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Piazza Navigatori: un vizio nella Convenzione riapre la questione

navigatori dic 2013

Il difetto è nella proprietà dei terreni, Catarci: “Bloccare l’edificazione”. Ma il Comune pensa ad una compensazione in denaro

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(Da Urlo n.110 – dicembre 2013)

TOR MARANCIA – Dopo lo spostamento della sezione provinciale di Roma della Confcommercio all’interno degli edifici del centro direzionale di piazza dei Navigatori, avvenuto nel dicembre scorso, la questione è tornata alla ribalta con una scoperta che potrebbe inficiare l’intera operazione. E che metterebbe in dubbio anche la costruzione del terzo edificio (che, ricordiamo, con le richieste di cambio di destinazione d’uso previste dal Piano Casa regionale, dovrebbe arrivare a contare 61.000 mc, dai 45.000 mc previsti). A darne notizia è il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, che spiega come la convenzione edilizia degli edifici potrebbe soffrire di un vizio di proprietà: “Il Municipio ha sempre avuto impossibilità di accesso alla documentazione, invece adesso, finalmente, gli uffici centrali ci hanno aperto le stanze. E abbiamo potuto analizzare le convenzioni foglio per foglio”. Il risultato di questo lavoro farebbe luce su un problema nel passaggio della proprietà della porzione dall’accordo di programma e della convenzione su cui si dovrebbe edificare il terzo ed ultimo palazzo del complesso. “Nella convenzione appare l’INPDAP, mentre il terreno è di proprietà dell’ATER – seguita Catarci – C’era un percorso di transazione tra i due enti di cui abbiamo trovato documentazione, ma che si interrompe senza che la proprietà sia assegnata al primo ente”. Quindi l’area non sarebbe mai potuta andare, tantomeno, nelle disponibilità del gruppo imprenditoriale che da più di 10 anni sta portando avanti l’operazione: “Dal 2001 si sta parlando di atti viziati, la stessa Convenzione per noi è nulla”, continua Catarci, spiegando come a questo si aggiunga il problema storico delle opere concordate nel piano generale di riassetto della zona. Queste opere a carico del costruttore prevedevano la realizzazione di due sottopassi e un sovrappasso pedonale su via Cristoforo Colombo, la riqualificazione dei giardini della piazza, molti spazi verdi tra cui le aiuole spartitraffico e un considerevole numero di parcheggi pubblici. Dall’opposizione municipale non si grida allo scoop. È infatti il Consigliere Pdl Simone Foglio a sottolineare come “ai cittadini interessi poco il contenzioso, vogliono risposte sulle opere pubbliche. Spero che il problema si sciolga presto e si possa arrivare ai sottopassi, alla pedonalizzazione dell’area e alla restituzione alla cittadinanza di spazi abbandonati come l’albergo di via Costantino, tutti elementi che migliorerebbero la vita dei cittadini”. Dal M5S non manca la polemica sulla vicenda, in particolare riguardo la scoperta del vizio nella convenzione: “È interessante l’affermazione del Presidente secondo cui gli è stata inibita la possibilità di visionare la Convenzione – afferma il Capogruppo municipale Carlo Cafarotti – Noi vogliamo garantire il diritto del Presidente di accedere agli atti pertanto faremo indagine formale per quale tipo di documenti ha richiesto e chi li ha negati”. Non mancano poi di aggiungere che, nel caso in cui ci sia stato un vizio sulla proprietà dei terreni, chiederanno al Presidente di valutare la posizione del notaio con cui è stata stipulata la convenzione.
Polemiche anche con l’Amministrazione comunale, in particolare con l’Assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo che, anche in occasione della visita alla Nuvola di Fuksas, ha dichiarato di avere “una transazione in corso con gli operatori privati per avere l’equivalente in denaro – delle opere pubbliche previste – per completare questo intervento”. Si tratta di circa 19 mln di euro, sui quali il Municipio non sembra transigere: “Non si può pensare di risolvere tutta questa vicenda con una compensazione delle opere pubbliche permettendo la costruzione del terzo palazzo – dice Massimo Miglio, Assessore all’Urbanistica del Municipio VIII, che spiega come sia un mostro che andrebbe ad occupare lo spazio ad oggi dell’autolavaggio, del ristorante e del bocciofilo – Fare degli accordi con i costruttori che in 10 anni non hanno portato a termine le opere connesse al progetto è sbagliato e immorale”. Rimane fermo sulla sua posizione il Presidente Catarci, quando afferma: “Caudo non fa i conti con il nuovo problema della proprietà, dato che la sua soluzione vorrebbe dire che il terzo palazzo si farà. Se la convenzione è nulla ne va fatta una nuova, senza il terzo edificio. Si fermi l’edificazione, ricalcolando il danno e le opere pubbliche”. Ancora una volta la posizione sembra essere quella dello scontro. Non manca infatti di rilevarlo il Consigliere Foglio, che chiede retoricamente al Presidente Catarci di spiegare a cosa abbia portato questo suo atteggiamento: “Il Municipio continua la contrapposizione, ieri contro Alemanno oggi contro Caudo e Marino. Quali benefici ci sono stati per il territorio?”.

Leonardo Mancini