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Scontri a Magliana: dopo la guerriglia restano le polemiche

macchia rossa

Due manifestazioni non autorizzate sfociano in scontri, 40 denunce e 9 arresti

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GLI SCONTRI – È di nove arresti e quaranta denunce il bilancio degli scontri avvenuti sabato pomeriggio a Magliana, che hanno visto contrapposti polizia e manifestanti. Un pomeriggio di vera e propria guerriglia nel quartiere dove era stata organizzata, ma non autorizzata, una manifestazione di Forza Nuova in piazzale De Andrè contro le politiche sull’immigrazione. Attorno alle 17 gli attivisti del CSOA Macchia Rossa hanno sfilato in direzione del Sit-In dei militanti di destra, tra i due gruppi gli agenti in tenuta anti sommossa. In pochi minuti la tensione è salita e lo scontro è terminato con le cariche dalla Polizia per disperdere gli attivisti di Macchia Rossa. Durante le procedure di identificazione di alcuni fermati, dei cittadini del quartiere sono scesi in strada per protestare contro i danni provocati ad alcune autovetture parcheggiate. La tensione è salita e i cittadini si sono riversati nella sede del centro sociale, devastandola. Successivamente la Polizia ha posto i sigilli ai locali del Macchia Rossa.

LA MANIFESTAZIONE DI FORZA NUOVA – Il sit-in organizzato dai militanti di destra era già stato annunciato nei giorni scorsi, ma a ridosso della data stabilita gli organizzatori hanno fatto sapere di non aver ricevuto i permessi: “A poche ore dal presidio organizzato da Forza Nuova arriva il diniego, pretestuoso, autoritario che proibisce a FN e agli italiani di protestare contro le assurde politiche pro immigrazione, contro i crimini commessi nei confronti di donne ed anziani, contro il business immigrazione, odiato dal popolo e tollerato dai giudici – scrive Roberto Fiore in una nota – Viene proibita una manifestazione precedentemente concessa, viene messo in moto un meccanismo repressivo, potenzialmente violento per difendere ciò che gli Italiani hanno da tempo condannato: l’invasione scellerata dei nostri quartieri e delle nostre città. Questo all’ indomani di un terremoto che ha drammaticamente posto il problema di 80 mila italiani senza più casa che devono, loro sì, essere tutelati ed aiutati”. Ma nonostante la mancata autorizzazione la manifestazione si è tenuta lo stesso.

LA CONTRO-MANIFESTAZIONE – La contromanifestazione era stata pubblicizzata attraverso Facebook a partire dal 1 novembre con una locandina postata sul profilo del CSOA Macchia Rossa. Dopo gli scontri e gli arresti dal centro sociale è arrivata una replica, sempre affidata al social network: “Oggi 5 novembre a Magliana è avvenuta l’ennesima provocazione da parte di fascisti e razzisti stavolta targata Forza Nuova. La Roma antirazzista e antifascista, quella che tutti i giorni vive quei quartieri le sue contraddizioni e le sue difficoltà, non poteva tollerare tutto questo. E mentre Forza Nuova veniva lasciata manifestare i suoi contenuti di odio e intolleranza, la risposta della Questura di Roma è stata ancora una volta la repressione con lacrimogeni cariche e fermi di decine di compagne e compagni e il tentativo di chiudere il centro sociale macchia rossa sede del comitato di lotta per la casa di Magliana. Non possiamo permetterlo! Richiediamo la liberazione di tutti i fermati”.

LA NOTA DELLA QUESTURA – La Questura di Roma nella serata di sabato ha diramato una nota per spiegare le operazioni svolte dagli uomini della Polizia nelle strade di Magliana: “I servizi predisposti alla Magliana già dalla mattinata di oggi per garantire il rispetto dei divieti disposti a tutela dell’ordine pubblico dal Questore di Roma, hanno evitato il contatto tra opposte fazioni politiche. Nel primo pomeriggio, infatti, alcuni aderenti al movimento politico Forza Nuova che si erano radunati in piazzale De Andrè, sono stati allontanati senza utilizzo della forza – spiegano nella nota – Intorno alle 17 centinaia di appartenenti al centro sociale Macchia Rossa sono usciti dai locali del centro, travisati con i caschi, armati di mazze, spranghe di ferro, sassi, petardi e bombe carta e hanno aggredito le forze dell’ordine causando devastazione e saccheggio nell’intera area – si legge – La circostanza ha scatenato la reazione dei residenti fortemente determinati a richiedere la chiusura del centro sociale. Il dialogo con i funzionari di polizia presenti sul posto ha riportato la situazione alla normalità. Nel corso dei disordini, che hanno visto protagonisti esclusivamente gli appartenenti ai centri sociali, sono rimasti feriti 3 operatori di polizia ed un manifestante. È al vaglio la posizione di circa 30 fermati. Tutti i disordini, come pure le operazioni di identificazione, sono stati videofilmati”.

DAL MUNICIPIO XI – Non sono mancate le reazioni della politica municipale. In primis il Presidente, Mario Torelli, che ha denunciato quanto accaduto: “Il Municipio che amministriamo, i quartieri che tanto amiamo non sono terra di conquista, né tantomeno terreno di scontro tra opposte fazioni, Magliana compresa. Nonostante questo, oggi nel quartiere in cui vivo si è consumato un atto di vile barbarie che voglio condannare nel modo più duro ed assoluto. Un atto di violenza compiuto da alcuni individui scesi in piazza per manifestare liberamente, anche se non autorizzati dalla Questura, ma che poi si è tramutato in occasione di scontro, occasione per mettere a ferro e a fuoco le strade dei nostri cittadini – seguita Torelli – Un atto che condanno, ripeto, per il quale sono sicuro le forze dell’ordine riusciranno a fare tutto il possibile per individuare i responsabili e assicurarli alla Giustizia. Ringrazio la Polizia e i cittadini del quartiere Magliana. Io non mi fermo qui”. Alle parole di Torelli fanno eco quelle dei due capogruppo del M5S in Municipio XI e in Comune, Gianluca Martone e Paolo Ferrara: “Condanniamo con forza ogni forma di violenza ancor di più quando viene esercitata nei confronti delle istituzioni e di chi lavora a tutela della legalità – scrivono i due esponenti penta-stellati – È inaccettabile che una occasione di manifestare si tramuti in guerriglia dove si mette a ferro e a fuoco le strade dei nostri cittadini. Ci auguriamo che le forze dell’ordine individuino i responsabili il prima possibile”. Da FdI il consigliere Marco Palma ha puntato il dito contro chi, negli anni, ha guardato positivamente all’esperienza del CSOA Macchia Rossa: “Quei locali come molti altri, per non parlare della solita ex 8 marzo a poche decine di metri dal luogo, sono stati per decenni un cantiere elettorale e di potere territoriale da cui, in molti, ma non tutti, a sinistra hanno preso le distanze. Dopo gli incidenti di ieri che hanno segnato un’altra bruttissima pagina per il quartiere, i residenti ci chiedono di voltare pagina e di proseguire in direzione legalità, sicurezza e giustizia sociale. Mi aspetto una reazione dal Movimento 5 Stelle che governa in Municipio – conclude Marco Palma – poiché questa della legalità ma anche della giustizia sociale è una battaglia che si vince insieme. Aver dato spazio per troppi anni ad alcune fazioni che hanno fatto del sistema dell’occupazione un mestiere ha comportato anche responsabilità politiche”. Sempre da FdI arriva la richiesta dell’istituzione della Commissione Sicurezza, “per fornire un aiuto sostanziale alle forze dell’ordine e per prevenire atti come la guerriglia urbana che si è sviluppata nel pomeriggio di ieri – scrive nella giornata di domenica il consigliere Daniele Catalano – Non possiamo più permettere che un intero territorio venga deturpato e sfregiato, i centri sociali, protagonisti degli scontri con le forze dell’ordine, sono ormai diventati dei luoghi di mera illegalità e degrado”.

SINISTRA ITALIANA CHIEDE LA RIAPERTURA DEL MACCHIA ROSSA – Molto diversa la posizione assunta dal Consigliere Comunale di Sinistra Italiana, Stefano Fassina: “In merito agli scontri di ieri a Magliana, vi sono molti punti da chiarire. Innanzitutto, il corteo non autorizzato di Forza Nuova e le provocazioni seguite, in particolare verso il centro sociale “Macchia Rossa” – dichiara in una nota Fassina – In secondo luogo, le ragioni degli arresti e le condizioni delle persone che sono state portate in carcere. Infine è inaccettabile il tentativo delle destre di criminalizzare tutte le esperienze di solidarietà e attività sociali e culturali autorganizzate. Il centro sociale “Macchia Rossa” va riaperto. Presenteremo un’interrogazione urgente alla Sindaca Raggi”. La richiesta di riapertura del CSOA Macchia Rossa, cui la Polizia ha posto i sigilli, arriva anche da molti altri esponenti di SI e di Rifondazione. Sono Franco Moretti (SI), Altredo Toppi (SI), Maria Serena Felici (SI), Claudio Ursella (RifComunista) Rina Spagnoli (RifComunista) e Pietro Ursella (RifComunista) a ricostruire i fatti della giornata di sabato: “Nei giorni precedenti, Forza Nuova aveva indetto una manifestazione alla Magliana in piazza De Andrè, dal chiaro tono razzista e minaccioso contro gli immigrati, per fare della Magliana una novella ‘Goro’, che la questura, in seguito alla convocazione del presidio antifascista, aveva vietato. In una Magliana blindata, però, la Polizia ha tollerato che i fascisti facessero un corteo per via della Magliana aperta al traffico, al quale gli antifascisti hanno tentato di contrapporre un corteo spontaneo, che è stato subito caricato dalla Polizia in modo durissimo, operando una vera e propria caccia all’uomo. I manifestanti fascisti hanno approfittato degli scontri fra sinistra e forze dell’ordine per rientrare nel quartiere sguarnito e sobillare la gente contro il centro sociale, addebitando loro la rottura dei vetri di alcune auto in sosta e la responsabilità dei disordini, per poi avviarsi, indisturbati, a devastare il centro sociale: il quale però, poco dopo, si è visto mettere i sigilli dalla Polizia”.

FDI CHIEDE LA RESTITUZIONE DELL’IMMOBILE – Dal Gruppo regionale di FdI, Fabrizio Santori, chiede invece che l’immobile che ospitava il centro sociale venga restituito alle disponibilità delle istituzioni: “È ora di dire basta a manifestazioni violente e scomposte, forti solo di odio e di voglia di creare caos e scompiglio – spiega Santori -Il gruppo di FdI da anni chiede la restituzione dell’immobile, abusivamente occupato, ai cittadini di Magliana e per questo è stato importante il sequestro effettuato dalle forze dell’ordine. Per contribuire a evitare nuovi atti di violenza, situazioni di pericolo e aggressioni alle forze dell’ordine, è opportuno che la Sindaca Raggi, il Prefetto e il Questore inizino una azione programmata di sgombero dei centri sociali che occupano immobili pubblici e privati al fine di poter attuare ogni possibile adeguata misura di prevenzione e di tutela dell’incolumità dei cittadini, e garantire la vivibilità della città”.

Leonardo Mancini