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Occupazioni Municipio VIII: continua la protesta dei movimenti per la casa

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Dall’opposizione si parla di ‘Okkupopoli’ e di ‘professionisti dell’occupazione’

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LE OCCUPAZIONI – È ancora in corso l’occupazione del palazzo di vetro in Piazza dei Navigatori e dell’albergo incompiuto in via Costantino, entrambe opere riconducibili ad Acquamarcia Caltagirone. A compiere le azioni di occupazione contemporanea di questa mattina sono stati gli attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare. Tra le richieste avanzate dai movimenti, oltre all’applicazione della delibera regionale, c’è lo stop a sfratti e sgomberi, assieme all’apertura di un tavolo di confronto tra Regione, Comune e Prefettura. 

PALAZZI INCOMPIUTI E NESSUNA OPERA PUBBLICA – A parlare della vicenda, sono il presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci e l’assessore municipale all’Urbanistica Massimo Miglio, che in una nota ricordano l’impegno del municipio nei confronti dell’amministrazione per la presa in possesso e l’utilizzazione a scopi sociali di queste strutture. “I richiedenti una sistemazione alloggiativa si sono introdotti nei luoghi simbolo degli scempi compiuti a danno della città di Roma negli ultimi anni, dove si è permesso di edificare opere private di grandissimo valore economico nonché di altrettanto grande impatto urbanistico e ambientale, in cambio di opere pubbliche mai realizzate”. Il caso è proprio quello dell’accordo di programma di Piazza dei Navigatori, dove ai palazzi non hanno seguitole contropartite promesse: le aree verdi attrezzate, i sottopassi di viale Cristoforo Colombo, i parcheggi pubblici a raso e “nessun altro dei 32 interventi previsti”.

SPAZI IN ABBANDONO – “Non si possono lasciare quegli spazi inutilizzati per il mancato rispetto da parte dei privati per il compimento delle opere pubbliche – aggiungono i due esponenti municipali – Come detto in più di una occasione, e richiesto formalmente al Sindaco Marino, a parziale risarcimento della mancata realizzazione delle opere previste, l’Amministrazione capitolina acquisisca a patrimonio pubblico gli edifici e gli spazi annessi, prevedendo, dove possibile, anche il loro utilizzo al fine di alleggerire l’emergenza alloggiativa cittadina che aumenta giorno dopo giorno di fronte all’indifferenza dei più”.

PROFESSIONISTI DELLE OCCUPAZIONI – In un momento così delicato per l’ordine pubblico in città, non sono mancate le critiche alla gestione di questa vicenda. Andrea De Priamo, portavoce FDI, Fabio Roscani e Natascia Piarulli portavoce e membro della Costituente FDI del Municipio VIII, parlano di una ‘Città allo sbando, ostaggio di extracomunitari e professionisti delle occupazioni’: “Come sempre il Municipio VIII ormai meglio conosciuto come ‘Okkupopoli’, è terreno fertile per questi professionisti delle occupazioni che trovano nel Presidente Catarci il loro più fiero alleato – seguitano – Roma ormai a tratti sembra il far west, mentre il Sindaco Marino si diverte all’estero, i cittadini romani sono ostaggio di extracomunitari e professionisti delle occupazioni – concludono – Ci auguriamo che le forze dell’ordine sgomberino quanto prima gli stabili riportando la situazione alla normalità”.

UNA CITTÀ ALLO SBANDO – È la situazione generale della città che preoccupa il coordinatore romano di FI, Davide Bordoni e il Capogruppo in Municipio VIII, Simone Foglio. “In queste ore si stanno verificando episodi che destano grande preoccupazione, ieri il fatto gravissimo che ha coinvolto inermi cittadini vicino alla fermata Battistini e ha provocato la morte di una donna e oggi, proprio in queste ore viene occupato il Palazzo di Piazza dei Navigatori nel Municipio VIII, da parte di extracomunitari, nomadi e persone probabilmente vicine ad una certa sinistra radicale. Avevamo più volte denunciato l’abbandono di quest’area ma niente è stato fatto finora – aggiungono – Un territorio dimenticato dalle istituzioni, dal suo presidente Catarci e dal Sindaco Marino che fanno finta di non capire. Chiediamo che sia ripristinata al più presto la legalità, la sicurezza e il decoro della Città di Roma, dal centro alle periferie”.

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