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Rom all’ex Fiera di Roma: si scatena il dibattito in Municipio

Nel Municipio XI maggioranza e opposizione scatenano il dibattito sulla situazione dei rom del campo chiuso di Tor de’ Cenci, attualmente ospitati dall’ex Fiera di Roma. Catarci: “Appello sull’ex Fiera”, Foglio: “Sindaco intervenga su situazione al limite”.

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“A seguito di un nuovo sopralluogo all’interno di quell’ex Fiera – si legge nel comunicato di Andrea Catarci, Presidente del Municipio XI – dove sono state insensatamente stipate 180 persone provenienti dal campo demolito di Tor de Cenci, la situazione appare sempre più insostenibile. Le tensioni interpersonali si mescolano con la disperazione e il pessimismo per un futuro indecifrabile.

Lo spazio esterno del cortile tra un manufatto e l’altro è a metà tra una discarica a cielo aperto ed un cantiere, con cumuli di vecchi arredi, legname e ferro, immondizia sparsa, sacchi di calce che spiccano nelle vicinanze dei bagni chimici e degli impianti mobili allestiti per le docce.

All’interno il padiglione è indecente alla vista ed all’olfatto. La moquette che sta sul pavimento è sporca e lacera, i pezzi di controsoffitto sono caduti o a penzoloni, i bagni interni sono inutilizzabili, calcinacci e altri residui sono disseminati in diverse parti, il cattivo odore ha una lontana origine e non è riconducibile alla presenza degli ultimi arrivati. La cooperativa sociale e la Croce Rossa Italiana si limitano a distribuire i pasti e non hanno potuto fare molto per migliorare il contesto, per il preavviso inesistente.

In questo luogo inidoneo e malsano sono state collocate le brandine per i 180 rom. Tra loro c’è una bimba di pochi giorni, uno di neanche due mesi appena uscito dall’ospedale, una neo mamma ancora debilitata, altri piccolissimi: alcune famiglie non hanno avuto il tempo di portar via nulla dalle baracche e si trovano senza abiti, senza passeggini, senza pannolini. Tanti sono i preadolescenti e gli adolescenti, con gli adulti denunciano di avere solo gli abiti che indossano e in alcuni casi di essere stati impediti persino a prendere i documenti personali. Tra incredulità, rassegnazione, disperazione e rabbia pensano che a Castel Romano i lavori non saranno terminati questa settimana ma tra un mese e che dovranno restare lì.

Sempre nell’area dell’ex Fiera, nello spazio di fronte, ci sono un’altra cinquantina di rom in alcune roulottes, relegati da quasi un anno dalla consueta insipienza della Giunta Alemanno.

Ce ne vuole di perversione  – continua Catarci nel comunicato – per attuare una simile sequenza di idiozie: demolire un campo che per quanto malmesso stava in piedi da decenni senza preparare sistemazioni alternative, disporre una deportazione vera e propria in spazi che abitativi non sono mai stati e che l’abbandono di questi anni ha reso inservibili, riservare un futuro fatto di ammassamento in due campi che già sono troppo popolati e che rappresentano delle bombe ad orologeria, destinate prima o poi ad esplodere sia nei rapporti interetnici dentro che nella difficile convivenza con i quartieri fuori. Il tutto per esibire lo scalpo di Tor de Cenci.

Da ultimo, c’è l’incredibile scelta di trasformare l’ex Fiera in un luogo dove depositare le emergenze sociali cittadine. E’ avvenuto di continuo negli ultimi anni, senza dire niente né al Municipio Roma XI né al Gruppo di Polizia Locale, tantomeno alla cittadinanza. Le mura di cinta ci sono e si è ritenuto opportuno farne un fortino, scoraggiando le visite di giornalisti, forze politiche, operatori sociali, associazioni, movimenti. Al contrario è indispensabile che si veda e si sappia quello che c’è là dentro. E’ una vergogna, provocata e voluta da un’istituzione che si chiama Roma Capitale, che altrimenti non si può descrivere né capire davvero. Venite all’ex Fiera, numerosi, a cominciare da quel Ministro Riccardi che su Tor de Cenci ha già preso autorevolmente la parola, per garantire che tale inumana permanenza duri il meno possibile e per raccontare, denunciare, contribuire a non farlo accadere più”.

E’ intervenuto sulla questione anche Simone Foglio, Capogruppo Pdl al Municipio XI, che ritiene difficoltosa tale situazione, ponendo l’accento sull’esasperazione dei cittadini residenti nel quartiere di Tor Marancia, costretti a subire da tempo un clima di tensione provocato sia dal centro di accoglienza temporaneo per afghani allestito negli spazi dell’Ipab San Michele, sia ora da questo trasferimento di rom nell’ex Fiera di Roma. Per questo fa appello al Sindaco Alemanno per un intervento decisivo: “Le parole del Presidente del Municipio Catarci – ha dichiarato il Consigliere in una nota –  a proposito dei circa 180 nomadi stipati all’interno dei padiglioni dell’ex Fiera di Roma, dimostrano da un lato che la Sinistra al governo del municipio è capace solo di frignare senza proporre mai niente. Dall’altro lato rappresentano il punto limite di una situazione non più tollerabile. Negli ultimi anni quella parte di città ha subito tensioni sociali dovute alla continua presenza di nomadi e senza fissa dimora che oggi rischiano di esplodere pericolosamente. Faccio appello – ha continuato Foglio – al Sindaco affinché intervenga in prima persona per ristabilire l’ordine e la decenza, sia nei padiglioni dell’ex Fiera, ma anche e soprattutto nella tendopoli per rifugiati afghani allestita a poche decine di metri dall’ex Fiera, all’interno dell’Ipab San Michele. I cittadini del quartiere sono esasperati ed aspettano un segnale forte del Sindaco, che prima dell’estate aveva loro promesso uno sgombero immediato avendo tra l’altro verificato la inammissibile vicinanza del tendone per gli afghani con un asilo frequentato ovviamente da bambini. La gente è stanca ed arrabbiata – ha concluso il Capogruppo – servono interventi immediati per i nomadi all’interno dell’ex Fiera e per gli afghani di Tor Marancia”.