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Tenuta di Tor Marancia: dopo il dissequestro c’è attesa per la ripresa dei lavori

progetto tenuta tor marancia

Il Municipio VIII spera di avere maggiori sicurezze su cantieri e tempistiche nei prossimi mesi

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Tratto da Urlo n.140 novembre 2016

LA STORIA DELL’AREA – La Tenuta di Tor Marancia, quello che dovrebbe diventare il più grande parco pubblico della Capitale, è stata dissequestrata da ormai diversi mesi, ma ancora non sembrano essere ripresi i lavori di realizzazione. Nei primi anni ’90 sull’area venne prevista la realizzazione di nuove cubature residenziali. Tale scelta aprì un acceso e lungo dibattito che portò, nel 2002, alla decisione del Consiglio comunale sul definitivo spostamento dei progetti edilizi in altre aree. Questo spostamento di cubature, nel tempo, se da un lato ha preservato l’area, dall’altro ha delocalizzato il problema in altri ambiti, come nella confinante zona dell’I-60, lasciando nell’incuria la grande porzione di Parco salvata dalle speculazioni edilizie. Dopo anni di silenzio, finalmente nel 2013 iniziavano le prime cantierizzazioni, partendo dall’area di via di Grottaperfetta. Successivamente sarebbero dovuti partire i lavori anche dal lato di piazza Lante, ma il sequestro arrivato nel novembre del 2013 ha bloccato gli interventi. Questo fino a poco prima della scorsa estate, quando l’area è stata dissequestrata. Ma passati parecchi mesi ancora non sembrano essere ripresi i lavori.

LE ACCUSE D’INERZIA – Da prima dell’estate, quindi, l’area non è più sotto sequestro da parte della magistratura, e per l’opposizione municipale stiamo assistendo a ritardi ingiustificati nella realizzazione: “C’è negligenza e sonnolenza da parte della Giunta – afferma dal Pd Anna Rita Marocchi – I lavori sul parco potrebbero ripartire, anche perché i fondi – privati, ndr – devono essere ancora disponibili e il Consorzio deve essere spinto a riprendere i lavori”. Per Andrea Catarci “l’inerzia che continua ad esserci è diventata colpevole, dato che ci sono i fondi e non sussiste più il blocco da parte della magistratura. Quello che si configurerà – conclude il Consigliere di Sinistra per Catarci – sarà il parco più grande di Roma, ma questo sembra non interessare a nessuno”.

DALLA PRESIDENZA – Sulla vicenda e sulla necessità di riprendere al più presto i lavori nell’area abbiamo interpellato la Presidenza del Municipio VIII, ascoltando quanto messo in campo dal Minisindaco Paolo Pace e dalla sua Giunta: “Mi sono interfacciato con il Consorzio per capire lo stato del progetto. A quanto pare i cantieri sono fermi, ma ci è stato riferito che è immediatamente ripreso l’iter per il proseguimento dei lavori, ricominciando da dove ci si era fermati con il sequestro”. Sui motivi del dissequestro il Minisindaco ha riferito: “Sembra che le evidenze illustrate con il sequestro non siano risultate tali e il PM abbia deciso di dissequestrare”.

L’AREA DI PIAZZA LANTE – Altro discorso riguarda il settore vicino alla centrale elettrica di piazza Lante, dove la progettualità di Acea sulla copertura è necessaria al proseguimento dei lavori. “A settembre ci siamo rivolti ad Acea per chiedere la risoluzione della tematica che affligge la cittadinanza da anni – seguita il Presidente – Abbiamo chiesto di prendere visione dei progetti che erano in corso per la copertura. Sia noi che il Consorzio stiamo spingendo su Acea per una soluzione, ma stiamo trovando non poche resistenze”.

SICUREZZA E GESTIONE – L’incontro con il Consorzio ha anche riacceso il dibattito sulla sicurezza e la gestione dell’area: “Sui due casali, così come sul resto delle aree, ci è stato prospettato dal Consorzio il problema degli atti vandalici, senza controllo o funzioni il rischio è alto e ci è stato chiesto se non fosse il caso di installare un sistema di videosorveglianza”. Il Municipio si starebbe quindi attivando per avere rassicurazioni sulla gestione e la presa in carico completa da parte del Comune, e sta aspettando una serie di chiarimenti: “Credo che effettivamente i lavori siano ripresi nel portare avanti l’iter e che prima di Natale potremo dare un quadro più preciso. È un progetto importante per noi e va attenzionato con maggior rilievo. Soprattutto vogliamo mettere in piedi una pianificazione con il Consorzio per avere degli step intermedi da verificare sul campo”.

Leonardo Mancini