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Marconi: parte la raccolta firme contro insediamenti abusivi e roghi

L’iniziativa promossa da Fdi dopo le continue segnalazioni dei residenti

MARCONI – Lungo gli argini del Tevere sorgono ormai da tempo molti insediamenti abusivi. Da piccoli rifugi di fortuna di senza fissa dimora, fino a veri e propri accampamenti, che nell’area di Marconi-Magliana sembrano essere diventati la norma. Dal Ponte della Scienza fino al viadotto della Magliana non è difficile incontrare tende e baracche, dalle quali spesso si alzano pennacchi di fumo. Purtroppo in questo caso non sempre si tratta di fuochi da campo utili a cucinare o a riscaldarsi, ma di veri e propri roghi, necessari per bruciare materiali di risulta dal rovistaggio nei cassonetti e ricavare metalli da vendere.

LA FILIERA E I ROGHI – Quella che va dal rovistaggio fino alla vendita dei materiali ferrosi è una filiera illegale che in più occasioni è stata analizzata, ma in questo quadrante tutto ciò che non può essere bruciato per ricavare rame, viene ammassato e rivenduto nel mercatino abusivo di Riva Ostiense. Una situazione che residenti e comitati non sono più disposti a tollerare. “Da mesi riceviamo segnalazioni da parte di cittadini, comitati di quartiere ed associazioni del quartiere Marconi, per le esalazioni provenienti dai roghi tossici che salgono dagli accampamenti nomadi abusivi presenti lungo gli argini del Tevere – spiegano in una nota il consigliere regionale di Fdi, Fabrizio Santori, assieme a quello municipale, Daniele Catalano – Gli incendi, molto probabilmente appiccati per recuperare rame o altri metalli da materiale plastico, sono visibili in diversi punti del Lungotevere di Pietra Papa, o su Lungotevere Gassman, ma anche dalla parte della riva Ostiense, sotto il Gasometro o all’altezza del Ponte dell’Industria”.

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TUTTO TACE – Il denso fumo scuro, a seconda della direzione del vento, arriva fino alle case dei residenti della zona: “Una situazione insostenibile – proseguono da Fdi – con l’aria che diventa ogni giorno più irrespirabile, i resti dei roghi che continuano a bruciare durante la notte, avvelenando i cittadini. Dall’amministrazione municipale e capitolina a guida Movimento 5 stelle, però, tutto tace. E lo stesso silenzio proviene dalla Regione, competente per la salvaguardia del fiume Tevere, dove vengono riversati gli scarti della lavorazione dei materiali ferrosi, e abbandonati quintali di rifiuti”. Un problema che, come già spiegato, fa il paio con il mercatino di Riva Ostiense: “ormai appuntamento fisso subito dopo il ponte della Scienza, dove vengono rivendute merci e articoli di dubbia provenienza o bottino del rovistaggio continuo dei nomadi nei cassonetti di zona”.

LA RACCOLTA FIRME – Per dare maggior forza alle loro denunce, da Fdi hanno deciso di far partire in questi giorni una raccolta firme tra i cittadini del quadrante “in piazze, centri anziani e davanti le chiese del territorio coinvolgendo il maggior numero possibile di cittadini che hanno a cuore la propria salute e la sicurezza del quartiere – concludono Santori e Catalano – che possa sollecitare un intervento massiccio e repressivo delle Forze dell’ordine su una vicenda che ha già visto un esposto alla Procura della Repubblica da parte nostra”.

LeMa