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Portuense: il Dipartimento fa un passo indietro sull’adozione del verde

foto aiuole portuense

Il Bando del Municipio non convince il Comune, che vuole la competenza esclusiva sulle aiuole

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L’ADOZIONE DEGLI ARREDI – Nel quartiere Portuense da diverse settimane i cittadini e i commercianti della zona avevano rimesso a nuovo una ventina di aiuole. L’iniziativa ha preso piede in risposta al bando del Municipio XI per l’adozione degli arredi urbani, lanciato dal Presidente Veloccia nel novembre scorso. Purtroppo questo piccolo idillio tra Istituzioni, territorio e partecipazione della cittadinanza potrebbe essere arrivato al capolinea

IL DIPARTIMENTO TORNA SUI SUOI PASSI – Dal Municipio XI è stata resa nota una comunicazione giunta dal Dipartimento, intenzionato a recedere dall’iniziativa. È il Presidente Veloccia a parlarne: “Con molto dispiacere ieri abbiamo appreso che il Dipartimento Tutela Ambiente del Comune di Roma ci ha ribadito la volontà di voler esercitare in forma esclusiva la competenza sulla gestione delle aiuole, imponendo un passo indietro agli oltre 30 cittadini di buona volontà che, tramite il nostro Bando, avevano preso in carico questi spazi”. Alla base di questa richiesta ci sarebbe una mera questione di competenze, così come spiegato da Gianluca Lanzi e Giulia Fainella, consiglieri Pd Municipio XI: “Quando la burocrazia impedisce ai cittadini di partecipare alla cura del patrimonio comune si fa un salto indietro di anni. Abbiamo fatto tutto il possibile con le poche risorse a nostra disposizione e, come in tante città italiane, a partire da Bologna, abbiamo provato a far sì che la cura dei luoghi in cui viviamo venga condivisa da amministratori e cittadini attivi, perché dalla qualità dei beni comuni materiali e immateriali dipende la qualità della vita di tutti. Tutto questo è stato bloccato dal dipartimento per una mera questione di competenze”. 

NESSUN PROGETTO DAL DIPARTIMENTO – Questa vicenda sicuramente non potrà chiudersi con il municipio che fa un passo indietro. È infatti lo stesso Veloccia a chiedere sarcasticamente quali siano le intenzioni del Dipartimento: “C’è un progetto dipartimentale per queste aree che spesso sono abbandonate a se stesse, spesso invase da deiezioni canine? Oppure, per caso, c’è l’intento di ripristinare tutti i mozzoni degli alberi tagliati e mai rimessi a nuovo? O, ancora, c’è la volontà di prendersi cura del verde, delle tantissime aiuole abbandonate, dell’erba alta anche un metro in moltissime parti della città? Niente di tutto ciò – continua – Siamo stupefatti: in questo modo si umilia la generosità e l’impegno di chi si è rimboccato le maniche e ha rimesso a nuovo quegli spazi abbandonati dando un tocco di colore e di decoro”.

IL DECENTRAMENTO REALE – Sono proprio vicende come queste, nelle quali la volontà di incedere sul territorio viene svilita dalla rugginosità burocratica del sistema Capitale, a far crescere la speranza in un decentramento reale: “È evidente che tutto questo pone ancora di più l’urgenza e la necessità di provvedere ad un nuovo decentramento di competenze e poteri affinché non si verifichino più situazioni che sfiorano il ridicolo, come questa – conclude il Presidente – Ovviamente noi ci schieriamo con i cittadini che hanno messo tanta passione ed a cui chiediamo di non demordere e continuare a credere che un’altra città è possibile e di costruirla insieme”.

Leonardo Mancini

(Foto PortuenseAttiva)