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Municipio XI: prosegue lo scontro sulla proposta di nuove case in via dei Papareschi

Botta e risposta tra il PD e l’Architetto Sanvitto. L’accusa: “L’architetto è anche il coordinatore del tavolo urbanistica del M5S”. La replica: “Non ho cariche pubbliche, chi mi incarica lo fa sulla fiducia delle mie capacità”

L’INTERVENTO – Una proposta di intervento urbanistico infiamma gli animi del parlamentino del Municipio XI. L’idea progettuale è quella di realizzare circa 2000mq di abitazioni su terreno privato in via dei Papareschi, a poca distanza dal futuro Parco e dalla scuola elementare Pascoli. L’intervento sarebbe legato ad una richiesta di Piano Casa, che ha portato all’aumento del 30% di cubatura rispetto alle esistenti strutture, in passato adibite all’alloggio dei dipendenti dell’ex Mira Lanza.

LA COMMISSIONE URBANISTICA – La notizia dello scontro è iniziata a circolare il 26 maggio scorso, quando i consiglieri del Pd in Municipio XI hanno comunicato della presenza in Commissione Urbanistica dell’Architetto Francesco Sanvitto, esponente romano e presidente del Tavolo urbanistica del M5S, nonché affidatario del progetto da parte della committenza privata. “L’architetto ha mostrato tavole, snocciolato numeri ed esaltato la futura realizzazione come mezzo di riqualificazione del quartiere. Insomma, ancora case nel quadrante Marconi, che a suo dire aiuterebbero però la riqualificazione del quartiere – scrivono in una nota i consiglieri democratici Veloccia, Lanzi, Fainella e Vastola, assieme a Maria Teresa Di Sarcina, segretaria del Circolo PD Marconi – Non ci sorprende un’affermazione del genere da parte di un professionista pagato per redigere un progetto – seguitano – ciò che ci sorprende è scoprire che lo stesso architetto sembra essere anche il coordinatore del tavolo urbanistica del M5S di Roma”.

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LA PROPOSTA – I consiglieri del Pd parlano di una ‘trasformazione generica del M5S’ e si pongono alcune domande: “A che titolo parla l’architetto Sanvitto quando esalta il progetto? Quale è la posizione del M5S sull’ipotesi di realizzare nuove case a Marconi? Cosa farà il tavolo urbanistica del M5S rispetto a questo progetto? – e ancora – davvero si possono sostenere nuove residenze a Marconi, per giunta realizzate con lo strumento del ‘Piano Casa’ da sempre osteggiato dai grillini?”. Intanto dai Dem tornano le proposte sull’area, in contrapposizione a quanto preventivato dai privati. Secondo i consiglieri i ruderi di via dei Papareschi dovrebbero essere ceduti al Comune e, una volta ristrutturati, essere messi a servizio della Scuola Pascoli, mentre “i diritti edificatori eventualmente riconosciuti siano trasferiti mediante compensazione altrove, nella aree all’uopo già previste dal PRG”.

LA REPLICA – L’Architetto Sanvitto ha replicato alle dichiarazioni degli esponenti municipali del PD attraverso un lungo post su Facebook, ripreso anche da molti quotidiani online. “Esporre un progetto in un luogo istituzionale pubblico per discuterlo in trasparenza con i rappresentanti dei cittadini riuniti in commissione è diventato un atto riprovevole – commenta Sanvitto – Forse avrei dovuto recarmi nell’ufficio di presidenza del Municipio ed avrei dovuto trovare accordi con il Presidente come si usava ai vecchi tempi?”. Sanvitto precisa di non avere incarichi pubblici, “chi mi incarica – lo fa ndr. – sulla fiducia delle mie capacità e non per fare inciuci nelle segrete stanze – inoltre – parlo a titolo personale ed applico i principi della trasparenza non accontentandomi di presentare i progetti agli uffici centrali dell’amministrazione, ma cercando di concordarli con i cittadini. Il progetto è un progetto di recupero di edifici esistenti dove già c’erano gli alloggi dei dipendenti della Mira-Lanza e la “cubatura” in più rispetta le norme di quella legge promossa proprio da quel partito che si diverte a diffamare i professionisti privati quando non obbediscono alle regole degli inciuci”. La conclusione dell’Architetto Sanvitto riguarda le ipotesi presentate dai consiglieri del Pd, definite alla stregua di un ‘esproprio proletario’: “In 20 anni di governo perché non lo hanno fatto loro visto che la scuola sta lì da allora e le condizioni di disagio non sono mai cambiate? Forse era più interessante acquisire la restante area dell’industria chimica senza pretendere il disinquinamento lasciando più ricchi i privati e caricando i cittadini, oggi, di un enorme danno erariale?”.

Leonardo Mancini