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Tensostruttura di Tor Marancia: botta e risposta sulla chiusura

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Aumentano i disagi nel quadrante e il Municipio indice un’assemblea pubblica

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LA TENSOSTRUTTURA – La chiusura della tensostruttura per l’accoglienza dei rifugiati nel San Michele di Tor Marancia sembra essere ormai cosa fatta. Una decisione disposta dall’assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale che nei giorni scorsi ha portato a non poche polemiche e attacchi. Il primo a puntare il dito è stato il minisindaco del Municipio VIII, Andrea Catarci, che in due note stampa al vetriolo ha parlato del “Capolavoro dell’Assessore Danese”. Una situazione che, sempre dalle parole di Catarci, ha creato non pochi disagi ai migranti e al quartiere che fino a pochi giorni fa li ospitava. 

DAL CAMPIDOGLIO – Al momento della chiusura non era stata diffusa la posizione ufficiale dell’assessorato centrale, che è stata invece presentata nel pomeriggio di ieri con una nota dell’Assessore Francesca Danese. “Sono molto stupita e dispiaciuta dalle dichiarazioni rilasciate da Catarci – dichiara Danese – A seguito della chiusura della tensostruttura, tutte le persone fragili hanno trovato adeguata e diversa collocazione quando ormai nel centro c’erano solo 13 persone di origine afgana, dirette verso destinazioni diverse da Roma”. Per l’assessore Danese la chiusura è soprattutto dovuta ai costi della struttura: “Dal 2012, è costata al Comune 1.017.224 euro l’anno e lo stesso municipio aveva chiesto lo smontaggio, perché troppo vicina a un nido”, una posizione portata avanti dall’opposizione municipale nel 2012, mentre il resto delle forze politiche aveva invece votato un atto volto al superamento di questa condizione emergenziale. “C’è stato un accordo preciso con l’ente che ha gestito la struttura, ancora presente per curarne lo smontaggio e segnalare eventuali situazioni di bisogno o di fragilità – prosegue l’assessore – Dai monitoraggi diurni e notturni, effettuati sul posto e nelle zone limitrofe in queste ore e che continueranno anche nei prossimi giorni, non risultano alla Sala operativa sociale gruppi di persone presenti. Questi i numeri, per amore di chiarezza”.

IL ‘CAPOLAVORO DELL’ASSESSORE’ – Tutta un’altra visione quella del presidente Catarci, secondo il quale la chiusura non ha comunque assicurato “il miglioramento del servizio, da anni invocato da Municipio e associazioni, e persino senza il mantenimento dello stesso, con l’azzeramento dell’esperienza”. Molto distante anche dalla visione dell’Assessorato in merito ai gruppi di persone che starebbero bivaccando nel quadrante: “Al centinaio di persone che, non più ospitate nella struttura già da alcune settimane, si sono progressivamente riversate intorno a piazza Vittorio – spiega il minisindaco – si aggiunge il gruppo di circa una quindicina di persone che stanotte ha dormito in condizioni di totale insicurezza nello scheletro di cemento abbandonato di via Cerbara, in un’altra area del quartiere Tor Marancia di proprietà del San Michele, come confermato dalla stessa Ipab che li ha allontanati”. Altri due gruppi, per un totale di circa venti persone, avrebbero invece passato la notte in giardini e parchi del territorio, mentre altri hanno trovato una sistemazione di fortuna tra i banchi del mercato rionale di zona. “A completare il quadro, simile ad un bollettino di guerra, ci sono ancora una quindicina di persone che si sono presentate alla tensostruttura chiedendo vanamente accoglienza prima di far perdere le proprie tracce”. Per il Presidente Catarci non ha senso l’analisi della situazione proposta a mezzo stampa dall’assessorato: “All’indecente elenco dei danni del ‘capolavoro’ si aggiunge la beffa. Essa è ben sintetizzata negli atti e nelle parole della stessa assessora comunale. Con riferimento ai primi – spiega Catarci – dopo la decisione unilaterale di chiusura l’assessora dà disposizione alla Sala Operativa Sociale di recarsi sul posto ma dopo le 22, quando ovviamente non c’è nessuno. Ma non si sa neanche che, poiché il Centro apriva i battenti a partire dalle 19, è intorno a quell’ora e fino alle 20.30 circa che si sarebbero materializzati i nuovi invisibili? O peggio – aggiunge – ipocritamente, si confidava sul fatto che lì continuano a starci volontari che avrebbero fatto le veci delle strutture comunali e poi riferito loro?”.

L’OPPOSIZIONE PARLA DI SCONTRO CONTINUO – Intanto l’opposizione municipale non perde l’occasione di sottolineare la difficile relazione tra la presidenza del Municipio VIII e alcuni assessorati capitolini, sempre però, questo va detto, in merito a vicende non di poco conto: “Dopo quella contro Nieri sulla scuola, contro Ama e l’assessora Estella Marino sul verde, contro il Sindaco ed Acea, contro l’assessora alla cultura Marinelli per la festa della cultura a Garbatella, oggi è la volta della polemica del Presidente Catarci contro l’assessora Danese per la chiusura della tensostruttura”, questo l’elenco degli scontri con la giunta comunale fatto dai Consiglieri di FI Simone Foglio, Maurizio Buonincontro, Franco Federici e dal Consigliere di NcS Andrea Baccarelli. Nella nota congiunta riportano anche la posizione tenuta dalle opposizioni al momento dell’apertura della tensostruttura, proprio quelle richieste di spostamento per la vicinanza all’asilo evocate dall’assessora Danese: “Siamo sempre stati contrari all’individuazione di quel luogo per ragioni molto semplici: la vicinanza ad un asilo e la presenza nel quartiere di altre importanti emergenze sociali (ex Fiera- Ipab San Michele – occupazione viale Caravaggio ecc.). Basta quindi con la propaganda, la questione sicurezza a Tor Marancia è diventata priorità – aggiungono – Se Catarci ritiene come noi che questa Giunta Marino non sia più all’altezza, chieda al suo partito di staccare la spina. Altrimenti questo suo atteggiamento che imputa le responsabilità sempre ad altri e mai a se stesso è poco credibile e soprattutto poco serio”.

L’APPELLO AL SINDACO – Per quest’oggi alle 17 è convocata dal Municipio VIII e da tutte le realtà sociali e associative che hanno collaborato al funzionamento della tensostruttura, una riunione pubblica per denunciare l’accaduto: “Nel frattempo si fa appello al Sindaco Marino – scrive Catarci – getti uno sguardo approfondito sulla questione guardando alla sostanza e non alla facciata e spieghi ai suoi Assessori che non li ha nominati Imperatori”.

Leonardo Mancini