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Nomadi Montagnola: dopo lo sgombero di ieri sorge un nuovo insediamento

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Nuove costruzioni di fortuna sorgono sull’area sgomberata ieri

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NEMMENO 48 ORE – È durato poco il beneficio che i cittadini di Montagnola hanno avuto dallo sgombero di ieri nell’area privata all’incrocio tra via Laurentina e via Cristoforo Colombo, ai danni di uno dei due insediamenti abusivi della zona. Già nelle prime ore di oggi ha iniziato a farsi sentire la notizia di alcune nuove costruzioni di fortuna sorte nell’area. A quanto pare lo sgombero, seppur parziale in quanto non aveva interessato l’insediamento alle spalle del supermercato, non sarebbe durato nemmeno 48 ore. 

LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA – Sono i cittadini della Montagnola a raccontare quanto accaduto negli ultimi mesi, dalle prime richieste agli uffici competenti fino alla costituzione dell’Associazione Eur Montagnola terra di Confine: “Nonostante le continue richieste di aiuto che abbiamo fatto in quanto cittadini inizialmente, e in quanto associazione successivamente, la situazione a Montagnola degenera. La diatriba era cominciata inizialmente per una inutile questione di competenze territoriali, visto che la zona del primo campo abusivo è proprietà del IX Municipio ma affaccia e crea problemi a Montagnola (VIII Municipio). Questa competenza – seguitano i residenti della zona – è stata utilizzata come effimero alibi che non ha fatto muovere nella nostra direzione, né un municipio né l’altro. Nel frattempo è stato coinvolto anche l’VIII municipio, poiché mente eravamo qui a chiedere aiuto per una situazione che aveva tutte le carte in regola per diventare emergenziale, si è formato un altro accampamento abusivo antistante il primo, stavolta esattamente in zona Montagnola. Il numero di questi occupanti è salito perché hanno trovato in questo scarico di responsabilità un terreno fertile per la loro proliferazione incontrollata su un terreno privato”.

DOPO LO SGOMBERO DEL 10 LUGLIO – Gli occupanti sono stati allontanati ma, come ci raccontano i cittadini: “Già oggi sono tornati. Lo sgombero farsa di ieri ha incattivito gli occupanti abusivi che nel frattempo hanno creato nuove baracche di legno per confermare la loro presenza sul territorio. In questa situazione noi cittadini, succubi di questi comportamenti, di roghi continui, sversamenti e aumento della criminalità di zona, siamo gli unici a rimetterci. Gli unici – seguitano – che però lottano contro qualcosa che sembra essere più potente di qualsiasi potere o volontà politica. Qui gli abitanti non credono più nelle stesse istituzioni che dovrebbero proteggerli e che invece sembrano sottovalutare un problema palesemente grave ed emergenziale”. Sulla assoluta inefficacia dell’intervento aggiungono: “Andrea Catarci stesso, Presidente dell’VIII Municipio, riconosce la situazione insostenibile e gli interventi “palliativi che rischiano di durare ben poco tempo”. Da noi sono durati giusto una notte e un inutile impiego di forze dell’ordine. Quindi – concludono – i cittadini qui si chiedono: Chi dovrebbe imporre al proprietario del terreno uno sgombero e contestualmente una ruspa che butti giù quell’orrenda baraccopoli creatasi negli anni, e una recinzione su tutto il perimetro del terreno occupato?”.

DAL MUNICIPIO DOPO LA NUOVA OCCUPAZIONE – A prendere la parola è il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, che critica le dichiarazioni sull’intervento del Ministero dell’Interno rilasciate nelle scorse settimane dal centrodestra municipale: “C’è da riscontrare che, dopo le enfatiche dichiarazioni del centro destra locale, è di oggi la notizia, nella stessa area vi è stato il riposizionamento di alcune strutture di fortuna – ha dichiarato in una nota il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci – C’è chi gioca alla propaganda e alla confusione, come quegli esponenti del centro destra che in cerca di facili consensi, presentano inutili e demagogici atti dopo mesi di sollecitazioni sull’argomento da parte del Municipio, ringraziano quel Ministro Alfano che sicuramente non sa neanche dov’è Montagnola”. La risposta al presidente Catarci non tarda ad arrivare: “Il presidente dovrebbe vergognarsi, perchè invece di indignarsi per questi episodi, coglie l’occasione per attaccare chi ci mette la faccia e il lavoro per il decoro e la sicurezza dei cittadini – ha dichiarato il Consigliere Ncd al Municipio VIII, Andre Baccarelli, raggiunto telefonicamente nel pomeriggio – È tragico che il Presidente quasi esulti per il ritorno dei nomadi nell’area. Proprio questo atteggiamento di immobilismo di Catarci e della sinistra sulla tematica ha causato la situazione attuale con il proliferare di insediamenti abusivi. Di questa vicenda siamo molto arrabbiati – conclude – sin da questa mattina, quando abbiamo appreso la notizia, siamo al lavoro perché vengano nuovamente allontanati e il sito venga messo in sicurezza”.

SONO NECESSARI INTERVENTI PIÙ PROFONDI – Secondo il Presidente Catarci per risolvere definitivamente la vicenda, divenuta ancora più critica con i fumi sprigionati dai roghi di materiali e dall’accumulo di immondizia, l’intervento deve essere accompagnato da un ripristino dei luoghi e da un aumento delle misure di sicurezza per evitare un nuovo insediamento: “Si tratta in gran parte di aree private, con titolari ampiamente disinteressati nonostante le sollecitazioni dei due Municipi, VIII e IX, a mettere in sicurezza il contesto territoriale. È di questi giorni un primo e limitato intervento e l’annuncio di altri – spiega il minisindaco – ma è evidente che si tratta di palliativi che rischiano di durare ben poco tempo. Affinché siano risolutivi, serve ampliarne la portata predisponendo un’immediata ed efficace riqualificazione delle porzioni di territorio interessate: e se non sono pubbliche vanno richieste ed imposte ai proprietari”. Vicende come queste secondo il Presidente non si governano solo con gli sgomberi: “È questo per cui lavora il Municipio Roma VIII, convinti che ciò debba andare di pari passo con un’azione generale di potenziamento dei servizi sociali e della lotta alla povertà. Per tali azioni si fa appello a Roma Capitale e alla Regione Lazio affinché sia sviluppato uno sforzo congiunto ed efficace”. 

Leonardo Mancini