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Rifiuti: per migliorare ancora il sistema basta poco, un adesivo

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Cassonetti malridotti e con indicazioni riferite al vecchio sistema: poche le sostituzioni

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Tratto da Urlo n.123 marzo 2015

MUNICIPIO VIII – Quasi ogni giorno c’è una signora di una settantina d’anni che ha i miei stessi orari e che ha preso l’abitudine di aspettarmi per buttare l’immondizia. Si è abituata molto bene al nuovo sistema. Vive sola e differenzia senza troppa difficoltà, mi ha confidato addirittura di aver cambiato abitudini: “Dentro casa non ho tanto spazio, cerco di comprare cose poco voluminose”. Ma qualche settimana fa mi ha rivelato uno dei suoi crucci nei confronti del nuovo sistema. Mi ha visto arrivare e mi ha chiesto di avvicinarmi. Occhiali inforcati, sacchetto dell’umido alla mano, mi indica i secchioni: “Giovanotto dove lo butto questo?”. Davanti ai molti problemi incontrati nel passaggio al nuovo sistema di raccolta porta a porta e stradale in cinque frazioni, lo stato dei cassonetti e degli adesivi con le indicazioni di conferimento sembravano essere l’ultimo dei problemi. Oggi il servizio è migliorato, ma mancano ancora degli accorgimenti per mantenere in piedi il fragile castello di carte. La questione è semplice, vi basterà scendere sotto casa e guardare i vostri cassonetti stradali. Con buona probabilità le placche che indicano quali materiali conferire saranno sbagliate. O meglio, sono riferite ancora al vecchio sistema di raccolta. I cassonetti grigi, che oggi dovrebbero raccogliere i rifiuti indifferenziati, riportano ancora la scritta: “Rifiuti indifferenziati e scarti alimentari”, quest’ultimi da conferire invece nei nuovi cassonetti marroni destinati alla frazione umida. Allo stesso modo su buona parte del territorio municipale anche i cassonetti che raccolgono plastica e metallo, riportano ancora le indicazioni per il conferimento del vetro, ad oggi destinato alla campana verde. 

Ci siamo curati di fare alcuni sopralluoghi sul territorio municipale. Tolti i quadranti in cui è stato avviato il sistema porta a porta condominiale, la situazione dei cassonetti nel resto del Municipio VIII non è di certo delle migliori. L’Ostiense non sembra essere quasi stata toccata dal rinnovo dei cassonetti e dalla sostituzione delle placche informative. Stessa cosa sembra valere per San Paolo e per buona parte della Garbatella. Qualche pannello informativo è stato sostituito in via Pincherle, con l’apposizione di un adesivo a copertura delle indicazioni ormai antiquate. Nulla sembra essere stato rivisto a Tor Marancia oppure alla Montagnola, con l’esclusione di via Benedetto Croce, dove i cassonetti sono stati invece cambiati e sostituiti con alcuni riportanti le giuste informazioni di conferimento.
Un problema che sicuramente è secondario rispetto agli accumuli di materiali ingombranti oppure ai ritardi nel ritiro, ma che per molti cittadini, raggiunti magari in maniera indiretta dalla comunicazione, diventa motivo di incertezza se non di errore nel conferimento. “Ci siamo resi conto di quante persone si affidino a queste indicazioni per capire dove buttare i propri rifiuti”, ci racconta l’Assessore municipale all’Ambiente, Emiliano Antonetti, che abbiamo interpellato per capire le ragioni dei ritardi. “A qualche mese dall’inizio del servizio iniziamo a vedere dei segnali positivi nella raccolta. Certo – aggiunge Antonetti – speravamo che i pochi cassonetti con indicazioni giuste fossero quelli ricondizionati, ma ancora non è così”.
L’Assessore ci spiega che nel primo semestre del 2014, durante l’avvio del progetto, nel verificare e scegliere le zone erano stati fissati alcuni punti essenziali su cui porre particolare attenzione. Intanto approfittare del passaggio al porta a porta di tante zone di Roma, per effettuare la rotazione dei cassonetti e scambiarli con quelli in condizioni migliori: “Ce ne sono molti rovinati – seguita l’Assessore – A Tor de’ Cenci, così come nella ex Fiera di Roma ci sono stipati tantissimi cassonetti che dovrebbero costituire una riserva per i ricambi”. Sul problema delle etichette informative l’Assessore Antonetti è chiaro: “Sinceramente era un’operazione che davamo per scontata”. I rischi, oltre all’aumento dell’indifferenziato, riguardano soprattutto il vetro. Questo se non conferito nella campana va ad “inquinare” la raccolta di plastica e metallo. “Questo sistema – sottolinea Antonetti – Sta entrando nella quotidianità delle persone, non ci si può permettere di dare informazioni fuorvianti davanti ai cassonetti”.
Questo disservizio è stato notato anche dall’opposizione municipale, che però punta il dito contro l’Amministrazione municipale e la mancata sollecitazione nell’intervento: “Le difficoltà di Ama non sono difficili da individuare – ci dicono il Capogruppo di FI in Municipio VIII, Simone Foglio e il Consigliere Maurizio Buonincontro – si rilevano proprio in queste piccole cose. Ma assieme alle difficoltà di portare a sistema un servizio così complesso, dobbiamo anche sottolineare l’incapacità della Giunta municipale di far sentire le proprie ragioni. Secondo il Presidente Catarci e l’Assessore Antonetti basta lanciare un comunicato per vedere avverati tutti i desideri sulla gestione del territorio? – proseguono Foglio e Buonincontro – Credo invece che l’attenzione che i cittadini meritano, passi non dai proclami imperiali di Catarci, ma dai piccoli gesti amministrativi, come quello di curarsi di sollecitare Ama a cambiare le informazioni sui cassonetti. Naturalmente – concludono i due Consiglieri – comprendiamo il finto imbarazzo del Municipio nel fare la voce grossa, dopo aver votato positivamente un bilancio comunale che sta alla base proprio di questo tipo di disservizi”. Sempre dall’opposizione arrivano altre critiche, questa volta circa il posizionamento e la quantità di cassonetti. È il Consigliere di FdI-AN, Glauco Rosati, a segnalare “cassonetti debordanti, soprattutto sul finire della settimana, per palazzi di otto-nove piani”. Il problema in questione riguarda zone popolose come la circonvallazione Ostiense: “Tutti sono a conoscenza del problema, ma nessuno fa nulla per risolverlo – seguita Rosati – Prima di tutto l’Ama che ha ricevuto decine di segnalazioni. Ma soprattutto il Presidente Catarci, che a dicembre ha ricevuto una mia interrogazione alla quale non si è degnato di rispondere”.
Tutti problemi questi che potranno essere risolti con la portata a regime del sistema e con l’analisi dei dati sulla raccolta: “Trattandosi della fase di ingresso del modello non abbiamo ancora dati – dice Antonetti – Speriamo a partire da fine marzo di averli per tracciare delle analisi”. Quest’ultime potrebbero anche includere la possibilità di dare seguito alle richieste avanzate in passato dal Municipio: “L’ampliamento del territorio servito dal porta a porta è una delle condizioni date prima ancora di approvare il modello – ci ricorda il Presidente Catarci – Nell’arco del 2015 vogliamo ampliare le zone, fino ad avere una copertura di quasi tutto il territorio – seguita – Andando avanti chiederemo conto di questo all’Assessorato e all’Ama”. Il Presidente poi aggiunge: “Il servizio è migliorato in questi mesi, ma non cambia il comportamento di tanti cittadini che preferiscono scaraventare tutto a terra. Ad Ama dobbiamo ricordare che non è più rimandabile un servizio di repressione di questi fenomeni”.
Come non è più rimandabile, e dall’Assessorato lo sottolineano, l’incremento dei “cestini getta carte”, soprattutto nei quartieri in cui è stato attivato il Porta a Porta e non ci sono più cassonetti stradali: “Sono richieste fatte anche da altri Municipi – conclude Antonetti – indispensabili soprattutto in prossimità delle aree verdi per permettere ai cittadini di raccogliere le deiezioni canine”.

Leonardo Mancini