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Municipio XV: Campo nomadi di via Candoni nel degrado

Mentre si riaffaccia il problema nomadi nel Municipio XV, si infuoca il dibattito politico.


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Il campo nomadi autorizzato di via Candoni è nato nel 2000. Inizialmente pensato per accogliere un numero di circa cinquecento unità e portato ad esempio come campo nomadi “modello”, attualmente versa in condizioni di difficoltà e degrado. Forti in questi giorni le voci politiche che si sono avvicendate nel condannare la situazione. Il 18 aprile scorso il Presidente del Municipio XV, Gianni Paris, ha partecipato ad una conferenza stampa organizzata dal gruppo Pd locale e si è recato nel campo per denunciare le condizioni di degrado nelle quali vivono i suoi abitanti, in numero nettamente superiore alla capienza del campo stesso che attualmente ospita più di mille nomadi.
Svariati gli episodi di delinquenza perpetuati dai nomadi residenti nell’area e denunciati dai cittadini del quadrante della città come scippi sulla linea autobus 128, che transita nella via, e un atto vandalico, del quale però deve essere ancora accertata la responsabilità, con il quale è stato dato fuoco a 6 bus nel deposito Atac vicino al campo. Il presidente Paris ha parlato di completo fallimento della Giunta Alemanno nella risoluzione del problema nomadi in tutta la Capitale e in particolare in un campo come quello di via Candoni, considerato un “modello” fino a qualche anno fa: “Oggi la situazione è catastrofica – ha commentato Paris – Attualmente i nomadi residenti nel campo sono 1200, la sorveglianza lascia a desiderare e la situazione igienico-sanitaria (denunciata anche dalla Asl Roma D) è ai limiti del terzo mondo. Non esistono canali di smaltimento delle acque reflue, non ci sono container sufficienti, non c’è sorveglianza, i bambini non vanno a scuola e le persone si ammalano. Gli stessi responsabili del campo nomadi richiedono maggiore sorveglianza e ciò mette in evidenza il paradosso che come territorio viviamo”. Il Presidente parla di fallimento del Piano Nomadi e, nel denunciare la totale esclusione del Municipio XV nella gestione degli interventi, non risparmia forti accuse: “I responsabili di questa catastrofe si chiamano Sindaco Alemanno, Assessore Belviso e Fabrizio Santori, Presidente Commissione sicurezza”.
“La commissione sicurezza non ha competenze sulla gestione dei campi nomadi”. Ha risposto alle accuse così Fabrizio Santori, che ha continuato dicendo: “Lavoriamo per la sicurezza del territorio e non manchiamo di segnalare situazioni di degrado agli uffici competenti. È finito il matrimonio tra il Presidente Paris e i nomadi, da lui sempre tutelati, mentre servirebbero prese di posizione più forti; dall’altra parte il piano nomadi va a rilento e noi siamo dalla parte dei cittadini per individuare punti fermi nel minor tempo possibile. Bisogna cercare di essere oggettivi e smettere di fare sterile demagogia”. Per quanto riguarda il sovraffollamento nel campo, continua Fabrizio Santori, è stato condotto un intervento di ampliamento e riorganizzazione degli spazi e sulla manutenzione e riqualificazione dell’intera area, ma “gli stessi nomadi dopo sei mesi hanno ricreato uno stato di degrado igienico-sanitario intollerabile”.
Di un piano nomadi non chiaro e della necessità di intervenire e della gravità della situazione ha parlato anche il consigliere Pdl del Municipio XV, Augusto Santori che ha denunciato il disagio che interessa la linea autobus 128 che arriva proprio a via Candoni, fortemente frequentata dai nomadi abitanti del campo, spesso sprovvisti di titolo di viaggio. La provocatoria proposta del consigliere ai cittadini romani che usufruiscono del servizio è quella di non pagare il titolo di viaggio su una linea Atac in cui il controllo, denuncia, è assolutamente scadente. “La mia proposta” presentata anche al Presidente dell’Atac, seguita Santori, era di “introdurre sulla linea il vecchio ‘bigliettaio’ per far acquistare direttamente sulla linea il biglietto in modo da garantire l’acquisto del titolo di viaggio”. Dell’inserimento di tornelli all’interno degli autobus in modo che solo chi è in possesso del titolo di viaggio possa salire sul mezzo parla invece Fabrizio Santori.
Sul “problema nomadi” nella Capitale si è espressa anche Gemma Azuni, consigliere Sel al Comune di Roma: “Il famoso piano nomadi non è mai stato attuato e nessuno ne conosce obiettivi ed entità. Rivolgo a questo punto una domanda all’Assessore alle Politiche Sociali Belviso: ha per caso dimenticato – successivamente alla sua elezione a Vicesindaco – le funzioni reali della sua carica di Assessore che interessano anche la questione nomadi? Siamo ormai vicini al termine del mandato di Alemanno come Sindaco e non è possibile che il periodo finisca senza che la Belviso faccia una relazione chiara su quello che è stato il suo lavoro sul piano nomadi. In questa richiesta chiamo in causa anche il Prefetto”.
Nessuna dichiarazione è giunta invece dall’Assessore Belviso, chiamata in causa più volte nel dibattito politico che ruota intorno alla questione del campo nomadi di via Candoni e del degrado in cui il territorio versa.
Al momento di andare in stampa abbiamo appreso della sentenza della Cassazione che sospende temporaneamente lo stop che il Consiglio di Stato aveva dato al piano nomadi con la sentenza 6050 dello scorso 16 novembre, in attesa che si pronunci sulla questione la Suprema corte.

Anna Paola Tortora