordinarie non vengono manutenute. Probabilmente si dovranno prevedere delle forme di adozione e collaborazione con i cittadini per assicurare la manutenzione stessa”. È il Presidente della Commissione Ambiente, il Consigliere 5 Stelle Daniele Diaco, a rassicurare sull’impegno dell’Amministrazione per la manutenzione delle aree: “Stiamo aspettando un bando europeo da 4 milioni sul verde orizzontale e si sta lavorando all’assunzione di 100 giardinieri, inoltre nel bilancio sono stati inseriti i fondi per l’acquisto di mezzi e attrezzature, crediamo quindi di poter sopperire alle carenze del Servizio Giardini. Altro strumento – aggiunge Diaco – sarà il Regolamento del Verde, nel quale stiamo inserendo delle agevolazioni a comitati e associazioni per la manutenzione delle aree”.

Leonardo Mancini