Home Municipi Municipio VIII

Roma 70: l’acquisizione di strade e aree verdi presto in Consiglio

roma70

Dopo più di trent’anni si potrebbe arrivare alla presa in carico delle opere da parte di Roma Capitale

Ads

IL PIANO DI ZONA 39 – In un momento in cui il Municipio VIII è impegnato nella discussione di nuove edificazioni, di recuperi e di compensazioni, sembra strano tornare a parlare del Piano di zona 39 Grottaperfetta. Sicuramente più conosciuto dai cittadini come ‘Roma 70’. Gli elementi di questa urbanizzazione sono chiari e visibili a tutti: una zona con ampio spazio al residenziale, progressivamente arricchita da uffici e da un centro commerciale tra i primi a Roma, sorta dove la tradizione vuole che l’Imperatore Nerva avesse stabilito i Granai di Roma. Ma anche un’area dove, ad oltre trent’anni dall’edificazione, rimane aperta la partita della presa in carico di strade e aree verdi. Infatti per molte delle vie di comunicazione di Roma 70 non esiste alcun codice identificativo del Comune che, malgrado una sporadica manutenzione, non le ha mai prese realmente in carico. 

DI CHI SONO QUELLE STRADE? – In questi casi il passaggio di consegne, se non ci sono particolari problemi o discrepanze tra le opere realizzate e i progetti, è piuttosto lineare. Il Consorzio con regolare delibera del Consiglio di Amministrazione cede le aree al Comune che le accetta a seguito dei dovuti controlli dei suoi tecnici. Purtroppo questo per Roma 70 non è stato possibile. Infatti il Consorzio si è sciolto nel 1982, senza che nessuno di questi passaggi sia stato messo in atto: “Questo è stato fatto per tutte le altre zone, come per Rinnovamento dove il Comune ha fatto i controlli e ha preso in carico strade e aree verdi – ci spiega il Presidente del Consiglio del Municipio VIII, il Consigliere Pd Umberto Sposato – Per Roma 70 invece questo non è successo. Il motivo a mio avviso è che non sono state fatte in maniera adeguata le opere urbanistiche, altrimenti ci sarebbe stato il passaggio, i controlli del comune e la presa in carico”. Il problema e la domanda quindi rimangono. 

GLI ATTI FINO AD OGGI – Nel 2008 i residenti firmarono una petizione per richiedere la presa incarico da parte del Comune delle strade e delle aree verdi di proprietà dell’Ente Cooperativo Roma 70, stesso tema ripreso anche dalla PR 12/2008 del Consiglio dell’allora Municipio XI. Per evitare che questa discrepanza potesse arrecare danno ai cittadini, già dalla scorsa consiliatura il Consigliere Sposato aveva presentato dei documenti volti a risolvere la vicenda: “Questo con la volontà di far prendere in carico al Comune di Roma tutte le strade e le aree verdi”. Questi atti cioè la PMZ 9/2010, la PR 18/2010 e la PD 10/2010, hanno visto il voto favorevole del Consiglio Municipale ma, come spiega il Presidente Sposato: “Fino ad ora non hanno avuto seguito. Sembra che l’unica risposta ricevuta sia stata quella di sensibilizzare perché avvenisse il passaggio – spiega Sposato – purtroppo il consorzio è sciolto da anni”.

LE STRADE INTERESSATE – Sono molte le aree tutt’ora in attesa di essere acquisite da Roma Capitale, tra queste: Via Fausto Coppi, via del Calcio, via Consolini, Largo Fratelli Greco, via Learco Guerra, via Varsavia, via dell’Automobilismo, L.go Don Gino Ceschelli, via Piacenza, via Tazio Nuvolari (per il tratto tra via Mario Rigamonti e via Mario Bianchini, in quanto la restate parte è stata già acquisita dal Consorzio Rinnovamento), via Albero Ascari (per il tratto tra via Tazio Nuvolari e via dell’Automobilismo), via Combi, via Pozzo, via granai di Nerva (tranne il tratto tra via Tazio Nuvolari e via Alberto Ascari), via Primo Carnera e L.go Valerio Bacigalupo. 

LA PROPOSTA ATTUALE – Con la nuova consiliatura si è tornati a parlare di questa difficile vicenda che sembra perdersi in cavilli e tecnicismi. “Il 2 aprile abbiamo avuto una riunione con il Dipartimento Urbanistica dove abbiamo presentato tutta la documentazione – ci spiega il Consigliere Sposato – Dopo più di trent’anni si deve risolvere la proprietà di queste aree che sono state anche manutenute”. La soluzione prospettata sarebbe quella della presa in possesso: “Questo significa che il Comune riuscirà a dare un codice ad ogni opera, subito dopo lo acquisirà come patrimonio. Per fare questo ci hanno chiesto di votare un nuovo atto, al momento in giacenza nelle commissioni competenti”.

L’ATTO RIMANE IN GIACENZA – A quanto ci è stato spiegato l’atto (PR 30/2014) protocollato il 24 aprile scorso, al momento è in giacenza nelle due commissioni competenti: Lavori Pubblici e Ambiente. “Questo in attesa di incontrare i dipartimenti, dopo aver anche sentito l’Assessore Angeluci e il parere positivo della Giunta. Non capisco cosa si aspetti – seguita Sposato – Sono quasi 50 giorni che è in giacenza senza venirne a capo. La prossima settimana – aggiunge – lo metterò comunque in discussione in Consiglio. Il parere andava dato in dieci giorni, non si può trattare in questo modo una zona così grande e popolosa”. Un ulteriore richiamo al Regolamento viene fatto dal Consigliere democratico Luca Gasperini che ribadisce la necessità di avere tempi celeri sull’analisi degli atti in Commissione: “Soprattutto se hanno questa rilevanza, vanno trattati nel minor tempo possibile. Si può tollerare qualche giorno di ritardo per le eventuali verifiche, ma non 50 giorni – seguita – Ho chiesto in due riunioni l’accelerazione dell’atto. Abbiamo un ruolo istituzionale, dobbiamo rifarci ai regolamenti, quella che si sta tenendo è una posizione difficilmente difendibile davanti ai cittadini e alle loro giuste attese su un tema così importante”.

L’OPPOSIZIONE VUOLE CHIARIMENTI – Prima di votare un nuovo atto dal centrodestra municipale vogliono vederci chiaro su tutto l’iter seguito fino ad oggi: “Ho chiesto in commissione degli approfondimenti altrimenti si rischia di ripetere delle votazioni già fatte in passato – ha dichiarato il Consigliere di Fi, Maurizio Buonincontro – Sull’acquisizione c’è l’accordo unanime, quindi vogliamo capire perché dopo vari documenti votati siamo di nuovo al punto di partenza. L’iter probabilmente non è mai partito – seguita – ci dicono che sarebbe meglio procedere con la presa in possesso, che sarebbe una sola presa in carico volontaria della manutenzione, ma io mi chiedo che fine hanno fatto i documenti già votati? Quali sono stati i problemi sull’iter? Sono pronto a votare un nuovo atto, ma solo quando arriveranno i responsabili dei dipartimenti comunali e ci spiegheranno qual è la situazione, altrimenti si rischia di produrre l’ennesimo documento che non smuoverà nulla”.

LA POSIZIONE DELLE COMMISSIONI COMPETENTI – Abbiamo voluto ascoltare la posizione dei due presidenti delle Commissioni che dovrebbero esprimersi sul documento: “L’atto è in giacenza in commissione perché su mandato dei commissari mi sto relazionando con il Dipartimento Patrimonio per venire a capo di due questioni: una di metodo e una di merito – ci spiega il Presidente della Commissione Ambiente, il Consigliere Sel Amedeo Ciaccheri – La prima è relativa al fatto che quest’atto è solo l’ultimo di una lunga serie di documenti che hanno cercato di risolvere questa vicenda, quindi bisogna verificare l’efficacia degli atti passati e di quest’ultimo. Su questo tema dei tecnici del Dipartimento verranno in commissione o produrranno una nota scritta per riferire. La questione di merito – prosegue – riguarda lo scioglimento del Consorzio senza l’affido dei lavori al Comune. Bisogna trovare una via per superare l’impasse amministrativo e far rientrare le aree tra quelle in carico a Roma Capitale”. Anche dalla Commissione Lavori Pubblici la situazione presentata è la stessa: “Stiamo cercando di approfondire la vicenda con i responsabili dei dipartimenti per capire quali siano gli strumenti adatti ed evitare l’ennesimo atto che non avrà seguito – dichiara il Presidente della Commissione, il Consigliere democratico Stefano Pugelli – Stiamo lavorando per capire quale ufficio sia il più adatto a rispondere su questa vicenda. Penso – conclude – che entro la prossima settimana dovremmo riuscire a fare l’incontro e capire quali potrebbero essere gli ostacoli all’acquisizione”.

Leonardo Mancini