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Ponte Portuense: la soprintendenza risponde sui ritardi

Ponte Portuense U126

Cantiere chiuso dal Municipio poi nessuna risposta

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IL PONTE PORTUENSE – Nelle scorse settimane avevamo dato nota dell’iniziativa di Portuense Attiva, che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul disagio causato dai lavori ‘infiniti’ per l’allargamento del ponticello ferroviario di via Portuense. La campagna è stata attivata attraverso i social network e il messaggio è chiaro: i cittadini sono stanchi di aspettare lo sblocco del ponte. Il destinatario dei commenti e dei messaggi dei cittadini è la Soprintendenza che, a quanto si sapeva fino a poco fa, avrebbe dovuto rilasciare il nullaosta per l’avvio dei la

LA RISPOSTA DELLA SOPRINTENDENZA – Ma negli ultimi giorni sembrano esserci stati ulteriori sviluppi nella vicenda, visto che il destinatario della campagna dei cittadini ha voluto rispondere alle sollecitazioni. È la Dott.ssa Laura Cianfriglia, Direttore Archeologo Coordinatore Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma, che il 20 giugno ha scritto un messaggio a Portuense Attiva per spiegare quale sia lo stato dei lavori. “Ho letto quanto è stato pubblicato su questo sito e mi domando come mai nessuno dei cittadini, che giustamente protestano, ha pensato di chiedere direttamente alla Soprintendenza il vero motivo del ritardo dei lavori”. Che i cittadini non abbiano fatto domande in merito ci pare molto strano, diamo il beneficio del dubbio e verificheremo. vori, bloccati ancora dagli studi sui reperti archeologici ritrovati nell’area. 

IL DIFETTO DI COMPETENZA – Ma intanto la Dott.ssa Cianfriglia non manca di spiegare nel suo messaggio quali siano, a suo dire, i motivi del ritardo: “Premesso che gli scavi archeologici preliminari per un’opera pubblica sono obbligatori per legge, premesso che abbiamo sempre fatto presente agli uffici comunali (dal 1998) che quell’area è importantissima dal punto di vista archeologico e che sarebbe stato più opportuno fare un progetto meno invasivo per evitare complicazioni, la Soprintendenza è stata sempre presente e collaborativa. Il cantiere è comunale/municipale e noi abbiamo solo la direzione scientifica degli scavi necessari all’elaborazione del progetto, visto che i reperti archeologici in quel tratto sono quasi affioranti”.

IL BLOCCO DEI LAVORI – Dalla Soprintendenza ci tengono a sottolineare che nonostante le difficoltà, ed un progetto che sarebbe potuto essere meno invasivo, non ci sarebbe nessun interesse nel rallentare o fermare gli interventi: “Ma quale interesse avrebbe la Soprintendenza a fermare i lavori? – seguita la Dott.ssa Cianfriglia – Il 14 novembre 2014 il cantiere è stato chiuso improvvisamente dal Municipio per ‘problemi amministrativi’. Da allora, nonostante i continui solleciti da parte del nostro Ufficio presso Roma Capitale e Municipio XI, sia verbali che scritti, per la conclusione dell’intervento, non ci sono state risposte”. Ritardi che non hanno fatto soltanto crescere la rabbia dei cittadini: “Il lunghissimo stallo delle attività ha determinato fra l’altro una serie di gravissimi danni alle strutture archeologiche, esposte per troppo tempo agli agenti atmosferici e ad atti vandalici, nonché altre gravissime conseguenze sulle persone e sulle cose. Cosa dunque impedisce la ripresa e la conclusione dei lavori? – si chiedono – Noi non lo sappiamo”.

IL TERMINE DEI LAVORI – Per la Soprintendenza quindi non ci sarebbero problemi nel ricominciare gli interventi, per risolvere la situazione in breve tempo: “Ci rendiamo perfettamente conto della situazione di disagio che perdura da troppo tempo, siamo anche noi cittadini, ma non possiamo intervenire sull’iter di un’opera che dipende da un’altra Amministrazione. Noi abbiamo dato, già da molti mesi, tutte le indicazioni necessarie (mezzi, manodopera, ecc.) per finire i lavori e chiudere, senza risultato. Dobbiamo intervenire direttamente noi con nostri fondi? – concludono dalla Soprintendenza – Probabilmente lo faremo, visto che non sembra esserci un’altra soluzione”.

IL FLASH MOB – Intanto Portuense Attiva ha organizzato un Flash Mob per mercoledì 24 giugno alle ore 19 proprio sotto il ponticello ferroviario: “Noi cittadini siamo stufi di aspettare la fine dei lavori del sottopasso ferroviario. Vieni anche tu per 15 minuti. Arrivi, gonfi un palloncino, fai la foto e attacchi il palloncino”.

LeMa