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Continua il degrado lungo le sponde del Tevere

Ciclabile impraticabile e insediamenti abusivi: nessun risultato dopo sgomberi e bonifiche

Tratto da Urlo n.175 Gennaio 2020

MUNICIPIO XI – Sono tante le difficoltà legate a questo tratto del fiume Tevere che negli anni sono via via tornate alla ribalta sulle pagine dei quotidiani romani. Superando i fatti di cronaca, anche se una riflessione in merito all’abbandono e alla marginalità si dovrebbe pur fare, è principalmente lo stato in cui versano rive e argini a mettere in allarme i residenti dei quartieri limitrofi. Così che anche in queste settimane il biondo Tevere è tornato osservato speciale e delle sue condizioni si è tornati a dibattere.

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CICLABILE IMPRATICABILE

Non sono mancate le segnalazioni in merito alle condizioni in cui versa la ciclabile lungo il fiume, in particolare nel tratto dal Ponte dell’Industria fino a Porta Portese. Quella che in queste belle giornate di festa sarebbe potuta diventare luogo di passeggio, sport e incontro per tanti romani, risulta totalmente impraticabile. Un problema ben conosciuto, quello del fango che si deposita sugli argini ogni qual volta il Tevere cresce di portata, ma a cui, come in tanti altri casi già segnalati, sembra difficile porre rimedio. Non sono mancate infatti le critiche nei confronti dell’immobilità del Campidoglio nel mettere mano alla ciclabile con una pulizia straordinaria.

RIFIUTI DA PONTE MARCONI

È poi Il Messaggero, sulle pagine della cronaca romana, a rilanciare la fotografia di una signora intenta a gettare rifiuti dal parapetto di Ponte Marconi direttamente sulla banchina. Immediate le denunce e le affermazioni di sdegno, ma a quanto pare il fenomeno non sarebbe nuovo e la stessa signora anziana (senza fissa dimora e nota in zona) sarebbe già stata segnalata in diverse occasioni. Nella mattinata del 24 dicembre, alle 11.00 circa, si è fermata con la sua automobile su Ponte Marconi in divieto di sosta. Ha tolto dalla vettura alcune buste nere contenenti rifiuti e le ha svuotate oltre il parapetto. Non contenta la donna ha gettato nel Tevere anche le buste di plastica nere ormai vuote. Immediata la reazione del consigliere comunale del M5S e presidente della Commissione Ambiente, Daniele Diaco, che è tornato a parlare degli ‘zozzoni’ che gettano rifiuti indiscriminatamente senza alcuna remora per l’ambiente: “Gli zozzoni non arrestano le loro azioni vandaliche e ad alto tasso inquinante nemmeno durante le feste natalizie”. Naturalmente sono arrivate le repliche anche da parte degli esponenti politici locali. In particolare è l’ex consigliere del Municipio XI di Fdi, Marco Palma, a parlare di “una vicenda segnalata più volte sia dai residenti che da noi consiglieri”. Il motivo del mancato intervento in questo caso, secondo il consigliere Palma, sarebbe di natura geografica. Quello di Ponte Marconi infatti è un territorio di confine tra i Municipio XI e VIII, all’interno del quale è quindi difficile individuare la giusta competenza: “Questo potrebbe aver complicato l’assunzione della responsabilità dell’intervento anche di natura sociale”, conclude Palma.

NUOVI INSEDIAMENTI ABUSIVI

Ma basta spostarsi poco più a valle del Fiume per individuare un altro luogo dove la marginalità, il degrado e le difficoltà di una ‘zona di confine’ è palese: la riva nei pressi del Viadotto della Magliana. Qui, nonostante i reiterati interventi di sgombero e bonifica, sono tornati a sorgere alcuni insediamenti abusivi. A darne nota sono gli esponenti leghisti Daniele Catalano e Matteo Maione: “Abbiamo potuto constatare come, a pochi metri in linea d’aria dal Colosseo Quadrato, ci sia questo nuovo insediamento ed a breve distanza dalle baracche ci sia anche una discarica abusiva, con frigoriferi, forni, materassi ed altri materiali di scarto”. Quello rilevato dagli esponenti del carroccio è un fenomeno ben conosciuto in questo tratto del fiume Tevere. Qui infatti ciclicamente, nonostante sgomberi e bonifiche, tornano ad insediarsi gruppi di nomadi e senza fissa dimora che, spesso, fanno del rovistaggio nei cassonetti e del recupero dei metalli la loro fonte di reddito. In passato infatti non sono mancate denunce e proteste dei residenti della zona per fuochi e fumi tossici provenienti proprio dalle operazioni di recupero dei metalli. “Invieremo una nota agli uffici preposti per richiedere lo sgombero dell’area – aggiungono Catalano e Maione – ma siamo altresì convinti che senza una strategia di valorizzazione degli argini del fiume questo problema ciclicamente si ripeterà, anche per queste ragioni ci auguriamo che si torni al voto il prima possibile, per poter cambiare rotta anche su queste tematiche così sentite dalla cittadinanza”. È poi il candidato presidente del centro sinistra in Municipio XI, Gianluca Lanzi, a sottolineare come “dopo le bonifiche di queste aree serve prevedere l’installazione di videocamere, così da identificare quanti seguitino a gettare indisturbati rifiuti in un ecosistema così delicato. Allo stesso tempo – aggiunge Lanzi – agli sgomberi degli insediamenti abusivi devono seguire nuove funzioni per queste aree, altrimenti saranno sempre soggette a questo fenomeno. Dovrà essere compito del Municipio immaginare e progettare le nuove destinazioni con funzioni sociali, culturali o sportive”.

Andrea Calandra