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La Funivia sul Tevere mina la compattezza della maggioranza

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Bocciata dal consiglio del Municipio XI una risoluzione della maggioranza sull’opera

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LA MANCATA COMPATTEZZA – Nella giornata di ieri nell’Aula consiliare del Municipio XI, durante la votazione di una delibera sulla costruzione della Funivia Magliana-Eur, la compattezza del Pd è stata messa a serio rischio con quattro astenuti e un contrario proprio tra i banchi della maggioranza. “Ieri, il Municipio XI, ha perso un’occasione per essere parte del cambiamento e della rigenerazione che la Magliana attende da anni quando il Consiglio municipale ha bocciato l’atto che chiedeva di sostenere il progetto di Roma Metropolitane – ha spiegato la presidente del Consiglio municipale, Emanuela Mino – un’opera importante per la mobilità cittadina, un’occasione per riqualificare l’area dell’ex scuola ‘8 Marzo’ in via dell’Impruneta”. 

L’OPERA – Quello della funivia sul Tevere, che andrebbe a collegare il quartiere Magliana all’Eur e alla Metro B (Stazione Eur Magliana), è un progetto di cui si parla da tempo. Dal sito di Roma Metropolitane si colgono i dettagli dell’opera: “Un sistema a fune sospesa che, sorvolando il Tevere, collegherà la stazione Eur Magliana della linea B e della Ferrovia Concessa Roma-Lido al quartiere Magliana, con stazione di arrivo in corrispondenza della scuola “8 marzo”. Al momento la Conferenza di Servizi per il progetto è sospesa, ma il 20 marzo scorso è stata depositata in Municipio XI una Proposta di Risoluzione per sollecitare l’Amministrazione alla ripresa del progetto. Intanto il 25 marzo l’Assemblea Capitolina, con 23 voti favorevoli e sei astenuti, ha approvato una mozione con la quale si chiede al Sindaco Marino di mettere in cantiere il progetto. Inoltre l’opera sarebbe stata inserita anche all’interno dello ‘Sblocca Italia’ del Governo Renzi. 

I NUMERI DEL PROGETTO – Il tipo di funivia che dovrebbe essere messa in cantiere per Magliana è bifune, con due cabine ognuna delle quali scorre su due funi. Il tracciato previsto è di 700 metri e il tempo di percorrenza stimato è di 215 secondi, corrispondenti a 16-17 viaggi all’ora, con una portata di 2200 passeggeri l’ora per senso di marcia. I tempi della funivia, inoltre, dovrebbero poi essere sincronizzati con quelli della linea B. Il valore dell’investimento ammonta a circa 22 milioni di euro e sono stati stimati 14 mesi per la realizzazione dell’opera. 

IL DIBATTITO IN MUNICIPIO XI – L’atto depositato il 20 marzo scorso e che vede come prima firmataria la presidente del Consiglio Municipale, Emanuela Mino, precedeva di pochi giorni il testo votato positivamente da parte del Comune. “L’atto in questione – spiega Emanuela Mino in una nota riferita alla votazione di ieri – sottoscritto da me e dai colleghi del PD Cellamare, Coltorti, Fadda, Pascucci e Vastola ha trovato in Aula il sostegno del Movimento 5 Stelle, mentre, purtroppo, è mancata una parte della Maggioranza, che invece di esser compatta a sostegno dell’opera, si è persa in personalismi di cui stento a riconoscere e comprendere le ragioni politiche, considerato inoltre che l’atto in questione è stato depositato quasi un anno fa e che ampio spazio per la discussione poteva esserci – seguita la presidente – Difficile quindi per me spiegare come la Lista Civica non abbia sostenuto un atto che nella versione approvata all’unanimità in Campidoglio porta come primo firmatario proprio il Capogruppo capitolino e le ragioni che abbiano condotto alcuni colleghi del Partito Democratico ad astenersi o addirittura a votare contro, ponendo loro stessi in contrasto con quanto espresso dal PD in Campidoglio, con quanto previsto dalle Linee programmatiche del Presidente Veloccia, ma soprattutto con quanto deliberato durante l’esame del provvedimento in Commissione, dove il Gruppo del PD ha dato parere favorevole”.

MAGGIORANZA SENZA BUSSOLA – Parla di una ‘maggioranza municipale senza bussola’ la segretaria del Pd alla Magliana, Daniela Gentili, “tra astensioni e voti contrari, ha determinato, nel merito, un tradimento verso i cittadini della Magliana che, a suo tempo, si sono espressi a favore, per ben il 75% degli intervistati, alla realizzazione dell’opera, verso il Pd che si batte per la riqualificazione del quartiere e che ha fatto, notoriamente da sempre, di quest’opera fondamentale, un punto imprescindibile dell’azione politica, verso le stesse linee programmatiche votate a sostegno del Presidente, e non tiene nemmeno conto della votazione favorevole all’unanimità data dall’Assemblea Capitolina, offrendo così un quadro privo di politica e di garanzie per il territorio”. Un attacco durissimo quello della Segretaria Gentili, che non risparmia nemmeno il Capogruppo del Pd municipale, Gianluca Lanzi: “La risoluzione sulla funivia, presentata da vari Consiglieri Pd, nel metodo, è stata discussa in Aula senza che il Capogruppo Lanzi convocasse una propedeutica riunione di gruppo e, se fosse stato necessario, un confronto tra gruppo e Partito su un tema così importante, né tra gruppo Pd e maggioranza, ha poi, il “Capogruppo”, ben pensato di astenersi lui stesso in Aula, senza gestire né il rapporto con gli altri partiti, né il gruppo, né evidentemente se stesso”. 

DAL PD MUNICIPALE – Abbiamo raggiunto telefonicamente il Capogruppo Lanzi, per capire come si sia svolta la discussione all’interno del gruppo municipale: “Il documento è stato presentato a pochi giorni da quello votato in Campidoglio – 20 marzo poi 25 marzo – La commissione Mobilità municipale un mese dopo ha espresso parere favorevole aggiungendo alcuni emendamenti. Durante la Conferenza dei Capigruppo non c’è stata unanimità per l’inserimento del testo nell’ordine dei lavori, con Sel, Lista Civica e FdI che si sono opposti alla calendarizzazione. Quindi – spiega Lanzi – l’atto è arrivato in aula come proposta della presidente Mino. Durante la seduta poi sono emerse le posizioni già note da mesi”. Quindi nulla di nuovo per Lanzi, che risponde anche alle dichiarazioni della Segretaria Gentili: “La riunione del Gruppo prima del Consiglio c’è stata, si è analizzato il testo, facendo emergere le diverse posizioni chiare e nette nel gruppo che raramente ha avuto divisioni e frammentazioni”. In ogni caso la bocciatura di questa Risoluzione non mina il comunque difficile percorso verso la realizzazione dell’opera. 

Leonardo Mancini