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PVQ Grottaperfetta: tra degrado e polemiche ricominceranno a breve i lavori

Giunti: “La soluzione migliore è far passare la strada all’esterno del PVQ, ma non sembra esserci la volontà di approvare questa modifica”.

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L’idea guida dell’intervento è la costruzione di un complesso per il tempo libero con indirizzo ludico- sportivo all’interno di un ampio parco verde. L’architettura del progetto, caratterizzata dalle torri high-tech di collegamento alla piastra contenente le attività sportive, commerciali e i servizi, prevede tuttavia la preminenza dell'”architettura del verde”. Dal punto di vista urbanistico il progetto presume il recupero della vocazione di raccordo dell’area tra il Parco dell’Appia Antica ed il futuro Parco di Tor Marancia, l’attivazione di una “cerniera naturalistica” tra i due versanti edificati dei quartieri di edilizia sociale: Roma 70, Rinnovamento, il Sogno. Per il verde si prevede un filologico salvataggio di tutte le piante preesistenti, la piantumazione di un numero consistente ma controllato di piante autoctone tipiche dell’agro romano sud, il recupero a livello di tracciato della memoria del fosso di Tor Marancia e una restituzione di fruibilità attiva della natura attraverso attività sportive, sociali e culturali. Il sistema delle attrezzature è progettato con criteri volti al contenimento dei consumi e di sostenibilità ecologica.
Questa è la descrizione che campeggia sul sito internet di Giunti Architetture, società responsabile dei lavori del progetto che nel 1996 è risultato vincitore di un concorso bandito dal Comune di Roma per la riqualificazione a parco pubblico attrezzato di aree verdi abbandonate di proprietà pubblica.
La situazione odierna differisce profondamente con quanto sopra descritto. L’intera zona è in completo stato di abbandono. Da quando, circa 3 anni fa, è stata eliminata l’area, destinata a parcheggio, di via Calderon de la Barca per fare largo al cantiere per l’edificazione della palestra e della piscina, i lavori sono continuati a singhiozzo fino al definitivo stop risalente ormai ad un anno fa.
Dall’estate 2010 ad oggi la situazione è via via peggiorata diventando ormai insostenibile per i residenti dell’area prospiciente il PVQ Grottaperfetta. Ultimi in ordine di tempo sono stati i lavori di recinzione dell’area verde, poi completamente abbandonata. Prima dell’inizio dei lavori per circa 25 anni i condomini delle aree limitrofe al parco si erano occupati di mantenere a spese proprie l’area. Con la recinzione e l’inizio dei lavori la zona è stata isolata e di conseguenza non più curata né dai cittadini né tantomeno dalla ditta responsabile dei lavori. Con l’arrivo dell’estate l’incolta vegetazione si sta seccando, con il conseguente rischio di incendi che si va a sommare ai problemi legati agli insetti ed agli animali che ormai sono i veri padroni della zona.
Proprio per arginare questo problema Sinistra Ecologia e Libertà ha presentato in data 1 giugno 2011 una mozione in Municipio XI con oggetto “Bonifica e pulizia Punto Verde Qualità Grottaperfetta”.
Nella stessa viene sottolineato come l’area riversi in un totale stato di abbandono con il forte rischio di infortuni dal momento che la recinzione non è completata e quindi il cantiere è di libero accesso malgrado siano presenti in loco numerosi materiali pericolosi e terreni dissestati. Il Consiglio del Municipio XI chiede pertanto che il Dipartimento della Tutela Ambientale e del Verde – Servizio PVQ restituisca al quartiere l’area pulita, sicura, attrezzata e completamente godibile per tutti. Che sia realizzato un robusto intervento di bonifica da insetti infestanti e nocivi per la salute delle persone e degli animali, salvaguardando la flora e la fauna locale.
Le cause che hanno portato a questa situazione di degrado sono molteplici. Prima ancora che iniziassero i lavori alcuni cittadini si sono battuti per ottenere una variante in corso d’opera che rivedesse il progetto iniziale e che vietasse l’edificazione nell’area verde del parco dove, in principio, era prevista un’area commerciale. Tutelata in parte l’area del Fosso di Tor Carbone il nuovo progetto vedeva il PVQ. diviso in due aree, una edificata con palestra, piscina ed attrezzature sportive sul lato destro di via Calderon de la Barca e l’altra lasciata verde con un percorso ciclabile e altri interventi per realizzare un parco attrezzato. Dopo aver svolto i primi lavori però la società vincitrice del concorso nel ’96 è fallita abbandonando il cantiere. Dopo un periodo di stallo l’appalto è stato riaffidato ed i lavori sono ripartiti per un breve periodo salvo poi rifermarsi per attendere l’approvazione della Variante in corso d’opera.
A febbraio l’Architetto Giunti aveva dichiarato che i lavori sarebbero ricominciati nel mese di marzo ma, fino ad oggi, nulla si è mosso.
“I lavori dovrebbero ripartire – dichiara l’Architetto Giunti – naturalmente in Italia quando si pensa marzo si dovrebbe dire luglio. Diciamo che ancora non è formalizzato il verbale di inizio lavori perché manca ancora qualche pezzettino di carta ma possiamo dire che il lavoro ormai sta per riprendere. Il progetto è quello che è stato approvato con la variante che liberava tutta la parte verso Tor Marancia che rimarrà tutta verde. Eccezion fatta per una strada che porterà al parcheggio a fondo valle. Nel progetto che abbiamo fatto nessuna strada può tagliare il punto verde così come avviene adesso. Viene consentita una specie di tratturo non asfaltato, chiuso peraltro, soltanto per raggiungere quel parcheggio ma solo per questioni di evenienze straordinarie. È comunque aperta l’ipotesi che questa strada passi al di fuori del Punto Verde, sul lato esterno. Ove l’Amministrazione definisse una volta per tutte la strada all’esterno, il PVQ verrebbe chiuso rimanendo solo verde.
La disponibilità di massima ci potrebbe essere nel realizzare la strada esterna ma ci deve essere dato un progetto approvato e realizzabile. Noi vorremmo questo, sarebbe la cosa migliore, che non ci fosse niente che intervenisse nel Punto Verde e che tutto venisse trasferito all’esterno. Ma se l’Amministrazione voleva fare questa modifica aveva tutto il tempo per progettarla ed approvarla. A noi non è ancora arrivato nulla.
Il parcheggio non esiste in teoria, ma quando abbiamo provato a chiuderlo siamo stati bloccati. Se volessero abolire quel parcheggio sarebbe un’ottima cosa ma per me è una battaglia persa in partenza perché c’è una forte lobby di cittadini che abitano nei palazzi davanti il parcheggio che ha fatto pressioni ogni volta che si è prospettata la possibilità di abolire il parcheggio. Io – conclude Giunti – continuo a sostenere che la soluzione migliore sia quella originale della strada laterale che raggiunge il parcheggio all’esterno del Punto Verde senza interferire con le abitazioni e senza abbattere le piante presenti nell’area. Ad ogni modo quest’estate ricominceranno i lavori, se ci saranno delle modifiche verranno fatte in corso d’opera”.

Simone Brengola