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UN’UTOPIA CHIAMATA CITTA’

Alla Città dell’Utopia prendono il via una serie di incontri legati all’immigrazione.
A San Paolo, tra palazzi e cemento, si erge un vecchio casolare, una piccola oasi di verde. È la Città dell’Utopia, “un luogo sociale d’incontro, aggregazione e attivazione, animato da gruppi eterogenei, dalle associazioni e dalle singole persone che lo condividono” ci spiega Riccardo, uno dei ragazzi del Servizio Civile Internazionale che gestisce i progetti. La Città dell’Utopia è un “contenitore di idee”, portato avanti con forza da giovani e adulti. Un luogo di culture e d’incontro.

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Ad animare le serate spesso ci pensano i ragazzi venuti da altre parti del mondo. Da qui la necessità di organizzare giornate che rappresentino le culture che popolano il territorio, spesso poco conosciute e che, di conseguenza, vengono marginalizzate e criminalizzate. “Per queste ragioni – continua Riccardo – abbiamo deciso, all’interno delle proposte per l’estate 2009, di prestare particolare attenzione alla questione immigrazione, nodo cruciale per capire l’attacco ai diritti sociali e umani in atto in Italia”. La Città dell’Utopia si è quindi attrezzata, entrando in contatto con realtà che agiscono, tutti i giorni, in questo campo. In particolare grazie alla collaborazione dell’associazione Laboratorio 53 e la rete Impronte. Ne sono uscite così una serie di giornate incentrate sull’incontro tra culture. L’idea, ad esempio, di un dibattito sulle politiche europee sull’immigrazione, o quella di una grande festa delle culture. “Un vero e proprio festival – ci dice Laura, della rete Impronte – di cultura contaminata”. Il 27 giugno, alla Città dell’Utopia, in via Valeriano 3F, avrà luogo il No Border Fest, festival di arte, musica e teatro. Ci saranno gruppi bengalesi e italiani, senegalesi e brasiliani. “Una giornata di incontro, dove i partecipanti avranno modo di conoscere le musiche di tutto il mondo”, ci dice Arif, un ragazzo del gruppo musicale bengalese Bondhu Sanghkritik Songgothon. Verrà inoltre presentato il libro “Stranieri”, le stanze della Città ospiteranno mostre fotografiche e la mostra di “decostruzione del linguaggio giornalistico negli articoli riguardanti i migranti”, ci sarà la cucina multietnica e un grande spettacolo di teatro, della compagnia Parteciparte. “Teatro partecipativo – ci spiegano – dove il pubblico sarà coinvolto. Porteremo in scena lo spettacolo Da Paura, sul tema delle ronde, dei vigilantes”. Il No Border Fest, assieme alle altre iniziative, sarà “un happening multiculturale” ci spiega Riccardo. Ma le iniziative non si fermano qui, lunedì 6 luglio “abbiamo organizzato una serata di approfondimento sul diritto di asilo, sempre più negato”. Una roccaforte, la Città dell’Utopia. “Una delle nostre utopie – conclude Riccardo – costantemente inseguite in questi anni, è stata quella di mettere assieme esperienze molto eterogenee e locali con una finestra sempre aperta su quello che succede fuori, in Italia e nel mondo”.


Simone Sestieri

Urloweb.com