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Ettore Rolli: quale futuro per l’immobile a via Panfilo Castaldi?

Doveva essere la Casa della Partecipazione, ma il progetto è stato annullato dal M5S

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Tratto da Urlo n.167 Aprile 2019

PORTA PORTESE-TRASTEVERE – Torniamo a parlare dell’immobile di via Panfilo Castaldi. Al suo interno, secondo i piani della passata amministrazione municipale (a guida Pd), sarebbe dovuta nascere la Casa della Partecipazione. Il progetto però è stato annullato dall’attuale Giunta del Municipio, retta dal M5S, che ha iniziato un percorso volto a rivedere l’individuazione delle attività che si sarebbero dovute svolgere al suo interno. Ma l’edificio, ad oggi, è ancora inutilizzato e recentemente ha subito tentativi di irruzione.

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LA CASA DELLA PARTECIPAZIONE – A raccontarci la storia è stato Elio Tomassetti, Consigliere del Municipio XII (Pd): “L’edificio è un’opera a scomputo legata a un intervento urbanistico che ha interessato la zona”. Immesso nella proprietà del Comune di Roma, quest’ultimo lo ha poi consegnato al Municipio a giugno 2015. I piani erano di inserire al suo interno servizi socio-culturali: “L’immobile era pronto per essere dato ai cittadini. La passata amministrazione municipale, capitanata da Cristina Maltese, aveva arredato e messo in sicurezza l’edificio. Attraverso un percorso condiviso era stato disposto di affidarne la gestione a comitati e associazioni di zona (previa presentazione di domanda di partecipazione, ndr) per tenerlo aperto e per permettere lo svolgimento di attività di vario genere”. A formalizzare il tutto era stata la delibera di ottobre 2015 del Consiglio del Municipio (n. 37) che istituiva la creazione della Casa della Partecipazione e che conteneva anche il regolamento per il suo funzionamento: “Veniva istituito un Comitato di Gestione dell’immobile che, secondo i piani – seguita il Consigliere – sarebbe stato cogestito da associazioni e Municipio”. A causa di alcune lungaggini burocratiche l’iter venne rallentato. Di lì a poco poi ci furono le elezioni – ricorda Tomassetti – l’iniziativa cadde e le associazioni non entrarono mai nella struttura.

IL NUOVO PERCORSO – Il cambio di rotta rispetto al passato è stato sancito dalla delibera n. 15/2017, un atto con il quale la nuova amministrazione municipale ha revocato la precedente deliberazione (n. 37/2015, ndr). I motivi erano vari. Nella nuova delibera viene denunciato uno scarso coinvolgimento del Municipio nella gestione della Casa della Partecipazione; sono poi criticati la struttura del precedente regolamento, le procedure di inserimento delle associazioni negli spazi e l’analisi delle necessità del territorio effettuata in precedenza. Con la nuova delibera, si legge, il Municipio intende “fortemente attuare, con l’uso di risorse e spazi pubblici destinati con rigorosi criteri di trasparenza e regolamenti chiari, forme di partecipazione dei cittadini alla vita e alle decisioni municipali”. Il documento di fatto quindi azzera il lavoro svolto dalla precedente Giunta: in seguito alla sua approvazione sono state “ritenute decadute le domande di iscrizione presentate in base alla predetta deliberazione”. Con l’atto il Municipio si impegnava a individuare utilizzi di natura socio/culturale per l’immobile e a organizzare una mappatura dei bisogni del territorio, per mezzo di tavoli di lavoro e riunioni con la cittadinanza in modo da realizzare un bando per l’assegnazione.

LA SITUAZIONE ATTUALE – Da quel momento in poi si sono tenuti vari incontri ma ad oggi l’edificio è ancora inutilizzato. Abbiamo quindi interpellato l’Assessore alle Politiche Sociali municipale, Paolo d’Eugenio, che non è entrato nel dettaglio, comunicando che maggiori informazioni sarebbero state diffuse nell’ambito di due commissioni sul tema che si sarebbero svolte nei giorni seguenti. L’Assessore ci ha detto però che “l’immobile è stato oggetto di alcuni lavori di risistemazione (come, ad esempio, l’installazione di un cancello)”. In merito alla futura gestione ha aggiunto: “Visto quanto emerso nei vari incontri, si è optato per un uso condiviso e opportunamente regolamentato e non per l’affidamento a una singola associazione”. Il motivo per cui oggi l’edificio non è ancora aperto alla cittadinanza è “perché si è in attesa di tutte quelle attestazioni e certificazioni necessarie per garantire ai fruitori il rispetto delle condizioni di sicurezza. Documenti che sono stati richiesti ai competenti uffici già a novembre 2018 e poi ancora a gennaio 2019, con apposite direttive. Ci si augura quindi di riceverli entro la fine del mese (di aprile, ndr) per procedere nel senso voluto”.

LA DENUNCIA – A riportare l’attenzione sul tema è stato il Pd romano che il 3 aprile ha organizzato un flash mob davanti all’immobile. “In questi anni – ha commentato duro Tomassetti – non è stato prodotto alcun bando e ad oggi l’edificio, nuovo e arredato, è inutilizzato e chiuso al pubblico, senza vigilanza”. Per chiedere contezza di quale sia lo stato dell’arte dell’immobile, il Gruppo Pd del Municipio XII il 2 aprile ha anche inviato un’interrogazione urgente alla Presidente del Municipio XII, Silvia Crescimanno. Alla forte azione di denuncia si sono uniti anche i Consiglieri municipali Giovanni Picone e Marco Giudici (Lega): “La questione di Panfilo Castaldi, e più in generale tutte le inefficienze nella gestione del patrimonio immobiliare nel Municipio XII, fanno parte di un esposto alla Procura della Repubblica che il gruppo consiliare della Lega ha depositato già qualche settimana fa. In circa tre anni – continuano duri i Consiglieri – il M5S ha chiuso strutture e servizi e non ha garantito l’apertura di nuove sedi, per lo più asili nido, che rimangono ancora vergognosamente nel limbo”. In merito all’immobile di via Panfilo Castaldi i Consiglieri hanno poi parlato di “un recente intervento di manutenzione straordinaria reso necessario a causa dell’allagamento della struttura, non più controllata e manutenuta, perché chiusa. Si buttano soldi e si sottrae un bene pubblico”. Sull’utilizzo della struttura i due Consiglieri raccontano di aver proposto “l’ipotesi di un centro anziani o di una ludoteca per i più piccoli. Fino ad oggi però dalla Presidente Crescimanno solo un assordante silenzio”.

Anna Paola Tortora