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Ostiense, Italgas: demolita la tramoggia pericolante

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L’ok arriva dalla Soprintendenza nazionale nonostante il parere negativo di quella Capitolina

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L’ABBATTIMENTO DELLA TRAMOGGIA – La scorsa settimana i cittadini di Ostiense hanno visto modificarsi irrimediabilmente lo skyline del quartiere. L’Italgas infatti ha iniziato i lavori di demolizione di una delle vecchie tramogge all’interno del perimetro della sua ‘cittadella’. La struttura, posizionata al limitare del muro di cinta verso il Tevere, in passato era già stata al centro delle nostre attenzioni in collegamento alle vicende relative al Ponte della Scienza. Infatti, da quanto si è riuscito ad apprendere negli scorsi mesi, sarebbe stata proprio quella tramoggia, da tempo pericolante, ad impedire l’apertura del collegamento ciclabile tra via Ostiense e il Ponte della Scienza.

LE TAPPE – L’attenzione sul destino e sulle condizioni della tramoggia sono tornate alla ribalta dopo la definitiva apertura del Ponte, annunciata dall’ormai ex Assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo il 5 maggio 2014. Il ponte, oltre a collegare le due sponde dei quartieri di Ostiense e Marconi, nelle idee progettuali sarebbe dovuto diventare un ulteriore collegamento con il polo universitario di Roma Tre, anche ampliando la ciclabilità dell’area. Un progetto non realizzato proprio a causa della tramoggia, considerata dalle autorità pericolante. Su questo manufatto ci sarebbero state già una diffida della Protezione Civile (ottobre 2013) e due note del Municipio VIII (tra gennaio e marzo 2013). Approfondendo la questione, nel novembre 2014, scopriamo che anche questa struttura, in evidente stato di logoramento, è inserita in un vincolo di archeologia industriale, che non ne permetterebbe la semplice demolizione, se non a fronte del benestare della Soprintendenza. Proprio su questo elemento si sarebbe giocata la partita che ha portato alla demolizione della tramoggia. Infatti la Soprintendenza nazionale avrebbe dato il suo benestare alla demolizione e i proprietari, rivoltisi al Dipartimento Urbanistica del Comune, avrebbero ottenuto i permessi alla demolizione. Questo nonostante il dissenso della Sovrintendenza Capitolina, contraria alla demolizione e più propensa ad un consolidamento.

DAL MUNICIPIO VIII – Una porzione di questa vicenda ci viene raccontata dalla Consigliera PD in Municipio VIII, Alessandra Aluigi: “Noi chiedemmo un parere all’avvocatura sull’abbattimento, che alla fine venne autorizzato perché la competenza era Statale. È stato concesso per lo stato di deterioramento – aggiunge la Consigliera – Non ci sono stati interventi di tutela e la paura è che l’incuria e la mancanza di volontà di investimento porti ad altre demolizioni simili”. La consigliera porta un esempio calzante: “Il gasometro è diventato un simbolo, ma non è mai stato zincato e sta subendo l’incuria del tempo. Su quell’area c’è bisogno di una presa di responsabilità delle Amministrazioni, c’è un patrimonio che rischia di andare perduto. Siamo consapevoli di parlare di un’area privata, ma non possiamo dimenticare l’interesse pubblico”. Su questa vicenda abbiamo raccolto le dichiarazioni del Presidente della Commissione Cultura in Municipio VIII, che in più occasioni ha cercato di animare iniziative nel quartiere Ostiense volte alla promozione del suo passato industriale: “A questo punto non si doveva arrivare. L’Italgas ha un patrimonio nelle sue mani che tutta Europa ci invidia, un’area di archeologia industriale che racconta la storia di Roma oltre che la storia dell’VIII Municipio. Cosa faremo quando l’area degli ex forni sarà pericolante? Quando il Gasometro non potrà più stare senza manutenzione? Qualcuno in questa città si è mai chiesto perché la poca, ma bellissima, archeologia industriale che abbiamo è vittima di speculazione ed incuria? – aggiunge Conia – Se ai siti di archeologia industriale togliamo anche solo una piccola porzione degli edifici che raccontano il processo produttivo siamo davanti a siti muti, vuoti e didatticamente inutili”.

ORA SI ASPETTA IL PERCORSO CICLABILE – Se sul patrimonio storico e industriale della ‘cittadella’ dell’Italgas di Ostiense si dovrà necessariamente aprire un dibattito, l’atteso collegamento ciclopedonale con via Ostiense dovrebbe essere ormai cosa fatta. Rimosso ogni elemento ostativo (la tramoggia), non resta che dare seguito all’iter già predisposto. Infatti è stato l’ex Assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo, a tranquillizzare su questo intervento. La sua dichiarazione risale alla Conferenza Urbanistica del Municipio XI del 27 maggio 2014: “Attualmente il ponte può essere attraversato e si può andare verso sinistra – verso Ponte di Ferro sul lato dell’Ostiense, Ndr – perché a destra c’è la tramoggia dell’Italgas che è pericolante e quindi non si può passare”. Caudo in quell’occasione ha però sottolineato la fattibilità dell’intervento: “Realizzare questo percorso costa 65.000 euro. Non possiamo ancora farlo a causa della tramoggia, ma intanto non abbiamo dormito, il tracciato è già progettato”.

Leonardo Mancini