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Brucia (ripetutamente) scuola media a Magliana

incendio scuola quartararo 1

Negli ultimi mesi ben sei episodi di incendio, probabilmente doloso. Ci si interroga sulla sicurezza

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Tratto da Urlo n.115 maggio 2014

MAGLIANA – È divenuta nota a Roma per la grande quantità di incendi verificatisi al suo interno negli ultimi tempi, e ogni giorno c’è un nuovo rischio rogo per la scuola media Quartararo, in via della Magliana 293, un plesso scolastico che, al suo interno, ospita anche la scuola steineriana elementare e media Janua. Una situazione incontrollabile, che mette a rischio l’incolumità degli studenti, oltre a quella dell’intero quartiere, e sta arrecando un grosso danno ad un edificio pubblico, patrimonio della collettività. “La situazione è preoccupante – ha dichiarato Maurizio Veloccia, Presidente del Municipio XI, in occasione dell’incendio di inizio maggio, l’ultimo al momento in cui scriviamo – I Vigili del Fuoco, durante il loro intervento, hanno ritrovato degli inneschi già pronti, per cui è evidente che non si tratta di atti vandalici ma di azioni con un vero e proprio fine doloso, volto ad impedire l’uso della struttura. Siamo al sesto episodio in meno di cinque mesi, con una escalation che lascia presupporre l’esistenza di un movente diverso dalla ragazzata. Anche in questo caso abbiamo chiesto l’intervento dell’Autorità Giudiziaria delle Forze dell’Ordine per risolvere definitivamente la questione ed assicurare alla giustizia i colpevoli”, ha dichiarato il Presidente. Gli studenti della Quartararo, attualmente, sono stati trasferiti nella scuola Graziosi in via Greve che, ha continuato Veloccia, “ha spazi adeguati per consentire il proseguimento delle attività, senza ripercussioni sulla didattica. Anche gli alunni della scuola steineriana Janua sono stati evacuati, a causa degli ulteriori danni riportati nella parte della struttura che era agibile e stiamo lavorando per trovare spazi che consentano anche a loro di proseguire le lezioni, di concerto con l’Assessore alla Scuola del Comune di Roma, Alessandra Cattoi”. Ora ci si chiede quanto si dovrà aspettare per ripristinare gli spazi scolastici danneggiati e soprattutto con quali fondi. “Già nei mesi scorsi il Municipio aveva richiesto un intervento congiunto con il Dipartimento per risanare l’impiantistica danneggiata ed operare le opportune opere di messa in sicurezza – ha continuato Veloccia – che sono state avviate parzialmente e che si sarebbero dovute completare nelle prossime settimane. Chiediamo, quindi, che fino al termine delle indagini l’edificio sia posto sotto sorveglianza al fine di evitare nuovi episodi e consentire il ripristino della struttura”.
Quello che si pone ora, oltre alla preoccupazione per l’incolumità degli studenti, è il problema della sicurezza, viste le cause probabilmente dolose degli incendi: “Quella della Quartararo a Magliana è una situazione assurda, intollerabile – ha dichiarato Augusto Santori, esponente di DifendiAmo Roma a ridosso dell’incendio di inizio maggio – Proprio mentre il piano superiore della scuola era stato sgomberato qualche giorno fa per alcune verifiche sui piloni (successivamente a precedenti incendi, ndr), oggi arriva la notizia che a bruciare è anche la parte sottostante. Ancora una volta non si hanno notizie dei responsabili, ci chiediamo se ci sia un preciso scopo e la speranza è che le forze dell’ordine facciano al più presto chiarezza su questi ignobili atti di teppismo. Questa scuola pubblica ospita tra l’altro nei suoi locali anche i bambini della scuola Janua, a cui per diversi giorni è stato impedito di entrare: alcuni di essi sono ospiti presso la scuola Graziosi a via Greve, sempre alla Magliana. Individuare i responsabili e consegnarli alla giustizia significherebbe far sentire una presenza certa a questi ragazzi, di uno Stato che sa punire chi pensa di poter disporre come vuole di un patrimonio pubblico e infine di riconsegnare serenità a tanti studenti e alle loro famiglie. Inoltre – ha concluso Santori – bisognerà individuare anche fondi e tempi per ripristinare la scuola. Quel che è certo è che essa è immersa in un territorio poco sicuro, vicino a zone non urbanizzate ed aree industriali dismesse, dunque soggetta a bivacco e a stazionamento di roulotte di nomadi. Una soluzione potrebbe essere la videosorveglianza, per questo edificio come anche in altre parti della città”. Le telecamere, in una zona a rischio come quella della scuola Quartararo, quindi, potrebbero essere una soluzione per tenere costantemente monitorato il territorio. Ma il Consigliere del M5S al Municipio XI, Alessio Marini, precisa: “La videosorveglianza potrebbe essere una soluzione, ma quando funziona. Nei parcheggi della stazione di Villa Bonelli c’erano delle telecamere che sono state completamente distrutte. Questo significa aver fatto le cose male o non averle controllate adeguatamente. La soluzione, quindi, potrebbe essere buona ma con il presupposto che non si devono spendere soldi a metà per fare propaganda e poi abbandonare le opere a se stesse, come successe appunto nei parcheggi della stazione”. Marini, inoltre, spera fermamente che il trasferimento degli studenti a via Graziosi sia solamente temporaneo perché la nuova locazione dei ragazzi sta apportando agli stessi un enorme disagio: “La scuola Graziosi ha molti locali liberi ma è dislocata in una parte della Magliana brutta e isolata, dove i ragazzi non vogliono andare. Dagli stessi abitanti quella zona è considerata un piccolo Bronx, quindi speriamo che questo trasferimento sia solo temporaneo”. Tornando alla sicurezza anche Marco Palma, Consigliere Fi al Municipio XI, esprime la sua preoccupazione: “I cittadini del quartiere, oltre che i ragazzi e le relative famiglie, vogliono sapere cosa stia accadendo. Non penso ci siano precedenti nella città di Roma in termini di serialità ed il fatto che ci sia una reiterazione è il segnale di una criticità locale che potrebbe non essere riconducibile a meri atti vandalici”. Fa eco Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI (Lista Civica Marino): “È accorato l’appello che faccio alle forze dell’ordine e agli inquirenti perché accertino al più presto chi sono i responsabili che, viste le modalità con cui queste azioni sono attuate, evidentemente agiscono con un disegno e uno scopo ben preciso”.
Nell’attesa che vengano individuati i responsabili di un gesto così condannabile, seguiremo tutte le verifiche del caso, aspettando ulteriori delucidazioni sull’entità dei danni e sulle possibili tempistiche per la riapertura del plesso.

Serena Savelli